Si, lo sappiamo, non è un bell'argomento, anche perchè - come nostro costume - prima di parlarvi dei due sanatori del titolo, volevamo parlavi dell'istituzione in sè, un tipo di struttura ospedaliera ormai desueta (infatti si tratta in entrambe i casi di edifici abbandonati da decenni), tipica non del secolo scorso, quando pur continuando a costruire queste strutture già si capiva che non erano più funzionali allo scopo (e allora perchè le costruivano? Eh... cambiano i tempi ma alla base delle azioni dell'uomo c'è sempre quello, il $ oppure £ adesso €) ma addirittura della fine dell'ottocento, quando in queste strutture , che a quei tempi erano accoglienti come grandi alberghi, ci si andava a curare dal "mal sottile ", malattia di gran moda nell'epoca vittoriana, dove i primi sintomi della tubercolosi (magrezza estrema, pallore con guance arrossate, e per contro una rigogliosissima capigliatura) erano l'ideale di bellezza femminile.
Sulla vita in questi sorta di lussuosi pseudo alberghi, Thomas Mann ha scritto anche un immortale capolavoro,"La Montagna Incantata" che vi consigliamo di leggere se volete approfondire l'argomento, perchè fotografa esattamente un'epoca, la fine della "Belle Epoque" prima dello scoppio della 1° Guerra Mondiale.
Che è poi esattamente il periodo in cui questo tipo di ospedale di lusso ha avuto la sua massima diffusione.
Perchè mettiamo tanto l'accento su "lusso"?
Fondamentalmente perchè solo chi aveva denaro, a quei tempi, poteva curare la tubercolosi, anche perchè la cura consisteva in terapie molto blande e che richiedevano molto tempo libero: bagni di sole, respirare l'aria pura in luoghi particolarmente favorevoli, acque minerali, ginnastica... roba così.
Chi era povero e si ammalava - e succedeva molto spesso - aveva davanti a sè solo una prospettiva: una vita breve e miserabile e una morte prematura. Amen.
A parziale consolazione, anche per i ricchi non è che le cose andassero molto meglio: erano solo meglio assistiti, ma fino alla scoperta degli antibiotici la prospettiva era la seguente: una vita breve negli agi e nel lusso, seguiti da una morte prematura. Amen.
In definitiva non è che le cose cambiassero molto.
Tra le due guerre, ci fu la consapevolezza che, vista la carneficina che la 1° guerra mondiale aveva causato, e l'ulteriore mazzata che la febbre spagnola aveva dato ai superstiti l'anno successivo, bisognava cercare di preservare il più possibile la popolazione esistente, cercando di aiutarla a superare almeno questa terribile malattia che era la tubercolosi.
Per cui, tra gli anni '20 e '30 del XX° secolo, furono costruiti un po' dappertutto in Europa, ma specialmente qui in Italia, Ospedali dedicati alla cura "delle malattie di petto" come le chiamavano allora, comunemente detti "Sanatori".
Qui ve ne facciamo vedere due in Toscana, tra i più famosi.
Il Sanatorio di Pratolino, intitolato al Dott. Banti, sorge in località omonima, ed infatti è molto vicino alla villa medicea, tanto che il terreno su cui sorge fu donato proprio dal principe Demidoff.
La costruzione fu iniziata nel 1934, e fu terminata - dopo molte peripezie - nel 1939: decisamente un brutto momento.
Si tratta di una costruzione notevole, sia per dimensioni che per caratteristiche.
E' stata realizzata in Stile Razionalista, come richiesto sia dall'epoca sia dalla funzione: non dimentichiamo che si trattava di un ospedale per il popolo, anzi di un "convalescenziario" come usava dire il linguaggio dell'epoca, dove gli ammalati andavano per respirare l'aria buona, riposare e recuperare le forze.
Svolse la sua funzione finchè nell'immediato secondo dopoguerra non furono scoperti gli antibiotici. Questo farmaco, unito ad una capillare immunizzazione della popolazione mondiale contro la tubercolosi, ha reso inutili questo tipo di ospedali (per fortuna, no?!), decretandone via via la chiusura. Il Sanatorio di Pratolino è stato trasformato in struttura ospedaliera sino al 1989, anno in cui è stato definitivamente dismesso.
Quando era già in grave stato di degrado, è servito da rifugio a una comunità curda ed a una somala, fuggite dalle guerre del loro paese.
Poi, l'abbandono totale.
E ora la magnifica, gigantesca struttura situata in una posizione splendida, con un panorama a dir poco mozzafiato, si va sgretolando giorno dopo giorno, senza che nessuno muova un dito o faccia una proposta per salvarla o riqualificarla.
Il Sanatorio di Arliano (Lu) si trova in una straordinaria posizione, su una collina soleggiata, che riceve una ventilazione che viene dal mare.
Ha più o meno la stessa storia del suo omologo fiorentino.
Se per il Sanatorio di Pratolino abbiamo trovato date e notizie certe, per quello di Arliano abbiamo dovuto ricorrere a volenterosi che come noi amano questo tipo di strutture, ed alle notizie che a loro volta possono aver raccolto prima di noi.
Ci sentiamo di poter dire che senz'altro anche questa costruzione deve essere stata realizzata tra la metà e la fine degli anni '30 del secolo scorso, sempre in perfetto Stile Razionalista, anzi, vista la vicinanza del mare, gli architetti hanno pensato di aggiungere un tocco marinaro, con la forma a prua di nave dei padiglioni principali e i segnapiano di mattoni rossi, alternati agli elementi decorativi rotondi che ricordano gli oblò delle navi.
Tutto l'immenso edificio, che appare incredibilmente ancora in condizioni sufficientemente buone, è immerso in una lussureggiante macchia mediterranea, che già a fine inverno, quando ci siamo stati noi, era già profumatissima.
Anche per questo edificio, la stessa triste storia: con l'avvento degli antibiotici, dopo la II° Guerra Mondiale, si riduce via via la sua funzione, che cessa del tutto alla fine degli anni '50.
Negli anni '80 si cerca di riutilizzare l'edificio in parte per farne una scuola media, ma dopo una decina d'anni anche questo tentativo finisce in niente.
Ancora, negli anni '90 viene utilizzata per un centro di recupero per ex- tossicodipendenti e per ex-alcolizzati, un uso meritorio che contribuisce alla sua manutenzione - perlomeno esterna - ma dopo una manciata d'anni anche questo tentativo di recupero fallisce.
Da allora. anche per questa splendida costruzione, non è rimasto che il degrado e l'abbandono.
Mappa Pratolino
Mappa Arliano
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