domenica 16 novembre 2014

LE CHIESE MAGICHE DEL MONTALBANO

Girovagando, un po' in tutta Italia si trovano "Ponti del Diavolo", tipo quello che si trova sul Serchio, andando verso la Garfagnana, oppure quello di Bobbio, che attraversa il fiume Trebbia, poi ne conosciamo un altro nel Bolognese, e chissà quanti altri ce ne sono.
A San Gimignano esiste pure una Torre del Diavolo: si tratta di costruzioni che, nella memoria popolare "sono stati costruiti in una notte". 
Si va a letto la sera e sul fiume non  c'è niente, ci si sveglia la mattina - anche prestino, perchè ci sono da lavorare i campi - e, paff!, eccoti il ponte!
Mica male come costruttore, questo Diavolo... ci sarebbe un'autostrada o due da fargli finire! Dov'è quando serve?!
Chissà come mai, in epoca recente, il Diavolo ha smesso di costruire. 
Non è che era - anche a quei tempi - un modo come un altro per evitare di pagare ICI, IMU, TASI o come cavolo si chiama adesso?!

Tuttavia, nel Medioevo non era solo il Diavolo a costruire.
Ci si mettevano anche i Santi!
Sul Montalbano, ci sono infatti tre antiche chiese, legate da una bellissima leggenda: 
Tre monaci francesi, provenienti dal Monastero di Cluny-  sede di una prestigiosa comunità Benedettina, - decisero di stabilirsi in questi luoghi.
A quei tempi, parliamo del X° secolo, il Montalbano era certo un luogo selvaggio, dove era facile imbattersi nei banditi o in qualche animale feroce.
I Monaci decisero quindi di costruire ognuno  una piccola chiesa, con annesso un romitorio, che poteva servire anche da spedale per assistere i viandanti: infatti si collocavano tutti su un asse viario altomedioevale, che collegava l'Arno nel suo punto più stretto - la Gonfolina - da Firenze a Pistoia.
Questi tre monaci si chiamavano Alluciem, Justis e Barontes.
la leggenda narra che chiesa e romitorio furono costruiti tutti e tre in una sola notte, e visto che avevano fatto il voto di povertà, avevano una sola mestola per la calce in tre, e se la passavano per costruire i tre edifici.
Qui il Diavolo davvero non c'entrava niente, visto che erano tre santi.
La prima è San  Giusto (Justis) al Pinone (nel comune di Carmignano)
L'edificio, non molto lontano dalla strada principale,  è stato ricostruito parzialmente nel XIX secolo, ed  è visitabile solo dall'esterno: infatti  la chiesa è chiusa al culto ed in  stato totale di abbandono, pur essendo proprietà privata.

La seconda è San Baronto (Barontes), nell'omonima frazione del comune di Lamporecchio; 
La chiesa originale fu consacrata nel 1018, e ne resta una piccola cripta,  ma quella che si può vedere adesso è stata ricostruita nel secondo dopoguerra. Però è una chiesa parrocchiale, e quindi ancora vitale.

Sant'Allucio (quindi Alluciem) a Tizzana (poi diventato comune di Quarrata).
Purtroppo quest'ultima, che rispetto alle altre è abbastanza lontana dalla strada asfaltata, ho subito la sorte peggiore. La torre è quasi distrutta, e del romitorio, che è stato adibito per secoli ad uso rurale,  rimangono solo pochi ruderi, divorati dalle erbacce. 

Ora, questi tre luoghi non sono lontanissimi tra di loro, ma è evidente che i tre santi non potevano passarsi la cazzuola tra di loro, specialmente pensando alla viabilità dell'epoca a cui si fa riferimento.
Il miracolo era giustificati, ai tempi della costruzione dei tre edifici sacri!


Nessun commento:

Posta un commento