domenica 3 gennaio 2016

L'EREMO DI CALOMINI

Di nuovo in Garfagnana, abbiamo scoperto un interessante collegamento tra un luogo straordinariamente suggestivo,  e la città di Prato.
Si visita questo santuario e prima di tutto, si rimane affascinati dal luogo, incredibilmente incastrato in uno strapiombo roccioso.
"Incastrato" è la parola giusta, perchè il loggiato seicentesco ed il campanile che si vedono emergere -  bianchissimi - dalla roccia color perla, sono solo una parte dell'edificio religioso, che è scavato per venti metri nella roccia viva.
La chiesa internamente è in stile barocco, e nell'altare maggiore conserva la miracolosa immagine della Beata vergine dei Martiri .
a questa immagine sacra sono collegate varie tradizioni: dalla donna di Calomini - paese che sorge sul culmine del colle, amministrativamente appartenente al comune di Vergemoli . precipitata dall'alta parete rocciosa del monte e rimasta miracolosamente illesa, avendo invocata la Santissima Vergine; all'immagine trovata nel bosco e che, portata a Gallicano, "tornava" ogni volta nella grotta sui monti dove tutt'ora si trova, segno questo che fu interpretato come la volontà della Madonna di rimanere in quel luogo.
Esternamente si può accedere al una cappella che risale all'anno mille, completamente scavata nella roccia - e per questo detta appunto grotta - estremamente suggestiva, la cui volta rocciosa è costellata di punti luce, che devono renderla, alla sera, uno spettacolo straordinario.
Anche l'antica sagrestia e le celle degli eremiti- queste ultime non visitabili - sono completamente scavati nella roccia.
Questa zona è straordinariamente ricca di eremitaggi, sia costituiti da piccole comunità che da singoli individui che intendevano dedicare la propria vita alla preghiera e meditazione, nella solitudine e nell'isolamento più completi.
Ed in effetti il luogo si presta molto a questa visione estrema del Vangelo. 
come molti conventi, anche questo permette di contemplare l'opera di Dio, una Natura nella quale il Santuario è immerso nella maniera più completa; si ha l'impressione di navigare in questo mare di verde che si vede davanti. 
Certo, in una giornata di inizio autunno come questa, luminosa e tiepida, il luogo sembra un vero paradiso. Ma la vita tra queste montagne è molto dura in inverno: lo è tutt'ora per chi abita nei comuni più a valle, come Gallicano, per esempio, per cui immaginiamo che le condizioni in cui dovevano vivere gli eremiti nel XIII secolo, non dovessero essere delle più comode.
Dopo la soppressione degli ordini religiosi in epoca Napoleonica, per l'eremo inizia un lungo periodo di decadenza, se non di vero e proprio abbandono. 
Solo verso la fine del XIX secolo, l'eremo viene affidato al clero secolare, dove quindi i parroci delle località vicine officiavano messa. 
Nel 1914 venne affidato ai padri cappuccini,che ne ebbero la custodia per 98 anni, sino al 2011, quando venne affidato ai Discepoli dell'Annunciazione, comunità proveniente dalla Diocesi di Prato.
Ed ecco il collegamento dell'inizio.
 collegamento che ci ha colpito in modo particolare, visto il nostro amore per la Lucchesia e la Garfagnana; un sentimento che, evidentemente, non alberga solo nel nostro cuore!


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