domenica 22 aprile 2018

CHE SAPETE DELLA PASSERELLA SUL BISENZIO?!

A parte che negli anni '70 era il luogo deputato alle "forche" scolastiche?!
Mmmmm....forse questo non si doveva dire.
Però era vero. A quei tempi, complice il fatto che da quelle parti c'era l'Istituto Tecnico Commerciale "Sebastiano Nicastro" quello dove ci andavano i figli di papà, e dove comunque  - dice la leggenda - chiunque pagasse veniva via di lì con il diploma, una puntatina ai giardini della Passerella ci si faceva sempre.
E poi era divertente - testa matta di quindicenni - sfidare la tramontana rabbiosa che ci alzava letteralmente di peso, quando passavamo di corsa in pieno inverno su quell'esile ponticello in cemento, così, tanto per sperimentare il paradosso idrodinamico (anche detto Effetto Venturi), per cui in corrispondenza delle strozzature, (lo sbocco della Val di Bisenzio) è la velocità, (quella del vento, in questo caso) ad aumentare.
Se non altro, questa legge fisica, l'avevamo imparata bene!
Poi la vita ci ha portato molto lontani da questo ponte pedonale, così alto e agile che si chiama proprio e solo così "La Passerella".

Abbiamo verificato che non ha un nome, nè è dedicato ad alcuno, è solo quello che è: una passerella pedonale.
Per molto tempo si è creduto che fosse stata progettata da Pierluigi Nervi, tanto è vero che per molto tempo la si è chiamata "Passerella Nervi" anche ad alto livello.
Invece, il progettista è Giulio Kroll, un ingegnere triestino di chiarissima fama, anche se il suo nome è meno conosciuto, perchè in Italia purtroppo si tende ad avere la memoria piuttosto corta per tutto.
Quando l'ing. Kroll aveva già costruito ponti in mezzo mondo, Pierluigi Nervi era ancora agli inizi, e se si tende ad attribuire la Passerella a Nervi,  è perchè  le tecnologie disponibili negli anni '30 del secolo scorso, per costruzione di un ponte siffatto, davano come risultato un'estetica di quel tipo.

Inoltre l'Ing. Kroll era ingegnere capo della Ferrobeton, una grossa ditta di costruzioni, fondata nel 1908 nientemeno che dal Marchese Carlo Feltrinelli, (padre di quel Giangiacomo Feltrinelli, fondatore della omonima casa editrice, e che morì nel 1972 mentre minava un traliccio dell'alta tensione) che, tanto per dire, realizzò le opere di fondazione della Metro di Milano, i bacini di carenaggio di Napoli e Genova e la Torre Velasca di Milano.
In particolare l'ing. Kroll era specializzato nella costruzione di ponti, e quando nel 1950 gli fu assegnato il compito di costruire il Ponte di Mezzo a Pisa, si ispirò proprio alla Passerella che aveva costruito nel 1935 a Prato sul fiume Bisenzio.
Intendiamoci: si tratta di una somiglianza strutturale, ingegnieristica,perchè si tratta comunque di una struttura ad arco a tre cerniere - e non domandateci altro perchè ci siamo letti accuratamente tutta la relazione tecnica con tutte le prove ed i collaudi, senza capirci un'acca - anche se una somiglianza anche estetica, in effetti, l'abbiamo riscontrata anche noi, da perfetti ignoranti quali siamo.
Abbiamo detto che la Passerella non ha un nome, ed è vero, anche se per un certo periodo il popolo l'ha chiamata "Ponte ai quattro", perchè la sua costruzione era stata fortemente spinta e voluta da quattro gerarchi che avevano casa di là dal fiume, e che erano i maggiori utilizzatori del ponte stesso.

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