mercoledì 27 febbraio 2013

LA QUERCIA DI PINOCCHIO


 E' uno spettacolare albero monumentale, che si trova nel parco di villa Carrara a San Martino in Colle, nel comune di Capannori.
L'abitato di Collodi non è molto distante, e una leggenda dice  che questa sia la quercia dove Pinocchio  seppellì la borsa con i denari.
Un'altra leggenda -  da cui deriva l' altro nome della maestosa quercia, detta comunemente "la quercia delle streghe" - narra che il particolarissimo sviluppo orizzontale dei suoi rami, sia dovuto al fatto che le streghe la usano per sedercisi sopra,  per i loro consessi.
Questo straordinario sviluppo orizzontale, in effetti assai poco comune in alberi di questo tipo, ne costituisce la caratteristica fondamentale.
La quercia ha circa 600 anni e un tronco del diametro di quattro metri e mezzo, con una chioma di 40 metri di diametro.
Alcuni rami coprono una strada, e giustamente sono stati messi dei pali a sostegno. 
Per arrivare a questo che è il  secondo albero monumentale della Toscana, non c'è uno straccio di indicazione, ma forse sono superflue, perchè le radici che fuoriescono dal terreno, pare siano imputabili all'eccessivo calpestio dei turisti che negli anni l'hanno visitata.
Tuttavia l'albero pare in buone condizioni, circondato da uno steccato e da un grazioso prato, già coperto di crochi, precursori dell'arrivo della buona stagione.  

domenica 17 febbraio 2013

IL RIO BUTI E IL BORGO DI SAN LEONARDO


Per due passi in collina in una bella domenica d'inverno, una passeggiata bella e breve, non troppo facile all'andata, ma perfettamente supportata dalle corde per facilitare la salita, installate dal CAI - risalendo il corso del Rio Buti.

Affluente sinistro del Bisenzio, il Rio Buti è uno spettacolare esempio di fiume Carsico, che ha la sua fonte nella grotta detta Fonte Buia.
Il percorso del fiume non è lungo, ma spettacolare di cascate, forre, pescaie, piscine naturali talmente belle, verdi ed invitanti da venir voglia di buttarcisi dentro.
Una in particolare è detta pozzo della Morte, ma come sempre non è il fiume che uccide, ma la stupidità delle persone che ci si buttano dentro dopo aver mangiato...una banalissima congestione data dalla temperatura artica dell'acqua, anche in piena estate.
A questo luogo di straordinaria bellezza - fa pensare al film "Laguna blu" - è legata anche una leggenda di una principessa che è morta affogata lì dentro in epoca medioevale.
La cascata che forma il laghetto avrebbe preso l'aspetto dalla sua lunga e bionda capigliatura....
Arrivati a questo incantevole laghetto, generato dalla fonte Buia, si può proseguire il Borgo di San Leonardo in Collina.
E' un insediamento antico, le cui prime notizie scritte si anno intorno al 1302, ma sicuramente risale a molto prima, ed in posizione strategica rispetto alla "via Lombarda" - l'attuale SS 325 - dalla quale si gode comunque un panorama maestoso.
Il paese è abbandonato da molti anni; difficile da raggiungere, dagli anni '50 gli si è preferito la frazione di Gamberame, molto più in basso e maggiormente accessibile.
La chiesetta  - con annessa canonica e un piccolo cimitero abbandonato e senza più lapidi  - è in fase di restauro,

Recentemente le case sono state recuperate da una società privata,  che le ha restaurate con grande cura rendendole delle abitazioni di lusso.
Tornando giù dal monte, abbiamo trovato i resti di una delle tante antiche cave disseminate sul territorio.

I monti della Calvana sono infatti ricchi di rocce di marna, adattissime per fare il cemento, e che sono state molto sfruttate sino agli anni '60 del XX secolo.

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