mercoledì 17 gennaio 2024

LE VELE DI PISTOIA

 Il tema dell'architettura popolare è spesso assai controverso, e per noi che il più delle volte cerchiamo il bello dove è nascosto, qui ci siamo trovati un po' perplessi.

Per anni, passando dalla tangenziale di Pistoia, diretti magari verso la Panoramica che ci avrebbe portato alla foresta dell'Acquerino, verso la fine della strada, quegli strani palazzi, dal deprimente color grigio-giallastro ci incuriosivano,  e specialmente riguardo alla costruzione triangolare, pensavamo a come doveva essere fatta l'abitazione all'ultimo piano, dove il triangolo aveva il suo vertice, e dove si presumeva che ci dovesse essere una stanza sola...
 
 
Solo dopo molto tempo abbiamo fatto uno sforzo e abbiamo scoperto che quelle strane costruzioni facevano parte di un piano di edilizia economica e popolare  (e qui vi sfoderiamo anche anche la sigla: PEEP), promosso fra l'altro dal Comune di Pistoia, che approvò il progetto per i lavori del quartiere detto "Le Fornaci" così denominato dal nome della zona. 
 
 
I lavori iniziano ad aprile del 1982, guidati dall'architetto Leonardo Savioli,  a capo di una equipe di collaboratori.
Purtroppo, l'architetto Savioli, un personaggio di assoluto spicco nel campo dell'architettura Toscana, muore dopo appena un mese dall'inizio dei lavori.
che vengono portati avanti dai suoi collaboratori, certamente,   ma l'assenza del  capo progetto in qualche modo pesa sulla sua realizzazione, e la cosa più evidente è proprio quel colore grigio-giallastro del cemento, che - e non lo diciamo noi, totali incompetenti che abbiamo avuto solo notato quanto fosse brutto - era di scarsa qualità, come lo erano le rifiniture di tutte le costruzioni.
Gli edifici che compongo il quartiere sono: il triangolo, le torri, la certosa ed il nastro.
 

Andandoci,  come noi abbiamo fatto, e vedendo le costruzioni da vicino, e passeggiando per le strade, per dire la verità  non abbiamo avuto una cattiva impressione. 
Ci sono giardini, in parte recintati ed in parte no, e questo ci ha fatto pensare che parte dell'idea iniziale si fosse un po' persa, poi un asilo nido, degli uffici della Croce Rossa,  una  Onlus, che hanno la loro sede qui, ma francamente ci sono sembrati un po'  degli assediati.
In linea  di massima, si vede che i palazzi non sono stati "manutenzionati" (si  dice così? è orrendo ma non abbiamo trovato un altro termine...) in maniera uniforme: gli infissi sono di colori e materiali diversi, tanto per dirne una.  
Questo per dire che ognuno ha seguito le  proprie preferenze (e possibilità  economiche) nella manutenzione e ristrutturazione dei vari appartamenti
Anche le parti comuni, per quello che abbiamo potuto vedere, non sono tenute proprio al  meglio.
Abbiamo visto anche dei filmati redatti da residenti della zona, che mettevano l'accento sul degrado della zona, e che, avendo avuto l'opportunità di entrare in posti dove a noi visitatori erano preclusi, ci hanno fatto vedere delle cose francamente deprimenti.
Questo  per dire che le idee iniziali, quando si costruiscono questi quartieri di edilizia popolare, sono molto belle, perchè i progetti  vengono affidati a grandi architetti che decidono di realizzare grandi quartieri autonomi...tanto loro mica devono abitare lì...hanno le loro villette in collina con il giardino!
Comunque lungi da noi l'idea di fare polemiche:   non è questo il luogo e nemmeno la nostra intenzione.
Noi volevamo solo dare un'occhiata ad un quartiere particolare di Pistoia,   una città alla quale siamo affezionati, e ci dispiace un po' che le persone debbano scansare grosse buche nell'asfalto o camminare su marciapiedi gravemente sconnessi, o abitare in case dove nelle cantine circolano dei toponi grandi come  Geronimo Stilton (ma meno simpatici).