Fin da quando eravamo bambini, quella strana torre in via Magnolfi, a Prato, ci ha incuriosito.
Nella nostra fantasia la vedevamo simile ad un faro, e pensando a Mary Poppins. ci aspettavamo da un momento all'altro che l'ammiraglio Boom desse il segnale di sparare con il cannone.
Abbiamo deciso di fare una ricerca su questa torre e abbiamo scoperto tante notizie interessanti.Tanto per cominciare, via Magnolfi è stata costruita fra i 1863 e il 1870, con lo scopo di collegare la stazione di Porta al Serraglio (che allora era l'unica stazione di Prato) al Piazza del Duomo.
Infatti, se ci pensate, le costruzioni che fiancheggiano la via, sono tutte omogenee, perchè sono state costruite tutte nello stesso periodo, la fine del XIX secolo, in stile neo-cinquecentesco.
Inoltre, sono state quasi tutte costruite da progetti dell'architetto Fortunato Rocchi - che è colui che ha rimaneggiato il frontale di Santa Maria delle Carceri - e (ma guarda...) il consuocero dell'allora sindaco di Prato Gaetano Guasti.
Il terreno sul quale sorge la via, altro non era che gli orti del convento di San Giorgio.
E dov'è questo convento di San Giorgio?
Non esiste più:
Fu soppresso in epoca napoleonica come tantissimi altri, ma non ha più ripreso vita. L'unica traccia di questo antico convento è la Piazzetta Martini - situata sul lato di Via San Giorgio (!) - che è la parallela di via Magnolfi - e che era il perimetro del chiostro interno.
Per effettuare il collegamento tra la piazza e la stazione dei treni, furono abbattute un paio di case che chiudevano il perimetro di Piazza del Duomo, nel punto in cui adesso c'è l'imbocco della via.
Ma torniamo alla nostra torre.
E' stata commissionata dalla famiglia Martini all'architetto Fortunato Rocchi.
La famiglia Martini aveva già due bei palazzi in Prato: uno è quello di cui abbiamo già parlato, nell'omonima piazzetta, l'altro è l'attuale sede della Scuola di musica "Verdi", in via Santa Trinita, proprio nei pressi di Piazza San Francesco.
Sappiamo per certo che quest'ultimo è stato costruito da un altro insigne architetto pratese, Giuseppe Valentini.
Dopo ricerche condotte presso l' Archivio Diocesano, Biblioteca Roncioniana, Archivio di Stato e Biblioteca Lazzeriniana, è stato possibile ricostruire la storia della torre, ma poco abbiamo saputo sul motivo per cui è stata costruita.
L' unica "voce" che abbiamo raccolto è quella che vuole che il Martini, ne abbia ordinato la costruzione per recuperare la vista del suo palazzo sulla via San Giorgio, toltagli dal palazzo di fronte. E difronte alla torre scopriamo un' altra curiosità: la casa dove ha vissuto da giovane Curzio Malaparte e che ha citato nel suo libro "Maledetti Toscani".
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