Ed eccoci nuovamente a Lucca.
Potremmo venire qui mille volte ed ogni volta meravigliarci di qualcosa.
Ecco perchè la consigliamo così vivamente, a chiunque abbia voglia di fare un breve giro in macchina, sino a questa deliziosa città.
Particolarità di questa cittadina sono proprio le mura, che a tutt'oggi la cingono ancora completamente, distinguendo così la Lucca propriamente detta - che è solo ed esclusivamente quella dentro le mura - da gli innumerevoli sobborghi: Arancio, Antraccoli, Sant'Anna, San Filippo - solo per citare i primi che ci vengono in mente.
Si può pensare che le mura siano di origine medioevale, ma in realtà sono di epoca tardo-rinascimentale, costruite quindi tra il 1504 ed il 1648.
Non sono mai state utilizzate per scopi difensivi, e questo ha contribuito in maniera determinante a mantenerle in così buone condizioni.
Sin da subito, nonostante fossero interdette alla popolazione, essendo una fortificazione miliare, i lucchesi presero l'abitudine di utilizzarle come passeggiata, anche se fu solo nel periodo in cui fu duchessa di Lucca, Maria Luisa di Borbone, che le mura furono rese adatte al passeggio pedonale.
L'ultima porta ad essere aperta è stata Porta Elisa - dedicata alla sorella di Napoleone, granduchessa di Lucca - nel lato che guardava Firenze: siccome le mura erano state erette per difendersi dalla litigiosa Firenze, da quel lato non c'erano porte!
Non aspettatevi dotte descrizioni sulle porte, i baluardi e le tettoie.
E non aspettatevi nemmeno una filologia storica rigorosa: noi vogliamo solo farvi fare una bella passeggiata!
Noi siamo entrati da Porta Santa Maria, solo perchè nei pressi, lungo il viale Carlo del Prete, abbiamo trovato un comodo parcheggio per la macchina.
Ah, ricordatevi di pagare il parcheggio e di esporre lo scontrino!
Saliamo sul bastione, e lo sguardo spazia tra i grandi e bellissimi prati all'esterno, e lo scrigno - perchè di questo si tratta - su cui Lucca è appoggiata, all'interno delle sue mura.
Fatti pochi passi troviamo Palazzo Pfanner, una residenza nobiliare del XVII secolo, che è passata di mano in mano a diverse famiglie notabili del luogo, sino al momento in cui ne fu adibita una parte a fabbrica di birra, da parte di Felix Pfanner, un birraio bavarese particolarmente abile, che fu assoldato nel 1845 da duca di Borbone, che intendeva avviare la produzione di birra nel Ducato di Lucca.
Siccome gli affari andavano molto bene - fu una delle prime fabbriche di birra in Italia - alla fine il birraio Felix Pfanner acquistò dalla famiglia Cotroni, proprietaria dell'immobile, tutto il palazzo ed il giardino; e sino al 1929 qui la birra non solo si fabbricava, ma si degustava, nei bellissimi giardini che possiamo ammirare dal bastione.
Il palazzo ed il giardino sono tutt'ora di proprietà della famiglia, che ne apre le porte per eventi e manifestazioni.
Proseguendo verso Porta San Donato, troviamo una grande costruzione bianca, bassa ma impotente.
Recentemente restaurata, questa è la Ex Cavallerizza, un maneggio coperto realizzato nel 1876, come servizio al "Prato del Marchese", che evidentemente era invece il maneggio all'aperto!
Diventerà una struttura ricettiva per i turisti che arrivano in città.
Poco oltre, troviamo la Casermetta di San Donato, che ospita il Museo dell'Antica Zecca di Lucca.
Ancora pochi passi e passiamo sopra alla Porta Sant'Anna. Troviamo un grande edificio, in stato di abbandono ma non cadente: si tratta dell'antica Manifattura Tabacchi di Lucca, che ha operato in questo edificio, ininterrottamente dal 1815 al 2004. Adesso, dopo oltre dieci anni di inattività, sono partiti i lavori per una sua ristrutturazione, che prevede anche qualche demolizione.
Proseguiamo ancora, e sul Baluardo Sant'Antonino, troviamo il monumento ad Alfredo Catalani, tormentato compositore Lucchese, di cui fu estimatore anche Giacomo Puccini.
La nostra passeggiate prosegue, e troviamo una graziosa chiesetta, ammiriamo da lontano alcune torri, tra cui quella di Giunigi, con i suoi alberi sulla sommità.
