Treppio è una frazione del comune di Sambuca Pistoiese.
Non è certo un luogo turistico; a parte una grande tranquillità e uno splendido panorama, non c'è molto altro.
Ha una particolarità, tuttavia. In questo luogo, sino a non molti anni fa, si parlava un dialetto molto simile a quello che si parla tutt'ora in Garfagnana. Ora, la Garfagnana è molto, molto distante da qui, per cui si pensa che sia stata ripopolata - in tempi però imprecisati - da una colonia di persone provenienti dalla Garfagnana.
Dalla piazza della Chiesa si può vedere una antica villa, dall'architettura molto diversa dalle case della zona, e purtroppo semidiroccata. Si tratta della villa Gargallo, il cui giardino è diventato parco pubblico. Come se ne avessero bisogno; da queste parti la natura non manca!
Dall'altra parte c'è la Chiesa di San Michele Arcangelo, dove invece abbiamo trovato una vera gemma.
Infatti, in una moderna teca in legno e vetro, abbiamo trovato un raro - per questa zona - esemplare di Madonna Vestita.
Avevamo sentito parlare di questo particolare tipo di statue devozionali. Sono diffuse in Italia meridionale, ma anche in America Latina , in Spagna e in Francia, specialmente in Camargue, dove erano molto venerate dalla popolazione gitana.
In Italia se ne trovano anche in Valtellina, ma comunque nelle Alpi.
Non ne avevamo mai viste - nè ne avevamo sentito parlare - in Toscana.
Le Madonne vestite, sono statue devozionali con i tratti di donne del popolo, e sono i tutto e per tutto delle "bambole" con arti snodati,in legno o cartapesta, ed un corpo centrale appena abbozzato, con
capelli finti che possono essere acconciati secondo le mode del momento e che hanno un completo guardaroba di abiti, anche molto preziosi, che vengono cuciti appositamente, o vengono donati dalle ragazze del luogo. Spesso a queste statue venivano donati gli abiti da sposa delle famiglie più facoltose. Particolare molto interessante è che l'abbigliamento è completato da calze, scarpe e biancheria intima.
Addette alla vestizione della statua della Madonna erano solo alcune donne, scelte per merito o perchè appartenenti a ricche famiglie, centri della comunità. Queste erano le uniche persone che potevano toccare la statua ed i suoi vestiti.
Questo culto delle Madonne vestite è stato molto ostacolato dalla Chiesa Cattolica, tanto che negli anni '50 il culto, considerato arcaico e con una forte componente di superstizione, è quasi cessato.
Le statue erano state abbandonate o distrutte, stessa sorte era toccata al loro ricco guardaroba.
E' stata quindi con profonda meraviglia che abbiamo visto questa statua, con il suo bravo tappeto persiano davanti, e la semplice, commovente devozione del vaso con le ortensie fresche posto davanti.
Si tratta infatti di una statua che è stata recuperata, e di cui si è potuto ricostruire un abbigliamento completo, così come si può vedere in questa foto.
Mappa
Complimenti per il blog, sempre interessante!
RispondiEliminaOrnella
Firenze
Anche la Madonna dei Papalini nel convento di San Vincenzo di Prato è una "madonna vestita".
RispondiEliminapeccato che non la si possa vedere...
EliminaBuonasera...a Lucca, grazie alle suore del convento di San Domenico, esisteva una vera e propria produzione di state di madonne vestite tipiche durata tre secoli....dal XVII al XIX quando le madonne furono rese fuorilegge dal Papà Leone X
RispondiEliminanotizia interessantissima. E che tu sappia non è rimasto niente di questa produzione di visibile?
RispondiEliminaMolte statue ancora presenti in tutta la lucchesi a, in Lunigiana e perfino nel Lazio... io ho una collezione importante di queste statue sia piccole (per devozione familiare) e processionali..
RispondiEliminaSpero di essere stata utile
Ciao e intanto grazie della tua segnalazione. Se sei disposto a mandarci qualche foto, oppure potremmo contattarci privatamente, per parlare della tua collezione privata... sarebbe molto interessante.
EliminaBuongiorno...
RispondiEliminaCerto... può scrivermi sulla mia mail buonvisi73@gmail.com...
Se mi lascia anche un numero di telefono sarà mia premura ricontattarla...
A presto
Francesca