E' una stazione unica al mondo, ma non è quella di Chicago, importantissimo nodo ferroviario (come dicevano Elio e le Storie tese in una loro innominabile canzone degli anni '90).
Molto modestamente è quella di Corbezzi, sulla ferrovia Porrettana.
Per parlare a ragion veduta della stazione di Corbezzi, bisogna, sia pur brevemente, introdurre l'argomento della Ferrovia Porrettana, che è molto interessante.
Dunque, la Porrettana, così chiamata perchè passa appunto dalla stazione termale di Porretta Terme (BO), è stata la prima ferrovia che ha compiuto l'impresa - tutt'altro che semplice - di attraversare l'Appennino Tosco-Emiliano.
Nel 1845 i tre fratelli Cini, imprenditori di San Marcello Pistoiese, presentarono al Granduca Leopoldo II un progetto per una ferrovia che attraversava l'
Appennino: partiva da Pistoia, e seguendo uno sviluppo assai tortuoso, che comunque aveva delle pendenze di tutto rispetto, dal 16 al 25 per mille, superava la montagna a Pracchia con una galleria di circa 2.700 metri. Da lì poi la ferrovia avrebbe seguito il percorso del Reno e sarebbe arrivata a Bologna in 99 km.
Contemporaneamente, anche l'ingegnere pratese Giovanni Ciardi presentò il suo progetto, che passava da Prato, che si presentava più breve di ben 14 km e con pendenze che rimanevano al massimo al 12 per mille.
Che cosa fece pendere allora l'accorto Granduca Leopoldo II, per un progetto evidentemente più costoso e più problematico nella realizzazione?
Lasciamo da parte tutte le spinte campanilistiche delle due città toscane coinvolte; hanno avuto poco peso.
Quello che ha pesato è stato il volere del governo austriaco, che ha imposto a Leopoldo II di scegliere il progetto che privilegiava Pistoia, considerata un suo punto strategico, e dal quale poter effettuare con maggior facilità il collegamento con l'importantissimo porto di Livorno!
Il contratto per la costruzione della "Strada Ferrata dell'Italia Centrale" fu firmato a Modena il 26 gennaio 1852, e l'anno successivo iniziarono i lavori. Poi cambiò l'assetto della società che gestiva i lavori, che vennero affidati all'ingegnere francese Jean Louis Protche.
Fu inaugurata, dopo mille vicissitudini ed una spesa enorme, il 3 novembre 1864, a unità d'Italia già avvenuta, e quindi gli scopi dell'Austria, che aveva voluto il tracciato, erano venuti meno.
E ci si accorse subito che la ferrovia appena nata, era già inadeguata al suo compito.
Ne parleremo ancora della ferrovia Porrettana, perchè è una argomento veramente affascinante, e perchè le stranezze sulla sua linea sono così tante che un solo post non basta per descriverle tutte.
Ora che sapete quanto la linea è ripida, capirete meglio a che cosa servono le sei gallerie della Stazione di Corbezzi.
Perchè la caratteristica di questa stazione unica al mondo è proprio questa: 250 metri di ferrovia e sei gallerie, tre dal lato nord e tre dal lato sud.
Vediamo se riusciamo a farci capire.
Cominciamo con i tre portali a nord, quelli che vanno verso Bologna.
Per le gallerie laterali usiamo il passato, perchè il portale d'ingresso della galleria esiste sempre, ma i binari sono stati rimossi nel 2014.
In quello centrale c'è la linea principale; quella dove passa il treno.
Ai lati ci sono due gallerie. In una che misura circa 220 metri, trovavano posto i lunghi convogli che non riuscivano ad incrociare, essendo il tratto in forte pendenza e la distanza con la galleria successiva di soli 250 metri.
L'altra galleria era una semplice galleria destinata alla sosta dei carri.
Vediamo i tre portali a Sud, quelli che vanno verso Pistoia.
Anche qui il binario centrale è quello di marcia.
A sinistra c'era il binario di lanciamento, che permetteva al treno di retrocedere (non aveva mica la retromarcia, andava in per inerzia, in discesa) per prendere la rincorsa ed affrontare la salita che aveva davanti.
La galleria a destra, invece conteneva il binario di salvamento, che terminava in salita e nella sabbia, in modo che se il treno arrivava troppo veloce dalla discesa che aveva appena percorso - cosa che succedeva abbastanza spesso - aveva la possibilità di fermarsi senza troppi danni.
Queste soluzioni hanno richiesto un po' di tempo, perchè se la ferrovia è stata inaugurata nel 1864, la stazione di Corbezzi risale al 1881, quindi per ben 17 anni ne devono essere successe di tutti i colori in questo tratto di ferrovia.
E non è tutto, il binario di lanciamento risale addirittura al 1899, per cui non doveva essere inusuale vedere il treno che non riusciva a salire quel tratto così ripido.
Chissà quale era il sistema utilizzato per superare questo ostacolo? Mica li avranno fatti scendere tutti per spingere?
A parte gli scherzi, vi promettiamo altre notizie sulla Porrettana e vi lasciamo con una notizia-bomba: se salite a Pistoia non arriverete direttamente a Bologna, ma solo a Porretta Terme. Se volete arrivare sino al capoluogo Emiliano, dovete cambiare treno nella città termale e ci arriverete con la ferrovia metropolitana della città di Bologna.
Mappa
Nessun commento:
Posta un commento