domenica 21 giugno 2020

SANTA LUCIA DI PRATO

Se abbiamo detto di Figline che era il borgo più a nord di Prato, beh, perdonateci... ci eravamo sbagliati, perchè il più a nord è sicuramente questo: Santa Lucia.
Si sviluppa tra via Bologna (l'antica "Strada di Lombardia", perchè da questa strada si doveva passare, in un modo o nell'altro, per andare in Lombardia...) e il Cavalciotto, di cui abbiamo già parlato in un altro post (link) ma due parole vale la pena comunque di sprecarle: e' la struttura creata già a partire dal X° secolo, e rimaneggiata varie volte - l'attuale struttura risale al tardo settecento - costituita da un'ampia pescaia e da un partitoio, che devia parte delle acqua del fiume Bisenzio nel Gorone, il canale maestro dal quale si originano le gore che attraversano, su linee parallele all'antica centuriazione romana, la piana di Prato sino a sfociare nell'Ombrone Pistoiese.

(Quante volte vi abbiamo promesso di parlare del sistema delle gore?
Mah.. ad occhio e croce sette o otto. Non perdete la fede. Lo faremo. Ma non crediate nemmeno che questa sarà l'ultima volta che lo promettiamo! 😏)

Dunque dicevamo di Santa Lucia.

L'antico abitato è composto da poche case in pianura su quella che si chiama via del Borgo, e via della Chiesa, una stradina in ripida salita che porta a Santa Lucia in Monte, l'antica chiesa parrocchiale che risale al XII secolo, realizzata nel tipico alberese della zona, 


con una facciata a capanna molto semplice e con una deliziosa acquasantiera in serpentino verde di Prato che ha attirato in modo particolare la nostra attenzione.

Naturalmente una frazione popolosa come questa - la graziosa stradina di origine medioevale ospita una parte infinitesimale del popolo di Santa Lucia, che è costituito adesso in massima parte da grossi condominii alti 5 piani, o da villette costruite tra gli anni '50 e '60 del secolo scorso -

 ha la popolazione di un paesino, nemmeno tanto piccolo, e quindi aveva bisogno di una chiesa più grande; nel 1974 fu completata la nuova chiesa parrocchiale dedicata alla regina Pacis, situata proprio lungo la via Bologna, e che costituisce un bell'esempio di chiesa in stile moderno.

Nel senso che per essere una chiesa moderna è piuttosto bella, sia all'esterno che all'interno! 

(Non è sempre così scontato... molte assomigliano a capannoni industriali).

Sempre su via Bologna, dove adesso c'è un modesto negozio di frutta e verdura - evitiamo commenti - negli anni '70 e inizio '80 c'era il mitico "Lord Byron", una delle discoteche della Prato di allora (insieme al Joy-Joy (poi Pacha) allo Zero6, all'Ins'Gap,al Giorgia e al Paper Moon)
Ognuno aveva il suo pubblico di elezione, e al Lord Byron notoriamente ci venivano i fighetti, come testimoniava la sua sobria insegna verde-oro, così diversa dalle sfavillanti insegne delle Discoteche degli anni successivi.
Santa Lucia, poi, per noi che eravamo giovincelli nei primi anni '80, ha significato anche andare a urlare la nostra gioia sotto le finestre della casa dei genitori di Paolo Rossi ad ogni gol del "nostro" Pablito ad ogni goal che segnava durante il Mondiale di Spagna del 1982 - e ci ricordiamo il delirio dei 3 goal inflitti al Brasile da lui stesso medesimo, per non parlare della vittoria finale...



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