Prima di tutto chiariamo che cosa è l'architettura "Brutalista"?. Il termine deriva da "breton brut" che non è altro che il cemento a vista, detto in francese. Quindi gli edifici costruiti secondo questo stile sono fatti in cemento, non verniciato tutto o in parte, ed anzi nel cemento possono rimanere visibili le impronte delle tabelle di legno che le hanno sagomate. Questo dà alla costruzione un aspetto massiccio e mastodontico, così come ne aveva apprezzato le caratteristiche di essenzialità nei granai del Midwest, l'architetto George Gropius nel 1911. Una modernità lontana dai canoni estetici, ridotta all'essenziale, ben diversa da quella che aveva caratterizzato l'architettura europea negli anni venti e trenta, e che fu ritenuta ideale per la ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale, nella seconda metà del novecento.
In Italia la corrente Brutalista, a differenza della Gran Bretagna - dove è nata - e della Francia dove è molto apprezzata, non ha avuto uno sviluppo lineare: è stata percepita più come "bruttalismo", come una serie di edifici sgraziati, mastodontici, poco amati sia da chi ne ha usufruito, sia da chi li ha progettati, pianificati e più che altro criticati. Il motivo è dato anche dal fatto che la sensibilità di noi italiani è un po' diversa e queste costruzioni non rientravano nel nostro "occhio",
A Milano c'è l'esempio lampante del Brutalismo: la Torre Velasca, famosa in tutto il mondo e facente parte dello skyline della città.
Anche in Toscana abbiamo degli esempi notevoli di Brutalismo: la più famosa è la chiesa di S.Giovanni Battista, nota anche come "Chiesa dell'Autostrada", all'incrocio tra la A1 e la A11, uno dei capolavori di Giovanni Michelucci.
Esiste anche un intero quartiere in stile Brutalista: il quartiere Sorgane di Firenze, che si snoda intorno alla Villa Giusti, nato nel 1966 e progettato dagli architetti Savioli e Ricci, di cui specialmente quello che viene chiamato "Edificio A" presenta caratteristiche veramente particolari. Noi però posssiamo farvi vedere "l'edificio G", che dà su una grande piazza, punto di ritrovo del quartiere.
In via Piagentina, sempre a Firenze, esiste uno straordinario palazzo di abitazione privata in questo stile che è fortunatamente stato restaurato di recente; veramente splendido, opera dell'architetto Leonardo Savioli. La sua costruzione risale al 1967, ed ha goduto di una ampia fortuna critica da parte delle maggiori firme dell'architettura contemporanea. La continuità tra gli spazi interni ed esterni è stata conseguita dall'architetto tramite l'uso del cemento grezzo anche all'interno, alternato a pareti a stucco lucido ed ad altre intonacate.
Una villa privata (Villa Taddei) in un luogo magnifico, un progetto sempre di Savioli che risale al 1964, a San Domenico di Fiesole: naturalmente abbiamo potuto fare solo una foto dall'esterno del grande parco, ma esistono delle foto da riviste di architettura che ne evidenziano la costruzione brutalista anche all'interno.
Una piccola chiesa in stile brutalista si trova in un luogo dove non la immagineremmo mai: a Montebeni, nel comune di Fiesole, dove potremmo pensare di trovare invece una chiesetta medioevale. Ma c'è un motivo. L'architetto che l'ha realizzata era Raffaello Fagnoni, originario proprio di Montebeni, e che ha progettato la chiesa tenendo conto delle limitate possibilità economiche dei committenti, ma riuscendo a collocarla stupendamente nell'ambiente circostante. La chiesa è dedicata a San Giuseppe Artigiano ed il suo architetto morirà solo dopo tre giorni dall'inaugurazione della chiesa.