domenica 23 agosto 2015

IL SANTUARIO DELLA MADONNA NERA DI MONTOVOLO

Quando abbiamo affrontato il viaggio per venire a visitare questo santuario, l'abbiamo fatto principalmente con l'intento di vedere questa Madonna nera.
Quello delle Madonne nere è un culto che si collega alle tradizioni orientali. Infatti molte icone bizantine riportano immagini della madonna con il volto quantomeno scuro. 
Secondo una tradizione teologica abbastanza diffusa, le Madonne nere potrebbero essere considerate simbolicamente "Madonne Addolorate", facendo riferimento al versetto del Vangelo di  San Luca dove dice:
"quanto a te, Maria, il dolore ti colpirà come colpisce una spada" (Luca, 2,35), ed alla tradizione di San Luca pittore, che portò in italia la famosa madonna nera attualmente collocata nel Santuario di San Luca a Bologna.
Altre spiegazioni fanno riferimento a Bernardo di Chiaravalle, che interpretò un versetto del "Cantico dei Cantici", laddove parlando della sposa la si definiva 
"nigra sed formosa", e quindi per identificare la donna del Cantico dei Cantici con la Madonna, si era preso a raffigurarla con la pelle scura.
Un'altra ipotesi sulle madonne nere, è quella che la ricollega al culto di Iside.
Essendo Iside rappresentata con in braccio il figlio Horus, ed essendo colorata in giallo o comunque con la pelle scura, è stato logico che le popolazioni convertite "ricilassero"le statue di iside con Horus per rappresentare la Madonna con il Bambino Gesù. 
Siccome Montovolo è noto per essere stato un luogo sacro fin da tempi antichissimi - come testimonia l'iconografia di questa lunetta, 


 dove la croce centrale è stata anch'essa "riciclata, essendo evidente che non si tratta di una croce cristiana - e noto come Centro Oracolare sin dai tempi degli Etruschi, ci siamo fregati le mani e abbiamo pensato "bingo! sai che post con i fiocchi che viene fuori?!"
Allora: è un posto bellissimo che merita una visita.
E' su una specie di balcone naturale, sa cui si dominano i colli bolognesi e si intravede la pianura padana, immerso in un bosco fittissimo e verdissimo nonostante la stagione fosse molto arida.
La chiesa è bella, e abbiamo ammirato la famosa lunetta misteriosa.
Il fatto che sia molto piccola, tanto da non giustificare il nome di Santuario, ci fa pensare che siano stati i collegamenti ai precedenti luoghi sacri a rendere il sito così importante.
Scendendo pochi scalini si può ammirare la cripta.
Ma la Madonna non è nera! E' solo un po' abbronzatina, ma neanche tanto!
Abbiamo scoperto che un recente restauro l'ha fatta diventare così.
Ma del resto, nel sito del Santuario non si fa menzione del colore del viso della Vergine. La si definisce semplicemente "Madonna della Consolazione", e la consolazione, giustamente, non ha colore.
Poco prima di arrivare al Santuario vero e proprio, si trova una costruzione in pietra grigia: è la foresteria, dove - quando siamo andati noi - abbiamo trovato un 'allegra brigata, intenta ad accendere il fuoco negli appositi spazi, per farsi una sostanziosa grigliata.
Salendo invece pochi gradoni a secco - costruiti su incarico dei Lions di Bologna, lo dice una iscrizione ai piedi della scala - si arriva all'Oratorio di Santa Caterina, una chiesetta piccolissima, in stile romanico montano, probabilmente di influenza toscana: purtroppo non è visitabile.

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