domenica 10 aprile 2016

UNA PERSONALE DI SCULTURA A CIELO APERTO: IL" PARCO D'ARTE PAZZAGLI" A ROVEZZANO

In un luogo che nei tempi passati doveva essere una campagna bellissima, con un piccolo e grazioso borgo, muretti a secco, edicole sacre, cipressi e quant'altro possa dare l'idea della campagna toscana.... e che adesso è attraversato da alti muri di cemento, che fungono da cavalcavia alle statale 67, al doppio binario della ferrovia "direttissima" e dalla ferrovia dei treni regionali.
Stiamo parlando di Rovezzano, un rione del comune di Firenze, posto alla sua estrema periferia orientale,  che però sino al 1865 era comune autonomo.
Certo, se si girano le spalle all'intrico della strada e delle ferrovie, si ha ancora un'idea di quello che doveva essere il borgo: piccole strade tranquille in aperta campagna.
Ma noi siamo stati attirati qui dall'opportunità di ammirare una vera e propria mostra personale di scultura, situata in un bellissimo prato sulle rive del fiume Arno, proprio alla fine  di via Sant'Andrea a Rovezzano (alla fine, perchè la strada è interrotta da un alto muro di cemento: al di là c'è la statale 67, la direttissima ecc. ecc.).

Per entrare nel parco c'è da pagare una piccola quota d'ingresso: se si ha fortuna, si possono scambiare due parole con lo scultore, Enzo Pazzagli, che vi illustrerà la sua originale visione del mondo, utile per capire il senso della sua opera.
Sono sculture, perchè sono realizzate in maniera tridimensionale, ma non aspettatevi marmi o pietre. 
Le opere sono realizzate in lastra di acciaio, tagliata con la lancia termica e decorate con incisioni sul metallo e  inserti in vetro colorato.

Molte sono di grandi dimensioni, e la più famosa è certamente quella del "Pegaso", simbolo della Regione Toscana, che fa bella mostra di sè nei giardini del Palazzo della Regione Toscana, e di cui qui si può ammirare una copia.

Ma l'opera più originale dell'artista è certamente "la Trinità", una maschera con due profili ed un volto, disegnata dagli oltre trecento cipressi disposti nel parco, e che si può vedere nella sua interezza solamente vedendola dall'alto (o da GoogleEarth).
Una "scultura vivente" perchè i cipressi crescono, e il profilo della scultura sarà sempre più marcato con il tempo: certo, se i cipressi vengono tenuti in buone condizioni.
Perchè questo accada, si puo' "adottare" un cipresso, contribuendo economicamente alla sua manutenzione (e sentirsi anche un po' artisti).
Sotto il cavalcavia della ferrovia, abbiamo localizzato il laboratorio dell'artista - un'officina meccanica parecchio disordinata, che strideva alquanto  con la pace e la serenità del parco, ma bisogna pensare che dopotutto qui non si sta parlando di ricamo a piccolo punto, ma di lastre di metallo e di adeguate attrezzature per la loro messa in opera, quindi sorvoliamo su questo piccolo neo.
Nella parte opposta del parco, c'è  uno spazio destinato (citiamo:) "ai giovani artisti ed  ai geni incompresi" per cui aspettatevi di tutto!




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