A quei tempi era esattamente a metà, perchè la A1 partiva da Milano ed arrivava a Roma. Solo nel 1988 è stata completata la bretella Fiano Romano - San Cesareo, che univa la A1 alla A2 Roma-Napoli, facendo in modo che non fosse più necessario percorrere il G.R.A. per percorrere la A2 .
Da allora infatti l'autostrada A1 viene chiamata Milano-Napoli e la A2 è stata eliminata dalle classificazioni delle Autostrade.
Parlando della Chiesa si deve per forza parlare anche dell'Autostrada, perchè fanno parte di un tutto unico: la posa della prima pietra della A1 risale al 19 maggio 1956, e l'inaugurazione del 1° tronco, da Milano a Parma, risale all'8 dicembre del 1958. Solo due anni più tardi, il 3 dicembre 1960 fu inaugurato il tratto più difficile e complesso di tutta l'opera, quello da Bologna a Firenze.
Siccome fu inaugurato prima il tratto Roma-Napoli (22 settembre 1962) e solo il 4 ottobre 1964 fu inaugurato il tratto Chiusi-Orvieto (il traffico si svolgeva sulla SS71; rabbrividiamo al solo pensiero!) dalle parti di Firenze, a quei tempi, si diceva che sino a Firenze c'era l'Autostrada, e da Firenze in poi c'era il sole...
Ma adesso occupiamoci della Chiesa, capolavoro dell'architetto pistoiese Giovanni Michelucci.
Inaugurata nell'aprile del 1964, è stata eretta a memoria dei tanti operai che sono morti nella realizzazione dell'asse viario. Michelucci non ebbe vita facile nella realizzazione, perchè dovette intervenire a fondazioni già effettuati, visto che il precedente progetto, per il quale si era posato la prima pietra nel giugno del 1960 dall'Architetto Lamberto Stoppa, era stato accantonato per divergenze con la Soprintendenza ai monumenti.
Però molte opere che avrebbero dovuto decorare la Chiesa erano già commissionate - alcune addirittura hanno poi decorato qualcos'altro - e Michelucci dovette lambiccarsi il cervello per mettere insieme le sue idee con le esigenze degli artisti, che stavano lavorando ad un progetto sviluppato in maniera diversa.
Tuttavia proprio questo doversi in qualche modo adattare - ma le fondazioni furono tutte rifatte di sana pianta - ha stimolato la creatività dell'Architetto, che, per ospitare le bellissime sculture in bronzo raffiguranti i Santi Patroni delle città toccate dalla'Autostrada, ha creato questo ampio nartece (se non sapete cosa vuol dire non posso possiamo biasimarvi: il nartece è un'atrio precedente la chiesa, che era molto diffuso nelle basiliche sino al sino al gotico nel XII e XIII secolo . Poi, basta. )
Esternamente ricorda una tenda, quella del popolo d'Israele nelle sue perenigrazioni, a ricordare a chi percorre l'autostrada - che è così vicina che sembra di toccarla - la propria condizione di viandante.
E' costruita in quello che viene chiamato "sasso da muretto", scalpellato a mano, con particolari in cemento, oltre alla spettacolare copertura in rame ossidato, che colando sulle pietre bianche o sul cemento grigio ha creato un effetto - che sicuramente l'architetto aveva previsto - veramente notevole.
La porta principale in bronzo è opera di Pericle Fazzini.
Oltrepassato l'atrio - il nartece - con opere di Emilio Greco e di Venanzo Crocetti, si entra nella chiesa vera e propria.
All'interno la pietra ha un colore diverso, più caldo, le finiture in rame conservano il loro colore e persino le enormi travi in cemento sono beige-rosato.
I pavimenti sono in marmo, di vari tipi ma sempre di colori molto caldi, e nell'aula principale disegnano un insieme di cerchi concentrici.
La grande vetrata con l'immagine del Cristo è bianca e luminosissima, tanto che il piccolissimo crocifisso che guarda l'altare maggiore, entrando quasi non si nota.
Le pareti sono completamente nude.
Anche persone poco competenti di architettura come noi, si rendono conto che la pianta della chiesa è rovesciata rispetto alla norma. Infatti si sviluppa per larghezza, ed ai lati ci sono la cappella della Vergine, illuminata in maniera molto particolare, e quella dell'imponente crocifisso in bronzo di Jorio Vivarelli.
Quello che ci ha maggiormente colpiti, tuttavia è il non-silenzio.
La Chiesa è talmente vicina all'autostrada che se ne sente il rumore continuo e incessante, diversamente a tutte le altre chiese dove caratteristica fondamentale è il silenzio assoluto e totale.
Come se l'autostrada, che ha permesso la nascita del tempio sacro proprio per commemorare coloro che sono periti nella sua costruzione, volesse ricordarsi continuamente al suo interno. Come se il fatto di essere lì, fosse imputabile solo al fatto di aver percorso l'autostrada, e si facesse una sosta - breve - per poi subito ripartire.
Fermarsi per la bellezza del luogo, dei colori e delle pietre, per dire una preghiera che ci aiuti ad arrivare sani e salvi alla meta, ma sempre rimanendo connessi alla grande strada che corre là fuori e che è l'essenza stessa della chiesa. La Chiesa è dell'autostrada - lo dice il suo nome - e non il contrario. Tanto è vero che, uscendo nel bel giardino esterno e percorrendo il vialetto che ci gira intorno, ci si ritrova nel parcheggio della direzione del IV tronco.
Mappa
Io vivo la vicino, mio padre c'era quando la chiesa era in costruzione. Era assistente dell'architetto Michelucci per conto di autostrade. Sono cresciuto guardando le infinite foto scattate durante la costruzione e frequentando di tanto in tanto quel luogo. Ancora oggi ne rimango incantato
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