domenica 29 dicembre 2019

IL PRESEPIUM DI CASOLE D'ELSA

Di Casole d'Elsa abbiamo già parlato in un altro post (link) ma ci eravamo stati in estate quando non sapevamo niente di questo fantastico presepe vivente che viene allestito ogni due anni dentro il paese. 
E' una delle più straordinarie rappresentazioni della Natività che si tiene in Italia, terra che - come certamente sapete - di rappresentazioni straordinarie della Natività ce ne sono tantissime.

Non sono poi tanti anni che questa rappresentazione viene effettuata, sono venti anni  - e sono pochi per questo tipo di spettacolo - ma in questi pochi anni ha raggiunto i vertici della sua categoria: tutto un paese coinvolto, chi nella rappresentazione, chi nella progettazione; 300 tra attori e comparse; 400 costumi realizzati con grande perizia e tutti a mano; circa cento animali che faranno parte dei quadri che si presentano (e che andremo a descrivere nei particolari); il tutto distribuito nell'ambito di gran parte del paese, circa 30.000 metri quadri di ambientazione 1:1 dove i figuranti si prestano a fare la parte degli attori.
Ma vogliamo darvi un quadro completo dell'ambientazione.
Ovviamente le auto vanno lasciate fuori dal centro abitato, che è completamente "passegiabile"
Dopo la cassa (ci vogliono una decina di euro per entrare) la prima cosa che si trova è
L'ARENA DEI GLADIATORI, molto ben ricostruita, con drappi rosso pompeiano, colonne doriche, bracieri ardenti, dove il coraggio si dimostra - più per quello che gli atleti fanno - per come lo fanno. A torso nudo e a gambe nude, agitando spade e grugnendo come si conviene a dei gladiatori.
(Noi ci siamo stati il 28 dicembre. Era una bella giornata, ma stava finendo, e Casole D'Elsa è su un poggiolo assai ventoso...).
Le battute in latino dei senatori sulle gradinate erano a dir poco esilaranti!
Il popolo, (cioè quelli che assistevano da fuori l'arena) allora come adesso, vuole sempre che il perdente muoia, e tutti con grande entusiasmo facevano vedere il pollice in giù!
Magari ci fosse questa possibilità anche su facebook!!
IL LUPANARE cioè il bordello: alcune signore vestite con colori sgargianti agitano lunghe piume colorate all'indirizzo dei giovanotti, per invitarli a fermarsi da loro.
Ma noi volevamo vedere Poppea!
Proseguendo troviamo la BOTTEGA DEL CASARO , dove alcune signore all'interno maneggiavano del latte e dei formaggi, mentre alcuni personaggi tenevano in mano caprette e agnellini. Davanti una capra dal lungo vello e un asinello brucavano della paglia. 
In un canto, alcuni personaggi preparavano del vin broulè, distribuendolo ai passanti infreddoliti, mentre nel vicoletto, dove ogni finestra o porta era coperta da stuoie o pezze di juta per eliminare ogni traccia di modernità (ma un cartello VENDESI se lo erano fatto scappare) una coppia di carabinieri in alta uniforme, con tanto di cappa foderata di rosso, cappello e spadino, passava di gran carriera, facendoci pensare di aver sbagliato favola... ma non era quella di Pinocchio?
La cosa bella di questo percorso è che fai la strada insieme alle stesse persone, per cui quando ci siamo trovati nella piazza del MERCATO DEGLI SCHIAVI non abbiamo potuto fare a meno di scambiarsi delle battute sullo schiavo che stavano battendo all'asta, e che a detta del dello schiavista era castrato. Lo schiavo lo ha rimbeccato "oh, castrato tu sarai te.." Ma lo schiavista ha agitato la frusta dicendo "zitto, fellone" e provocando risate da parte di tutto il pubblico, anche perchè a tutti il "fellone" è sembrato fuori luogo in quel contesto. 
Poi è arrivato un bieco acquirente con la benda sull'occhio, che ha comprato lo schiavo per 90 sesterzi, mentre un altro schiavo ha tentato la fuga...
Proseguendo, abbiamo trovato il venditore di spezie, il tintore, e il mercato, dove c'era la più indescrivibile confusione: galline che venivano vendute assicurando che facevano due uova al giorno, l'unico commerciante  che vendeva verdure veramente fresche - niente patate e pomodori sui banchi - tre ragazzine che facevano un baccano dell'inferno urlando che solo loro avevano il pane fresco, i pesci freschi e la stoffa pregiata: come pensassero di arrivare all'orario di chiusura con quel ritmo era un mistero per tutti quelli che passavano davanti a loro!
Un breve passaggio davanti ad un banco che distribuiva sale d'oriente per la buona fortuna, e si sale su un terrapieno dove gli spettatori  possono vedere con tutta comodità la scena che si svolge sotto i loro occhi, come se fossero nella galleria di un cinema:
IL LEBBROSARIO dove alcuni disgraziati (!) si aggiravano con le bende penzolanti lamentandosi, mentre alcune mummie giacevano in dei lettini.
Anche qui la ragazzina con il bastone, fuori dal lazzeretto, percuoteva il cancello di legno urlando "via lebbrosi, via".
Poi c'era la vita dell' ACCAMPAMENTO" dove si arrostivano polli, si andava su e già con il calesse, o con l'asino, si tingevano panni, si facevano divinazioni, si trattavano affari, si giocava a morra, i bambini si rincorrevano, oppure semplicemente ci si riscaldava davanti ad un braciere (attività molto di moda, vista la temperatura).
Insomma, tutte quelle attività che si facevano in Palestina durante l'anno zero, quando si intuiva che stava succedendo qualcosa che avrebbe fatto parlare i libri di storia per un bel po'...
Per ultimo, una capanna con l'asinello (il bue era in ferie) Giuseppe credibile, Maria un po' meno perchè era una signora sulla quarantina (mentre invece noi sapevamo che doveva avere circa 15 anni) con un involto in braccio che poteva benissimo essere un bambino - ma speriamo che non lo fosse perchè era un freddo cane, ed ai bracieri si stavano riscaldando i pastori - ed una musica celestiale in sottofondo.
Sappiamo che il 6 gennaio è previsto l'arrivo dei Magi con dei veri cammelli.
Siete ancora in tempo per andare a vederlo!