domenica 17 maggio 2020

IL MUSEO ALL'APERTO DI DOZZA

Se vi piacciono i quadri e l'aria aperta abbiamo il posto che fa per voi: Dozza.

Dozza è un piccolo comune vicino ad Imola, ed è anche il primo comune della Romagna che si trova sulla via Emilia.
Per dire la verità, sulla via Emilia non si trova il capoluogo, che è in collina, in una posizione veramente bella, ma la sua unica frazione, Toscanella.
Come succede spesso a questi paesi medioevali che sorgono sulle colline, arroccati intorno alla loro rocca (si potrà dire così? mah, abbiamo i nostri dubbi...) questi rimangono sostanzialmente gli stessi, perchè sono sottoposti a tutta una serie di vincoli architettonici e paesaggistici che vieta qualsiasi modifica strutturale dell'abitato; mentre in pianura, si crea una piccola città, con poli industriali e artigianali, centri di commercio, nuove abitazioni, farmacie, chiese, i distributori di benzina, bar, ristoranti...
Quando la sede comunale si sposta in pianura, è finita!
Vedi che cosa è successo dalle nostre parti a Tizzana/Quarrata (link).
Il nome di Toscanella sembra strano per una località sulla via Emilia, ma è giustificato dal fatto che di qui partono delle  strade che portano in Toscana (dopotutto siamo proprio ai piedi dell'Appennino!)
Lasciamo da parte un attimo Toscanella per tornare a Dozza.
La magnifica Rocca, intorno alla quale si sviluppa il borgo, è stato voluto da Caterina Sforza, moglie di Girolamo Riario, che fu signore di Forlì.

Ci piace soffermarci un attimo su questi due bei tipetti, che - per dire la verità - con la costruzione della Rocca, anche se sono stati signori di Dozza solo per pochi anni, ne hanno comunque segnato in modo indissolubile la Storia.
Allora, Girolamo Riario è uno di quei bravi ragazzi che ha organizzato la rivolta De' Pazzi, perchè proprio lui sperava di poter mettere le mani su Firenze, dopo aver tolto di mezzo Giuliano e Lorenzo De' Medici.
Il 26 aprile del 1478, l'operazione riuscì effettivamente per il solo Giuliano, mentre Lorenzo riuscì miracolosamente a scamparla.
Lorenzo non fu tenero con i congiurati: come usava a quei tempi, via via che li capitavano in mano, li giustiziava.
Girolamo, che invece riuscì a farla franca, rivolse le sue mire espansionistiche verso Ferrara, ma gli andò male anche lì.
Una diecina di anni dopo -  con una esemplare legge del contrappasso - lui stesso fu vittima di una congiura, ordita dalla famiglia forlivese degli Orsi, di Antonio Ordelaffi (signore di Forlì) e dello stesso Lorenzo De' Medici, probabilmente sponsor dell'operazione.
Solo che questa congiura andò a buon fine e Girolamo Riario fu ucciso, denudato e gettato dalla finestra.
Per la sua degna consorte Caterina Sforza, ci vediamo costretti ad utilizzare la tecnica del "copia e incolla" da Wikipedia, cosa che di solito ci guardiamo bene dal fare.
Ma la descrizione di quello che la neo-vedova (e, come vedremo, madre assai amorosa) architetta ai danni dei congiurati, è fatta in maniera così magistrale dal Machiavelli, che noi, con i nostri poveri mezzi, non riusciremmo a renderne l'atmosfera nemmeno se ci provassimo per sei mesi

« Ammazzarono alcuni congiurati Forlivesi il conte Girolamo loro signore, presono la moglie, ed i suoi figliuoli, che erano piccoli; e non parendo loro potere vivere sicuri se non si insignorivano della fortezza, e non volendo il castellano darla loro, Madonna Caterina (che così si chiamava la contessa) promisse ai congiurati, che, se la lasciavano entrare in quella, di farla consegnare loro, e che ritenessono a presso di loro i suoi figliuoli per istatichi. Costoro, sotto questa fede, ve la lasciarono entrare; la quale, come fu dentro, dalle mura rimproverò loro la morte del marito, e minacciogli d'ogni qualità di vendetta. E per mostrare che de' suoi figliuoli non si curava, mostrò loro le membra genitali, dicendo che aveva ancora il modo a rifarne. Così costoro, scarsi di consiglio e tardi avvedutisi del loro errore, con uno perpetuo esilio patirono pena della poca prudenza loro »

Servono altre parole?

Ma torniamo a Dozza, che dal 1960, con la Biennale del Muro Dipinto, è diventata un punto di riferimento per l'arte contemporanea, e ha ospitato un numero considerevole di artisti - non solo italiani - che l'hanno resa una vera galleria d'arte a cielo aperto. 
Le strade che circondano la Rocca sono dette "Passeggiata degli Artisti"; 

un anello che vi sorprenderà ad ogni portone, perchè ogni casa, compreso il Palazzo Comunale, ha il suo affresco che la decora.


Sono presenti tutti gli stili, 

dal figurativo all'astratto, passando dai macchiaioli alla pop-art, naif e anche fumetti.

Alla fine i muri non erano sufficienti ed hanno cominciato ad affrescare anche quelli di Toscanella.
Come se non bastasse tutto questo, per gli appassionati del Fantasy a Dozza c'è un'altra chicca: il centro di studi Tolkeniani "La Tana del Drago", che è il primo centro studi al mondo dedicato interamente al professore oxfordiano e scrittore J.R.R. Tolkien , autore de "Lo Hobbit" e de "Il Signore degli Anelli" .

Il centro, che ha avuto anche il pregio di recuperare una antica palazzina, è stato inaugurato il 21 settembre 2018, e per gli appassionati di fantasy, ci piace pubblicare anche il link dell'associazione:
 http://www.jrrtolkien.it/la-tana-del-drago/

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