domenica 23 ottobre 2022

SANTA MARIA A MONTE

 Quando diciamo che nel "contado" pisano esistono delle vere perle, che formano una sorta di collana, pensiamo di dire una cosa giusta. 
Oltre alla bellezza della campagna, questi borghi - più o meno piccoli - sono veramente splendidi e ricchi di storia. 
Uno di questi è Santa Maria a Monte che, come dice il suo nome, sorge su un colle. Il che la rese eccezionalmente importante per tutti i suoi numerosi possessori, che si sono avvicendati nel corso dei secoli, essendo stato il primo avamposto militare del Valdarno.
Provate un po' ad indovinare a quando risalgono le prime notizie del Castello? Esatto!! Al 906 - cioè quando hanno cominciato a lasciare notizie scritte, in maggior parte si trattava di lasciti a monasteri o roba del genere... non sappiamo se fosse anche questo il caso - ci potreste ricaricare un orologio!
A quei tempi era dei vescovi di Lucca, che l'avevano eletta a sede vescovile, poi è diventata di Firenze, poi è passata a Pisa, poi come tutti questi fortilizi ha perso importanza quando i Medici si sono impossessati di tutto il territorio, diventando parte del Granducato di Toscana. 
Quando nel 1928 furono create le province, facendo parte del Valdarno inferiore, è diventata parte della provincia di Pisa.
Tutto qui?
No, ci mancherebbe.  Prima di tutto Santa Maria a Monte ha una particolare pianta a spirale che risale al medioevo.
Poi ha - anzi, aveva - tre cerchi di mura. Una parte di esse è ancora visibile, quella della rocca propriamente detta, ma una parte è stata smantellata nell'ottocento per maggior decoro dell'abitato, come si usava all'epoca. E' rimasta tuttavia visibile una cisterna interrata, che serviva da riserva d'acqua in caso di assedio prolungato. Adesso la cisterna non è visitabile, ma dalla Biblioteca Comunale si può accedere al pozzo di adduzione/captazione dell'acqua, dove questa sgorga direttamente dalle rocce.



Questo è poi il paese natale di Vincenzo Galilei, padre del più famoso Galileo Galilei, che fu un eminente suonatore di liuto, facente parte della camerata fiorentina dei Bardi, e teorico della musica. Fu compositore di madrigali ed è considerato precursore della musica barocca.



Qui poi sorge la casa di famiglia dei Carducci. Proprio quelli di Giosuè. Qui infatti il padre di Giosuè, Michele, aveva il suo studio di medico condotto.
Pare che qui si sia svolto un dramma familiare... infatti si dice che Michele Carducci abbia ucciso Dante, fratello minore di Giosuè, con un colpo di bisturi: pare a causa delle sue insistenti richieste di denaro. La faccenda fu abbuiata e la morte di Dante fu fatta passare per suicidio, ma Michele non resse e morì pochi mesi dopo.
 

 

E qui, il lunedì di Pasqua, viene fatta la tradizionale processione in memoria della Beata Diana Giuntini, patrona del borgo, ricordando il miracolo per cui il pane che la ragazza (morta molto giovane, prima dei trent'anni) portava nel grembiule si trasformarono in rose e fiori.

E poi c'è l'uccellino di piazza: è una mattonella in cotto, residuo di una decorazione dell'antico castello, fermo lì da almeno 1500 anni. La leggenda narra che chiunque lo tocchi faccia ritorno a casa. Purchè il suo desiderio sia autentico!