Ammiriamo tanti verdissimi prati, finchè arriviamo al retro della Cattedrale, che brilla di marmi candidi sotto una sole sfavillante.
Parlare di questa chiesa, che racchiude tesori d'arte - essendo essa stessa un capolavoro - e reliquie fatte segno nei secoli di una straordinaria devozione, è impossibile; vi basti sapere che è dedicata a San Martino...basta. Magari ne parleremo in un post a parte.
Ma le opere d'arte sono molte, da queste parti: che dire di questo balconcino, a cui vorremmo affacciarsi per godere del panorama, ma che anche visto da qui, dal bastione, è pur sempre un gioiello da ammirare?
Sgorgato dal nulla, vediamo correre un ruscelletto sotto le mura, proseguiamo ancora e vediamo che svolta bruscamente verso il centro, costeggiando la strada con un muretto: il canale, scopriamo più tardi, attraversa tutta la città, e serviva da protezione alle precedenti mura medioevali, che qui si ergevano.
Proseguiamo ancora, e troviamo un meraviglioso giardino, con alberi centenari, fiori a profusione ed un laghetto.
si tratta dell'Orto Botanico, una delle istituzioni di Lucca. Fu fondato nel 1820 dalla Maria Luisa di Borbone di cui abbiamo già parlato a proposito dell'accessibilità delle mura al popolo.
In verità è il rimaneggiamento di un progetto della precedente granduchessa, Elisa Baciocchi, che non fece in tempo a realizzarlo.
Visibile anche dalle mura è un cedro del Libano di rara maestosità, oltre a diverse sequoie, alte oltre 30 metri.
Meraviglioso è il laghetto, popolato di ninfee e di tante altre rare piante palustri.
Su questo laghetto c'è una leggenda: pare che, immergendo la testa nelle sue acque - vi sconsigliamo di farlo, sicuramente vi arresterebbero - si possa vedere il volto addormentato della bellissima Lucida Mansi, di cui abbiamo giù parlato nel post Lucca Diabolica (link).
Passiamo sopra alla Porta Elisa, e troviamo la casa del Boia, recentemente restaurata.
Si tratta di una casetta isolata, allora alla periferia della città, che ospitava il boia di Lucca, un romano di nome Tommaso Jona, che potè fare per i duchi borbonici, che l'avevano assunto, il suo tristo lavoro solo due volte.
Sino ad allora, quando c'era da fare un 'esecuzione capitale, si affittava boia e ghigliottina dalla vicina Pisa!
Poi nel 1845, quando ci furono cinque condanne a morte in un colpo solo, il boia era ormai anziano ed il lavoro fu affidato ad un professionista più giovane, fatto venire apposta da Parma.
Il pover'uomo ci rimase così male che consegnò le sue immediate dimissioni.
Troviamo poi l'imponente complesso del convento di San Francesco, recentemente restaurato e riqualificato, con ampi giardini accessibili a tutti, passando dai quali si possono ammirare i cinque chiostri del convento.
Proseguendo troviamo questa casa con parco, di cui non abbiamo trovato notizie, con questa bella veranda liberty.
A voler parlare del liberty a Lucca, ci sarebbe farci un bello studio, magari in futuro, chissà!
Proseguendo ancora, dalla parte esterna troviamo una costruzione con la scritta "Villaggio del Fanciullo". si tratta di un'opera pia, fondata nel 1945 dall'Assistenza per l'Infanzia Abbandonata, dalla Diocesi di Lucca. In quel periodo storico si trattava di un'opera di alto valore morale, vista la gran quantità di bambini orfani di guerra, privi di casa e di assistenza.
Dalla parte del centro invece troviamo il vecchio ospedale, chiuso da pochi anni ma già abbastanza degradato. Si tratta di un'area molto grande che, come tutte le città in cui l'ospedale si è trasferito in un'altra zona, pone il grosso problema di riqualificare una zona centrale o semicentrale, senza snaturarla troppo, ed in tempi brevi.
Ecco, il nostro giro di quasi 4500 metri è terminato, siamo tornati al punto di partenza.
Come sempre, vi abbiamo parlato di quello che ci ha colpito e affascinato,lungo un tragitto, romantico con il tappeto delle foglie rosse dell'autunno, stimolante con i fiori della primavera, malinconico con la pioggia dell'inverno, gioioso con il sole dell'estate: ma niente potrà farvi apprezzare questa passeggiata come percorrerla con le vostre gambe!
Mappa
Nessun commento:
Posta un commento