Contrariamente a tutte le nostre abitudini di turismo a km zero, per fare questo giretto un po' di chilometri si devono fare.
Ma certamente vi suggeriamo un itinerario alternativo.
Quindi non percorrete l'autostrada " A1 direttissima" e nemmeno la
"A1 panoramica".
No, qui si tratta di andare dalle parti di Forlì, per cui cosa meglio del passo del Muraglione?
Se ci potete andare in moto, avete raggiunto l'apice della perfezione.
Ma anche andare in auto va bene...
Sul versante toscano le curve sono impegnative, ma gradevoli.
Sul versante romagnolo, dopo pochi tornanti effettivamente ripidi, ci si trova presto a Portico di Romagna: da lì è tutta diritta.
Ecco, quando la SS67 Toscoromagnola (sempre di lei si tratta) è bella grande, e corre veloce in una bellissima campagna, girate per Castrocaro Terme, località famosa per le terme, per Miss Italia e per il concorso delle voci nuove.
Tutta roba anni '60, è vero, ma tutt'ora conosciuta.
Vedrete che i cartelli stradali - non tutti - riportano l'indicazione per "Castrocaro Terme- Terra del Sole", infatti adesso è una solo comune, e tra i due abitati c'è solo un chilometro di distanza.
Concentriamoci su Terra Del Sole, un bellissimo nome per una "città ideale" così come amavano immaginare i mecenati del rinascimento.
Come tutte le città di Fondazione, Terra del Sole ha una data di nascita: l'8 dicembre 1564, data in cui fu posata la prima pietra per la costruzione della città fortezza, voluta dal Granduca Cosimo I° de' Medici.
Se ci seguite - e se conoscete la storia, soprattutto - sapete che a quei tempi questa era terra toscana, quella Romagna Toscana di cui abbiamo già parlato (link) e che tale è rimasta fino al 1923, quando fu aggregata alla provincia di Forlì.
A quei tempi la città ideale era un'utopia che i grandi personaggi potevano togliersi lo sfizio di provare a costruire.
Cosimo I° voleva accentrare in un unico luogo, una fortezza certamente, ma "a misura d'uomo", tutte le varie amministrazioni medicee, che a quei tempi erano divise tra le varie città romagnole.
E non dimentichiamo che le terre di Romagna erano considerate il granaio della Toscana medicea, e per tenere al sicuro il grano - che aveva un grande valore anche "monetario", cosa di meglio di una bella fortezza, che lo avrebbe custodito e difeso?
Terra del Sole non era ancora terminata, quando nel giugno del 1579, vi furono trasferiti tutti gli uffizi medicei, specialmente dalla vicina Castrocaro.
La città era completamente cinta da mura in laterizio, molto simili a quelle che ancora adesso si possono ammirare a Lucca;
al suo interno ci sono due borghi, costruiti secondo delle regole e delle proporzioni molto precise, che si chiamavano "borgo Fiorentino" quello verso l'appennino, e "borgo Romano" quello verso la pianura.
Ai quattro, lati, erano collocati degli imponenti bastioni, dei quali solo uno è ancora in piedi, ed ospita un bellissimo giardino pubblico.
Attorno alla Piazza d'arme, dove si svolgeva anche un affollato e frequentatissimo mercato, sono la chiesa dedicata a Santa Reparata
e, proprio di fronte, il Palazzo dei Commissari - tanto per non perdere di vista la doppia anima del potere (del tempo?), religioso e civile.
Rimarrà capoluogo della Romagna Toscana sino al 1784, anno in cui la provincia fu abolita.
Da lì, la storia di Terra del Sole cambiò radicalmente.
La fortezza era stata disarmata qualche anno prima, e quando fu deciso che la famigerata SS67 Toscoromagnola dovesse passarle proprio nel mezzo... beh fu l'inizio della fine per le imponenti mura, che furono in parte smantellate, in parte utilizzate come cava per altre costruzioni, come del resto è successo quasi ovunque.
Terra del Sole perse nel tempo la sua importanza, a vantaggio di Castrocaro, di cui è stata considerata una frazione, sino ai tempi recenti in cui le due metà di questo comune,si sono definitivamente unite.
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