venerdì 29 giugno 2012

BAGNI DI LUCCA E VICO PANCELLORUM




Partendo da Collodi- il paese di Pinocchio- e percorrendo la strada provinciale 55, detta via delle cartiere, visto il gran numero di cartiere situate lungo il corso del fiume, ci dirigiamo verso la Garfagnana. Alcune delle cartiere sono ancora funzionanti altre invece sono diroccate , monumenti di archeologia industriale.

Lungo questa strada troviamo Colognora, isola linguistica , dove secondo alcuni si parla un dialetto che ci riporta all' antica dominazione longobarda.
Proseguendo per questa bella strada ideale per la moto si arriva al passo della Foce a Trebbio e poi a bagni di Lucca.
Tra tutte le eccellenze che abbiamo in Toscana, c'è anche questa.  A Bagni di Lucca dal 13° secolo esiste un Casino', - il piu' antico del mondo, a quanto pare -  da quando la Repubblica di Lucca, lo ha istituito per onorare un antico obbligo lasciate nientemeno che dalla Contessa Matilde di Canossa.  
La" Gran Contessa" come veniva chiamata, offriva in quel luogo ameno e ricco di sorgenti termali assai rinomate fin dall'antichità romana,  un bagno curativo ed un pasto gratuiti, a tutti i pellegrini bisognosi.
Siccome si trattava di un regalo assai costoso, per reperire le risorse necessarie la Repubblica di Lucca avrebbe potuto imporre nuove tasse. Invece decise di regolamentare il gioco di azzardo che si volgeva nelle numerose osterie (dette anche "biscazze..") sorte intorno nella zona dei  bagni di Lucca, già molto frequentate. Inoltre il gioco doveva svolgersi in una stagione ben definita  - quella dei bagni - ed in luogo apposito. Era nato il primo casino' del mondo!!!
Inoltre, oltre a togliere i bari di torno, questo sistema fece sì che i bagni cominciassero ad essere molto ben frequentati, e così furono per lungo tempo, aiutati dalle bellezze naturali della Valle del Lima.
La maggiore estimatrice dei bagni (che poi diedero il nome anche alla località, appunto Bagni di Lucca) fu Elisa Bonaparte Baciocchi, la sorella di Napoleone che fu principessa di Lucca e Piombino dal 1805 al 1814, e che elevò Bagni di Lucca a capitale estiva determinando un grande afflusso di personaggi importanti del tempo, tra cui una consistente colonia di stranieri, in special modo inglesi. Per loro fu costruita successivamente, in epoca Borbonica,  anche una chiesa anglicana (la prima in Italia) adesso sede della biblioteca comunale,

ed il nuovo Casino' - tuttora esistente- che risale al 1839.
Quando il Ducato di Lucca fu ceduto al Granducato di Toscana nel 1847 inizio' un declino lentissimo, che ha portato la definitiva chiusura del Casino' nel 1953. Pare che la motivazione sia stata che la tassa di concessione governativa -che non fu pagata - ed il desiderio di destinare la zona ad attività produttive anzichè al turismo a cui era votata. Proprio a cavallo degli anni '60 fu compiuto lo scempio di destinare i bellissimi edifici ottocenteschi a fabbriche o rimesse o officine. Un vero scempio.
Fra l'altro Bagni di Lucca è stata la prima città italiana, nel 1886, ad avere l'illuminazione pubblica, e il luogo dove, nel 1910, è stata fondata la prima associazione Scout italiana.
Qui hanno vissuto una parte del loro romanzo d'amore i poeti Robert Browing ed Elisabeth Bennet, a cui il comune ha dedicato una romanticissima passeggiata lungo il fiume Lima.

Uscendo poi da Bagni di Lucca, si incrocia brevemente la SS12 dell'Abetone e del Brennero, ci si può dirigere verso l'isolato borgo di Vico Pancellorum, che insieme all'altrettanto isolato Lucchio sul monte di fronte hanno costituito per secoli l'ultimo baluardo del ducato di Lucca verso Firenze Veramente interessante è l'antichissima Pieve di San Paolo, risalente all'era Longobarda, e dall'aspetto assai severo.

Questa riporta sul portale una serie di misteriose figure: Gesu' crocifisso, un albero della vita molto elaborato,  un pellegrino che è stata scalpellato via , una Madonna con il bambino ed una scacchiera.

