La Polveriera a Signa: l'abbiamo sentito dire fin da bambini. Era un luogo di cui sentivamo parlare i nostri genitori, ma non sapevamo che era una fabbrica della Nobel: sì, proprio quella del premio Nobel, che del resto si inventò quel premio, distribuendo soldi ed onorificenze, proprio per scaricare la propria coscienza dal fatto di aver inventato la dinamite, che diventò così importante nelle guerre del XIX del XX secolo.
Abbiamo colto l'occasione annuale in cui gli antichi edifici della fabbrica - una sola volta l'anno - vengono aperti al pubblico. In occasione delle Commemorazioni per l'evento partigiano del 11 giugno 1944, in cui persero la vita quattro giovani partigiani della zona, il più famoso dei quali è Bogardo Buricchi, che guidò un piccolo drappello per sabotare un convoglio composto da quattro vagoni carichi di esplosivo, che partivano appunto dalla fabbrica Nobel, in quel momento sotto il controllo dei tedeschi.
E' una vicenda ben nota in zona: in otto decidono di sabotare un convoglio di vagoni carichi di tritolo nella vicinissima stazione di Carmignano, sotto la sorveglianza tedesca. In maniera fortunosa riescono a far esplodere il primo vagone, ed in rapida successione anche tutti gli altri. L'esplosione è così forte che viene sentita sino a Prato e a Firenze. Purtroppo però degli otto partigiani, cinque ne muoiono.
Il 12 giugno del 1996 fu inaugurato un cippo commemorativo a Poggio alla Malva, che riporta il criptico motto: " E ora impara te".
Ma torniamo ai fascinosi ruderi della fabbrica:
Le palazzine sono quasi tutte ancora in piedi, nonostante siano state definitivamente abbandonate nel 1958.
Questo perchè i metodi di costruzione erano assai accurati, ed erano stati usati i materiali migliori, e tecniche costruttive d'avanguardia, con un'architettura estranea alla zona.
I tetti dei capannoni, a differenza delle palazzine, sono tutti crollati, ma la motivazione logica era che erano costruiti in legno, proprio per evitare che improvvise esplosioni potessero causare il crollo dei tetti sulle persone che ci lavoravano dentro, e provocarne la morte (come se invece una trave di pino sulla testati facesse bene!)
E' interessante sapere perchè una fabbrica di tritolo venisse costruita in questa zona: infatti una fabbrica della Nobel esisteva anche ad Avigliana, vicino Torino.
Era però vicina ai confini - stiamo parlando degli anni '10 del XX secolo - era lontana dalle miniere di pirite, che invece erano necessarie per la produzione, e che in Toscana abbondavano. Inoltre il sito di Signa era lontana dalle coste, da cui, chissà, pensavano arrivassero i pirati Saraceni...
Comunque sia, quando scelsero il sito di loro interesse - tutto nel comune di Signa per un'estensione di oltre 90 ettari, ma vicinissimo alla stazione ferroviaria di Carmignano - la costruzione dell'impianto, che iniziò nel 1912, stravolse la geografia della zona.
Infatti la strada provinciale che collegava Signa a Comeana, nel comune di Carmignano, passava proprio dal sito prescelto. Fu quindi necessario modificare la viabilità della zona e spostarla più vicina al fiume Arno, per cui fu necessario costruire un nuovo ponte.
Allo scopo di rendere le costruzioni della fabbrica poco visibili ad eventuali incursioni da parte di aerei nemici, furono espiantati ettari di vigne e di oliveti, che disegnano tutt'ora la zona circostante, per piantare invece un fitto bosco che potesse invece celarlo efficacemente.
Il fitto bosco esiste tutto'ora, ed anzi, in oltre cinquant'anni in cui è cresciuto senza nessun controllo, vi assicuriamo che più che un bosco è diventato una vera giungla, creando una zona di inestimabile valore paesaggistico. Se i boschi molto fitti si chiamavano "ragnaie" non sappiamo nemmeno immaginare il nome dei ragni che possono popolare questo bosco, fittissimo e popolato di alberi appositamente scelti - per i motivi di cui sopra - per creare un ambiente molto tenebroso.
Da quando, nel 1964 è stata interamente bonificata da residui di esplosivi, molti sono stati i progetti per riqualificare l'area, tra cui anche quella di farne degli Studios Cinematografici: ipotesi ormai definitivamente dismessa... L'importante sarebbe non farne un'area di villette a schiera. Ora come ora il patrimonio di questa zona è proprio il suo straordinario bosco.
Comunque sia, la fabbrica ebbe il suo momento d'oro durante la prima Guerra Mondiale, quando impiegava quasi 30.000 addetti!! tra le due guerre perse un po' di importanza strategica e fu venduta alla Montecatini, che la utilizzò, vista l'abbondanza di vegetazione , per la sperimentazione di insetticidi e concimi chimici.
Tuttavia negli anni '30 riprese vigore e produsse la maggior parte degli esplosivi a base di nitroglicerina che veniva prodotta nel nostro paese. Furono costruiti anche altri edifici e un ponte ferroviario che permetteva di trasportare i vagoni carichi sino alla vicina stazione di Carmignano.
Nel 1944 cadde in mano ai tedeschi, che la utilizzavano per rifornire di esplosivi le loro truppe, sino al momento del sabotaggio, di cui vi abbiamo narrato.
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Buongiorno sono stata di recente, vi sono alberi in situazione grave, un patrimonio verde che andrà a finire
RispondiEliminapurtroppo è vero, nessuno se ne occupa...
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