domenica 15 settembre 2019

RICORDI DI BAMBINI: FISCHIETTI DI TERRACOTTA

Nella nostra famiglie esiste una specie di leggenda ad uso e consumo dei bambini.
Le nonne (non le mamme,  bensì le nonne) ci dicevano: "sei sei bravo quando vado al mercato ti riporto un ciuchino con il fischio nel culo".
(lo sappiamo, non si potrebbe dire, ma è indispensabile per lo svolgersi della storia).
Evidentemente non eravamo mai bravi, perchè noi questo ciuchino non lo abbiamo mai visto, e con il passare degli anni questo giocattolo è diventato un mito, un animale metafisico di cui ci eravamo rassegnati a non vedere mai le sembianze.
Quando eravamo ragazzini ci eravamo addirittura convinti che fosse uno di quei giocattoli in gomma, che se li premevi forte facevano un fischio un po' sfiatato tipo :"ftssssss".
Siamo rimasti delusi.
Ma ormai eravamo grandicelli, ed abbiamo liquidato il tutto con uno sprezzante :"roba da bambini".

Ma nella vita non bisogna mai perdere la voglia di cercare di realizzare i propri sogni.
Pianificando le nostre vacanze nelle Marche, abbiamo scoperto che, con una piccola deviazione, potevamo passare da Ficulle.
Ficulle, in provincia di Terni è il paese dei vasai, perchè già il nome deriva dal latino figulus, figulo, cioè vasaio.
C'erano delle cave nei pressi, ma sono state chiuse alla fine degli anni'50, quando una persona è morta estraendo l'argilla, e la allora si rifornivano di materia prima andando a prendere gli scarti dei laterizi non infornati da Bettolle, dove ci sono delle grandi fabbriche di mattoni e tegole.
Indagando ulteriormente, abbiamo scoperto che oltre ai cocci di uso comune che potevano servire quotidianamente, come piatti, brocche, vasi, qui erano di costruzione comune i fischietti, che venivano poi  venduti al mercato, quasi sempre come giochi per i bambini, ma anche come richiami per i cacciatori.
Allora abbiamo deciso senz'altro di passare di lì, approfittando per dare un'occhiata anche al paese.
E' un bel paese di origine medioevale, tutto ancora raccolto nella cerchia delle sue mura, con due Rocche, una posta a sud a difesa della Porta del Sole e l'altra, a pianta semicircolare, che vigila verso nord.


Tra le due Rocche, la via delle mura, un balcone naturale da cui si può spaziare sino a vedere il Monte Amiata ed il Monte Cetona.


Il Borgo era  feudo dei Filippeschi prima e dei Monaldeschi poi, ma nel 1464 le truppe pontificie ne presero possesso, ed entrò a far parte del suo territorio.
Come anticipato dal nome, questo era un paese di vasai, anzi di "cocciai", tra cui non era secondaria la produzione di fischietti, che - guarda guarda! - erano smerciati poi nei mercati settimanali o venduti a grossisti che poi li vendevano fuori zona.
Come tutte le antiche tradizioni  adesso si è un po' perduta e nel XXI° secolo, non sono molti i cocciai rimasti a far concorrenza alle industrie che producono piatti, vasi e brocche in serie.
Ancora più difficile è trovare chi produce ancora fischietti.
Infatti i fischietti si possono fare solo a mano, ed è una lavorazione molto delicata: se fischiano subito è fatta, altrimenti ci si perde tantissimo tempo ed è molto difficile far capire a chi viene nella tua bottega perchè un pezzo di creta -  che secondo la tradizione di Ficulle non è nemmeno verniciato -  costa dei bei soldi.
Se si conosce la tradizione e si capisce la lavorazione, allora non ci sono problemi, altrimenti erano discussioni con i clienti,ed ecco perchè hanno tutti abbandonato.
Solo una persona, tra le poche che continuano a portare avanti l'antica arte, è ancora capace di costruire fischietti.
Si tratta della signora Paola Biancalana (www.paolabiancalana.it), ultima erede di questa antica tradizione.
Questa simpatica signora, una vera artista,  produce pezzi artigianali di grande effetto, sia tradizionali che di ricerca contemporanea.
Quando le abbiamo raccontato la nostra storia ci ha detto che in effetti quella del cavallo era uno dei soggetti che venivano maggiormente prodotti come fischietti da gioco, sia come soggetto singolo, sia con il carabiniere che montava al contrario (con evidente intento di bonaria presa in giro).
Le abbiamo commissionato un certo numero di questi fischietti a forma di  somarello, da regalare a tutti gli ex-bambini della nostra famiglia, cresciuti con questo mito infantile.
Naturalmente il fischio doveva essere nella parte posteriore dell'animale, altrimenti la mitologia non poteva dirsi realizzata!
Lei si è divertita molto a questa storia e ci ha assicurato la sua collaborazione, inviando  le foto dei soggetti via via che venivano lavorati.



Ma la cosa più straordinaria è stata la faccia dei destinatari di questo gioco, sognato per chissà quanto tempo.
E' valsa la pena di aspettare tutti questi anni solamente per vedere la sorpresa dipinta sui solo volti.
Non ve li facciamo vedere, ma potete immaginarveli.

Mappa

3 commenti:

  1. Fantastica storia di incontro di belle storie. Siccome sono brava vado subito da Paola a comprarne uno sperando che c'è ne sia ancora uno.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Che sorpresa ricevere questo link! Grazie!
    Mi avevate incantato subito per questo vostro cercare i ciuchini promessi, e la nonna mi ha fatto compagnia mentre li facevo.
    Pensavo a questa Nonna, che da qualche parte sta sorridendo anche adesso.
    I somarelli ogni tanto ragliavano, scalciavano, insomma è stata una storia vivace, e mi sono divertita sempre, anche ad incartarli, perché era una storia speciale di doni attesi già da un po', tanto da non esserlo più...
    Mi è piaciuto seguirli fino all'arrivo, e ogni tanto ci ho pensato anche dopo.
    Belle le vecchie storie magiche che non si perdono, belle le nuove tecnologie che portano il piacere di leggervi!
    Bello che viaggiate così , e che scriviate in modo così intrigante, fate viaggiare!
    mi sto leggendo il vostro blog, che regalo! Grazie!
    Paola

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