Pare che questa sia una delle prime raffigurazioni di scacchiera esistenti in Italia. Sono state date varie interpretazioni  di questa strana sequenza, con collegamenti al gioco degli scacchi ed ai cavalieri Templari. Sicuramente un simbolismo molto affascinante.


domenica 17 giugno 2012

LA ROMAGNA TOSCANA

La Romagna Toscana è quella parte di territorio toscano, situata geograficamente in Romagna, ma amministrativamente della provincia di Firenze.
Attualmente fanno parte di questa zona - conosciuta anche come Alto Mugello - solo i comuni di Firenzuola, Marradi e Palazzolo sul Senio.
La zona, in tempi passati,  era  molto più ampia e comprendeva anche  i comuni di Bagno di Romagna, Castrocaro,  Dovadola, Galeata, Modigliana, Portico e San Benedetto, Premilcuore, Rocca San Casciano, Santa Sofia, Sorbano, Terra del Sole, Tredozio e Verghereto, che adesso fanno parte della attuale provincia di Forlì e Cesena.
La dominazione toscana in questa ha inizio nella metà del 1400, e dopo i Medici, è continuata anche in epoca Granducale e  poi post-unitaria, per concludersi nel 1923 - anno di istituzione delle provincie per decreto di Benito Mussolini. Nonostante la lunga sudditanza, tutto è prettamente romagnolo: l'architettura dei borghi, la parlata delle persone, la cucina.
Firenzuola , famosa per l'estrazione e la lavorazione della Pietra Serena,

durante la seconda Guerra Mondiale, ha pagato molto caro il fatto di essere così vicina alla linea Gotica, andando distrutta al 98%.A suo tempo fu dichiarato come comune maggiormente sinistrato per cause belliche.
Durante la ricostruzione - avvenuta a partire dall'immediato dopoguerra - è stata rispettata la pianta originale, con la disposizione dei palazzi pre-esistenti e sono stati  ricostruiti  i portici, ma della sua costituzione medioevale è rimasto solo un breve tratto di mura.
Marradi, luogo di nascita del famoso poeta Dino Campana, ha una particolarità: è urbanisticamente costruita come una piccola città e non come un paesino di montagna.

Infatti, anticamente, qui venivano mandati in esilio le grandi famiglie che erano state sconfitte nelle tante battaglie dell'epoca per il potere. I Pazzi di Firenze, per esempio, i Fabbroni di Pistoia, oppure i Torriani di Milano.
Tutta gente in esilio sì, ma dotata di beni e denaro, che che volle ricreare un ambiente il più possibile confortevole e vicino - nell'aspetto - alle città che aveva lasciato.
Ecco quindi le strade lastricate in pietra, i grandi palazzi nobiliari con le  finestre a piccoli vetri piombati, la rimessa per i cavalli , e lo stemma sul portone. E un antico teatro dal nome che è tutto un programma...il "Teatro degli Animosi".
Palazzolo sul Senio fu feudo della famiglia Ubaldini , e poi dei Pagani.

La più celebre componente della famiglia Ubaldini fu Marzia, detta "la Cia",una bella figura di donna guerriera che combattè al fianco del marito Francesco Ordelaffi, difendendo eroicamente la città di Cesena.
Tradizione vuole che "la Cia" sia la donna raffigurata sullo stemma di Palazzolo.
Il paese è molto grazioso, ma la sua cosa più bella è il fiume Senio, molto curato,e caratteristico in quel tratto, con affluenti, cascatelle,

 fiori e piante dappertutto.
Da segnalare anche la presenza di una fontanella di acqua solforosa.

Tutta la zona è famosa per la coltivazione delle castagne.

Mappa: http://goo.gl/maps/NYaz

martedì 5 giugno 2012

LA VIA DELLA LAVANDA


E' universalmente nota la via della lavanda in Provenza, ma: sorpresa! Esiste anche da noi.
Sull'appennino Emiliano, tra Fontanelice e Brisighella si trova la "via della Lavanda" Italiana, una deliziosa stradina da motociclisti, che per un tratto, alla partenza da Fontanelice, ha un asfalto dalla strana composizione che, illuminato dal sole , lo fa brillare come se fossero diamanti. E dove i bordi delle strade, oltre a numerose aiuole, sono fatti da piante di Lavanda.
La zona è famosa anche per la coltivazione di erbe aromatiche ed officinali.

A proposito di moto: in zona c'è anche Borgo Rivola, dove è cresciuto Loris Capirossi, e che ha anche, proprio sulla strada provinciale, una curva a lui dedicata.
La zona è molto conosciuta anche per la Vena del Gesso, una serie di cave di questo materiale, e che ha costituito per secoli una delle sue maggiori risorse.

La Vena è anche molto bella da vedere.  
Nella zona è consigliata una visita a Brisighella,   caratterizzata dai tre pinnacoli rocciosi, dove svettano la Rocca di Manfredi, Il santuario di Monticino e la caratteristica Torre dell'orologio.
Oltre al Borgo, molto carino, c'è la particolarissima "via degli asini", una strada sopraelevata e coperta, dai cui archi - ognuno di dimensioni diverse dall'altro - si vede la piazza principale.
Il nome deriva dal fatto che gli asini, carichi del materiale di gesso, la percorrevano per portare il materiale alla lavorazione. Inoltre avevano lì i loro ricoveri, mentre nella sottostante piazza c'erano in passato le rimesse dei carri.    

Mappa:http://goo.gl/maps/iHTC