Lorenzo Bartolini è stato un grande scultore italiano, il più grande dell'epoca (nato nel 1777 e morto nel 1850, tanto per dare un'idea) dopo Antonio Canova.
Di solito di lui si dice che è nato a Prato, ma non è esatto. E' nato in questo piccolissimo paesino, Savignano di Prato, posto nella Val Di Bisenzio, a dominare l'abitato di Vaiano.
Questa la sua casa natale, monumento locale ma ormai proprietà privata, e quindi non visitabile.
Certamente in origine era una fattoria, poi adattata a villa.
Il nome di Savignano ci dice che il paese ha origini romane, come del resto molti altri nelle vicinanze. Si sa infatti che la Val di Bisenzio fu luogo di una centuriazione romana, dove l'impero, per pagare i suoi soldati, assegnava loro delle terre. Nell'attuale Vaiano è facile ritrovare il nome della famiglia Vaia, e lo stesso esercizio si può fare per Sofignano, Faltugnano, Popigliano, Schignano, tutte collocate lungo il Bisenzio.
Ed ovviamente questo vale anche per Savignano.
Essendo una frazione un po' isolata, Savignano ha saputo conservare meglio la sua origine romana. Infatti, verso la località Mulino troviamo un tratto di strada romana, molto ben visibile, ovviamente mai restaurata , nè si è tentato di conservarla - anzi non mancano i tentativi di asfaltatura - e, nascosto sotto una vegetazione fittissima, anche un piccolo ponte romano, che attraversa il torrente locale, il Rio La Nosa. Abbiamo potuto localizzare il ponte, solo grazie alle indicazioni della gente del posto.
E' qui conservata anche la piccola chiesa dei Santi Andrea e Donato, che è invece di origine medioevale, nel tipico alberese della zona, e una villa padronale, appartenuta ad una potente famiglia pratese, i Buonamici.
Sembra tanto per un posto così piccolo, ed è vero. Oltre a quello che abbiamo descritto non ci sono che altre sette o otto case, di cui parecchie destinate alla villeggiatura di chi sa apprezzare il panorama, veramente splendido, e la grande quiete.
Perchè qui non c'è veramente altro: amministrativamente adesso è una frazione del comune di Vaiano, e la strada asfaltata è una conquista recente!
Sicuramente in questa quiete è cresciuto il talento di Lorenzo Bartolini, che ha saputo diventare nientemeno che lo scultore ufficiale di casa Bonaparte, grazie anche ai buoni uffici di Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone e granduchessa di Lucca e Piombino, che lo aiutò anche a diventare professore di scultura presso l'accademia di belle arti di Carrara.
Certamente un gran bel colpo, che dovette però pagar caro dopo la caduta definitiva di Napoleone nel 1815. Fortunatamente sopravvisse grazie alle commissioni di parecchi facoltosi stranieri, tra cui anche il principe Antonio Demidoff, per il quale scolpì un monumento in memoria del padre, che si trova ancora in piazza Demidoff a Firenze.
La scultura è stata realizzata in un marmo assai particolare, detto "zuccherino" molto pregiato ma altrettanto delicato. Per cui insieme alla scultura fu realizzata anche la pensilina che la protegge.
Il suo stile si distaccava dal neoclassicismo del Canova - e anche per questo ebbe un periodo di vita dura - e si ispirava ad uno stile più naturalistico, detto "purismo".
Dal 1839 fu anche docente all'accademia di belle arti di Firenze, e nel 1855 fu l'unico scultore italiano ad avere critiche positive - anche se evidentemente postume - all'esposizione universale di Parigi.
A Prato è conservata una sua scultura, la filatrice.
Mappe
Ciao, volevo farti notare quella che ritengo sia un'imprecisione. La "strada romana" e il ponte nelle vicinanze sono certamente strutture medievali modificate numerose volte durante i secoli scorsi, appartenenti agli edifici del così detto "Mulino di Savignano" che nella struttura attuale esiste solo dal 1600 circa, anche se ci sono documenti che riportano l'esistenza del mulino in epoche anteriori. In particolare la pavimentazione acciottolata della strada da Fabio a Savignano in prossimità del mulino era dovuta alla necessità di proteggere la stessa dall'usura eccessiva dovuta all'immissione del rio regimato dal margone che sboccava nel torrente Nosa creando un guado che nelle stagioni umide veniva superato dai pedoni con il sovrappasso ancora esistente a fianco della strada.
RispondiEliminaPuoi vedere la documentazione relativa insieme a mappe e foto a questo link: http://mapserver.provincia.prato.it/prv_po/Cartapatrimonio/_console/07_pdf/Edifici_Pses/008_Il%20Mulino_di_Savignano.pdf
Ti ringraziamo tantissimo della documentazione che ci hai inviato. Sai, noi ci siamo basati sulle storie raccontate da chi ci è nato e ci ha abitato a lungo: non sempre questi racconti sono attendibili, spesso si basano su credenze e leggende, tramandate nelle generazioni. Il tuo contributo storico è stato importante, preciso e circostanziato. Grazie, davvero!
RispondiEliminaSono stato a Firenze, e mi sono seduto un pomeriggio vicino ai giardini, dove si trova la statua ... sapevo il posto ma non sapevo chi era lo scultore. Grazie tante.
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