domenica 24 maggio 2020

LA TORRE DEL SANDONNINI ...DA LUCCA VERSO I MONTI PISANI

In uno dei tanti angoli di incomparabile bellezza che ci regala la campagna intorno a Lucca c'è un piccolo paese, poche case in una dolce pianura: Parezzana. 
Non si trova una riga da nessuna parte su questa minuscola frazione del comune di Capannori, ma quando si esce dall'abitato, una strada lunga e diritta porta verso i Monti Pisani, là dove prima era il lago di Sesto.
Lago di Sesto? 
Il Lago di Sesto non era altro che il più noto lago di Bientina, così chiamato dai Lucchesi, che ne condividevano le sponde con i Pisani.
Si chiamava così perchè prendeva il nome da un Castello, che a sua volta aveva preso il nome dalla pietra miliare della Strada Maestra che portava al Valdarno Inferiore (Fonte Wikipedia).
Vi facciamo grazia di tutta la storia del lago, che abbiamo avuto modo di trattare in altri vari post, avendo noi un'insana passione per i laghi, le paludi e per i laghi che diventano paludi.
Ma torniamo a quella strada diritta che porta verso i Monti Pisani.
La strada gira intorno ad una grande torre circolare, come se nel mezzo non ci fosse un imponente torrione, ma un'aiuola spartitraffico.

Ed in effetti è proprio la funzione che fa il torrione: l'aiuola spartitraffico, perchè la strada si divide a metà, e una carreggiata le gira a destra, verso Pontedera, mentre l'altra le gira a sinistra a torna verso Lucca.
E' la Torre del Sandonnini, e deve il suo nome all'antica famiglia che presumibilmente la fece erigere alla fine del '500.


Niccolò II Sandonnini fu vescovo di Lucca nella seconda metà del secolo precedente.
Poi passò ad un'altra nobile famiglia lucchese, gli Spada. Infatti è nota anche con questo nome.
Non sono chiare le motivazioni per cui è stata costruita questa torre. Potrebbe essere un magazzino, anche se la forma cilindrica farebbe in effetti pensare maggiormente ad un faro, anche se in cima, niente testimonia che un faro ci possa essere stato.


Inoltre questa zona è ancora conosciuta come Paduletto, per cui non doveva esserci propriamente il lago, ma - appunto - una paludina, una paludetta.

Però ci piace ricordare una leggenda di questi luoghi, legato proprio a questo faro, e  che ricorda la dura vita dei barcaioli del lago, che trasportavano le merci da una sponda all'altra del lago stesso. 
Tra di loro c'era, fatto alquanto particolare, una donna di nome Clementina.
Era una donna, anzi una ragazza, giovane e bella, che la vita rude e faticosa non aveva ancora fiaccato, e mentre attraversava le paludi di solito cantava con la sua bella voce melodiosa. 
I barcaioli erano tutti innamorati di lei, e la tenevano in gran considerazione.
Una sera si era scatenata una gran tempesta sul lago, e molte barche persero le merci che stavano trasportando. I Barcaioli si ritrovarono tutti presso il faro della torre del Sandonnini, ma mancava Clementina! Andarono a casa sua, sicuri di trovarla lì, ma non c'era. La tempesta infuriava ancora e non c'era modo di andare a cercarla. 
La mattina dopo iniziarono a cercarla nei vari porti, sperando che avesse trovato riparo in altro luogo, ma non era da nessuna parte. 
Percorsero allora il lago in lungo e in largo per cercarla, ma non trovarono nè la barca nè Clementina.
Dovettero mettersi il cuore in pace e la piansero, la loro Clementina così bella e gaia.
Una notte, all'interno della Torre Sandonnini, sentirono una voce di donna che cantava melodiosamente. La riconobbero immediatamente per la voce di Clementina, e corsero per vederla, ma appena aprirono la porta della stanza più alta, da dove proveniva la voce, questa tacque.
Da allora, quando si verificava una misteriosa combinazione di astri, la voce di nuovo cantava le canzoni di Clementina. 
Ma mai nessuno è riuscita a vederla...


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