Non si tratta di un errore di battitura: LE torri pendenti di Pisa.
già, perchè noi ne abbiamo localizzate almeno tre.
Vogliamo cominciare dalla più nota?
Eccola.
E' la torre pendente per antonomasia, conosciuta in tutto il mondo come La torre di Pisa, e - questo non lo sanno tutti - non è altro che il campanile della Cattedrale di Santa Maria Assunta.
Il terreno su cui sorge Pisa è composto di argilla normalconsolidata
(annotazione: ci sarebbe piaciuto TANTO fare una dotta disquisizione su questo tipo di argilla, che differisce da quella sovraconsolidata perchè non ha ancora subito lo scarico della massima tensione, e quindi ogni deformazione risulterà irreversibile... ma dopo aver letto tre volte tutta la definizione geologica, - e non averci capito niente - ci è venuto un gran mal di testa, e abbiamo ritenuto meglio soprassedere...
Quindi: vi basti sapere che Pisa è costruita su un terreno poco adatto a costruire edifici alti. Fidatevi.) Nonostante all'inizio della sua costruzione nel 1173, si fosse utilizzato il criterio di costruzione dei fari di segnalazione, - che prevede che le fondamenta riposino per almeno un anno - la torre iniziò a sprofondare di lato quando era appena al terzo piano.
I lavori ripresero nel 1275 con la costruzione di altri tre piani, che tendono ad incurvarsi dal lato opposto. Questo per cercare di raddrizzare la torre. (vi confessiamo che non ce ne eravamo mai accorti...)
Solo alla fine del secolo successivo, però, il campanile fu terminato.
Da allora, la torre di Pisa è stata ammirata da milioni di persone, tanto da essere stata proposta come una delle sette meraviglie del mondo moderno (ma poi non si è classificata).
Adesso, consolidata e ripulita - al sole splende come se fosse fatta di zucchero - è la vera star di Piazza dei Miracoli.
Chi, come noi, l'ha già vista tante volte, va lì non per vedere la torre, ma per vedere i turisti che si fanno fare la foto mentre fingono di tenerla con una mano, per evitare che cada...
Sempre per il discorso dell'argilla normalconsolidata, a Pisa ci sono almeno altre due torri pendenti.
Una è quella di San Michele degli Scalzi.
La chiesa è molto antica, risale all'anno mille, e sorge vicino alle sponde dell'Arno, nei pressi dell'ex stabilimento Richard-Ginori, che è stato recuperato come spazio espositivo di arte contemporanea.
Il contrasto tra l'antichissima chiesa e la bella ristrutturazione in vetro, cemento e mattoni rossi dell'ex stabilimento è molto gradevole, e si inserisce molto bene nel bellissimo viale delle Piagge, una splendida strada alberata, con una strada pedonale dal lato del fiume, mentre dall'altra ci sono belle ville e localini.
Per dire la verità anche la chiesa è un po' storta, ma non si nota molto. Si nota bene invece la pendenza del campanile, che è molto accentuata.
Del resto la chiesa è molto vicina all'argine del fiume Arno, e già in origine la zona era semipaludosa
Inoltre la chiesa fu pesantemente danneggiata dai bombardamenti durante le seconda guerra mondiale, tanto è vero che la navata destra fu completamente distrutta, e poi - come se non bastasse - nel 1949 fu ulteriormente danneggiata da una disastrosa alluvione dell'Arno.
Ma, miracolosamente, è ancora qua, alla faccia delle argille sovraconsolidate, in modo che noi possiamo ancora ammirarla insieme al suo campanile pendente, in pietra e mattoni rossi.
Terza torre pendente è quella della Chiesa di San Nicola (o Niccola, comunque è sempre lui) e si trova in prossimità dei Lungarni.
Il campanile è a base ottagonale, in pietra verrucana, con finiture in marmo bianco di Carrara e di Granito dell'Elba, e , seppure sia "incastrato" tra due costruzioni, si nota molto bene la pendenza della costruzione.
Anche questa è molto antica, ma la datazione non è certa: si va dal 1170 al 1250, perchè lo si attribuisce a vari architetti dell'epoca, e gli storici non riescono a trovare un accordo in proposito.
Visto che l'argomento erano le torri, non ce ne siamo fatte sfuggire un'altra.
Questa però non pende, ma ha una storia molto significativa dietro: si tratta della torre della Muda.
Era denominata in questo modo, perchè anticamente, vi venivano rinchiuse le aquile allevate dal comune di Pisa, nel periodo in cui mutavano le penne.
(eh, beh...a Pisa allevavano le aquile. C'è chi alleva tori da monta, e loro allevavano le aquile. ok..)
Si trova in Piazza dei Cavalieri, proprio di fronte alla sede della prestigiosa Scuola Normale Superiore, che è una delle più note e e rinomate università italiane.
La piazza era il centro della vita civile di Pisa, e sorgeva dove, in precedenza, risiedeva il gastaldo Longobardo e prima ancora era il luogo dove sorgeva il Foro Romano.
Ma torniamo alla nostra torre, che è quella in cui fu rinchiuso il Conte Ugolino della Gherardesca, con i figli e i nipoti, perchè morisse di fame, come descritto da Dante nel Canto XXXIII dell'inferno.
In due parole, fu rinchiuso qui perchè era diventato signore di Pisa con una serie di manovre tutt'altro che trasparenti: la popolazione era contro di lui perchè aveva messo in atto delle strategie per cui il popolo di Pisa soffriva la fame. Quando però fece uccidere un nipote dell'arcivescovo, anche i notabili della città si rivoltarono contro di lui: fu fatto prigioniero con i figli e i nipoti e messo a fare la fine che sappiamo.
La torre in cui fece questa triste fine adesso è inglobata nel Palazzo dell'Orologio, ma i resti dell'antica torre sono ancora ben visibili nell'architettura della costruzione più recente.
Usciamo dall'argomento torri:
A Pisa c'è anche un grande murale dell'artista americano Keith Haring, dipinto nel 1989, quindi solo l'anno prima della sua prematura morte.
E' collocato sul lato esterno della canonica di Sant'Antonio Abate, ed è il più grande murale dipinto dall'artista in Europa, e si intitola "Tuttomondo".
Già il fatto che abbia un titolo è una cosa notevole per l'artista americano, che raramente dava un titolo alle sue opere. Degno di nota anche il luogo dove è dipinto: il muro esterno di un ex convento, l'abate del quale era perfettamente a conoscenza dell'omosessualità dell'artista: nonostante questo concesse il permesso a realizzare l'opera, che fu realizzata in quattro giorni - tanti per lui che solitamente completava i dipinti in un solo giorno - nel giugno del 1989.
L'artista era entusiasta della reazione della gente, che stava ad osservarlo mentre dipingeva, a tutte le ore del giorno e della notte.(e ci possiamo immaginare i commenti!)
Un'opera eccezionale quindi in molte cose, non ultimo il fatto che sia stata realizzata espressamente per risultare permanente.
Nel 2011, dopo oltre venti anni dalla sua realizzazione è stata ripulita e restaurata.
Mappa
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