domenica 6 settembre 2015

CAMPO CATINO (LUCCA, NON FROSINONE)

Nel comune di Vagli di Sopra (esiste anche un Vagli di Sotto, ovviamente, e non pensate che la divisione sia puramente amministrativa: uno era Guelfo e l'altro Ghibellino, e se non ci avessero pensato gli Este a metterli d'accordo, accorpandoli alle "tenne nuove" che hanno fatto parte del ducato di Modena sino all'unità d'Italia, se le sarebbero date di santa ragione), esiste una minuscola frazione che si chiama Campo Catino.
La precisazione del titolo è stata necessaria perchè Campocatino è anche il nome di una località sciistica in provincia di Frosinone.
Immaginiamo che il significato del toponimo sia lo stesso: un grande prato originatosi da un'antico bacino glaciale.
Sono solo 1000 metri di altezza, ma la sensazione di trovarsi non sulle Alpi Apuane, ma sulle Dolomiti, è fortissima.
Campo Catino era semplicemente un alpeggio, dove i pastori venivano a pascolare le pecore durante la stagione estiva, nei pascoli alti dove l'erba era migliore - la funzione di tutti gli alpeggi, niente di particolare - e siccome si trattenevano sino a stagione inoltrata, avevano costruito alcune casettine (dette "caselli") di pietra, che, con molta lungimiranza, sono state restaurate, così come le stradine di ciottoli che collegano le abitazioni.

Il risultato è un paesino incredibilmente grazioso, che domina un grandioso panorama.

Dalla piazza di questo che non era un paese, ma lo è diventato in seguito al restauro, si accede al prato dell'alpeggio, dominato dal monte Roccandagia, e dove sorge un minuscolo santuario - moderno -  dedicato a San Viano,

il cui spettacolare eremo incastonato nella roccia, è raggiungibile in una quarantina di minuti di cammino dall'alpeggio.
La pastorizia, insieme allo sfruttamento del bosco, era la fonte di reddito di queste zone, prima che diventasse bacino di forza lavoro da destinare alle cave di marmo. Tuttavia l'alpeggio è stato definitivamente abbandonato solo verso la metà del secolo scorso, con lo spopolamento delle montagne derivante dall'indutrializzazione delle pianure.
Per arrivare a Campo Catino, si percorre una spettacolare stradina, tutta all'ombra di secolari castagni - alcuni dalle dimensioni davvero impressionanti - che può essere agevolmente percorsa anche a piedi da chi desideri fare una facile escursione.
A questo scopo, esiste un agevole parcheggio che risulta esserne la partenza.

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