domenica 28 aprile 2019

L'UOMO SOGNA DI VOLARE...

Ma i Negrita non c'entrano niente.
Quando si parla di uomini che vogliono volare, parliamo sempre del nostro amico Leonardo Da Vinci, che A Fiesole ha un Largo a lui intitolato.

Ok,non è una gran notizia: praticamente non esiste città dove non ci sia una piazza o una via intitolata all'illustre vinciano.
Ma il Largo di Fiesole, è quello dove atterò il giovane Tommaso Masini, gettatosi dal Monte Ceceri  - con un fegato niente male, a dire il vero - a bordo della "macchina per volare" progettata da Leonardo stesso, e che gli permise di effettuare una planata di oltre mille metri dalla cima del monte, sino appunto a questo punto sotto Fiesole, sulla strada per Maiano.
Quasi tutte le fonti sembrano concordare sul fatto che il povero Tommaso si sia rotto entrambe le gambe nell'atterraggio.
E ci pareva il minimo, aggiungiamo noi.
Anche se ci sono voci discordanti al proposito, perchè pochi mesi dopo lo stesso Masini, in perfetta salute e facendosi chiamare Zoroastro da Peretola, era a Modena a fare il negromante.
Comunque è certo che Tommaso è stato il primo uomo a volare, e a soddifare questo sogno comune a tutto il genere umano,  per merito di Leonardo da Vinci e delle sue straordinarie intuizioni.
Certo, la tecnologia dell'epoca lasciava un pò a desiderare, quindi se il poveretto si è lanciato nel vuoto dalla cima di una montagna,  con una pesante macchina di legno e stoffa addosso, e scarse protezioni contro le cadute... beh un paio di gambe rotte erano poca cosa, rispetto a quello che gli poteva succedere.
Parliamo invece della splendida passeggiata che si può fare, sempre partendo dal Largo Leonardo da Vinci e dirigendosi verso il Monte Ceceri.
I Ceceri, erano i cigni in fiorentino antico. Il popolo li chiamava così a causa dell'escrescenza sul becco, che ricordava a loro i ceci.
Ci potete anche non credere, ma era così.
Il Monte, era anche una cava di pietra serena, e a percorrere il facile sentiero che porta in cima ci si imbatte in varie cave abbandonate.

Si trattava di cave molto importanti, che hanno dato lavoro a generazioni di scalpellini, perchè la pietra fiesolana era molto apprezzata per la sua uniformità ed il suo bel colore.
Tanto che anche adesso ci sono scultori che decisono di decorare le pietre che fanno parte del cammino che porta alla cima del monte con le loro opere estemporanee

facendo a gara con il paesaggio per farsi ammirare.
In cima al monte, una stele ci ricorda di nuovo il tentativo di Leonardo e di Tommaso.
 Mappa