domenica 21 aprile 2013

LA TOMBA DI CURZIO MALAPARTE A SPAZZAVENTO

In questo post ci sono tanti collegamenti per riflessioni future: Curzio Malaparte, il Fabbricone, il Convitto Nazionale Cicognini.
Ma adesso vogliamo parlare solo della tomba del nostro illustre concittadino, lo scrittore Curzio Malaparte, pseudonimo di Kurt Suchert.
Lo pseudonimo, usato dallo scrittore fin dal 1925,  è un'operazione umoristica fatta sul cognome Bonaparte. Curzio è invece l'italianizzazione di Kurt.
La tomba, che fa parte di un mausoleo semplice e austero, è situato sul monte Le Coste, a cavallo  tra la città di Prato e la Val di Bisenzio, che si chiama così per le formazioni rocciose, chiare e ben visibili anche dalla pianura, che lo caratterizzano.
I pratesi però lo conoscono per "Spazzavento", perchè è collocato in una posizione per cui si prende tutto il vento che viene dalla Val di Bisenzio, grande imbuto di tramontana. E vi assicuro che non è poco....
Kurt Erich Suchert nacque a Prato nel 1898, figlio di un mastro tintore tedesco venuto al seguito dei padroni della "Kossler, Mayer und Klinger" un opificio che dava lavoro a circa 2.000 famiglie di Prato e che era universalmente conosciuto come "Il Fabbricone".
In questa fabbrica si producevano panni di lana - come da tradizione pratese - e la famiglia Suchert  vi si trasferì per lavoro.
Kurt frequentò il Convitto Nazionale Statale Francesco  Cicognini di Prato,

una scuola assai conosciuta, fondata nel 1692 dai Padri Gesuiti, e che ha ospitato molti studenti famosi, specie nella sua sezione Liceo Classico.
A proposito del Convitto Nazionale: poco prima della partenza del sentiero che conduce alla tomba dello scrittore, sorge la villa Le Sacca, un antico monastero che il Granduca Leopoldo, nel 1775, dona al Convitto Cicognini, che la utilizza come luogo di villeggiatura e soggiorno estivo per i collegiali.
Oltre Malaparte, anche Gabriele D'Annunzio ha soggiornato nella villa, che è stata frequentata dagli studenti  sino all'inizio della seconda guerra mondiale. Negli anni della guerra ha invece ospitato intere famiglie di sfollati, rimanendone fortemente danneggiata, tanto che negli anni '60 il Convitto Cicognini la cede al Ministero della Pubblica Istruzione. Purtroppo da allora tutti se la dimenticano completamente,senza contare gli atti di vandalismo di cui è stata oggetto nel corso di tutti questi anni, tanto che  adesso versa in condizioni di grave abbandono.
Un vero peccato per una struttura così antica, ricca di storia e di arte.
Torniamo al mausoleo di Curzio Malaparte, voluto dalla città di Prato per onorare la memoria dello scrittore, morto per un cancro ai polmoni nel 1957, e per adempiere ad un suo desiderio che infatti è riportato su una delle lapidi del mausoleo.
L'altra è quella che ogni pratese pensa della propria città.

Mappa

  

1 commento:

  1. malaparte merita tutto il rispetto (come uomo e come scrittore) e analogamente il suo semplice mausoleo sullo Spazzavento

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