domenica 16 luglio 2023

IL CIMITERO EVANGELICO DI FIRENZE

 Se pensate che siamo un po' "creepy" perchè visitiamo spesso dei cimiteri, sappiate che non siamo d'accordo. I cimiteri sono luoghi di grande fascino, di grande quiete, fanno pensare, e nel caso di cimiteri non cattolici, incuriosiscono, perchè ci pongono davanti a storie, costumi ed usanze diverse da quelle alle quali siamo abituati.

 

E' il caso del cimitero Evangelico di Firenze, detto "degli Allori" dal nome del podere che è servito per costruirlo, nel 1860. Infatti in quella data erano state proibite altre sepolture nel cimitero detto "degli Inglesi" in Piazzale Donatello - altro luogo che abbiamo visitato - perchè con l'abbattimento delle mura medioevali della città (una cosa che a farla adesso, andrebbe in galera per l'eternità tutta la Giunta Comunale...) questo cimitero, destinato alle sepolture non cattoliche, si veniva a trovare in città, e non c'era più la distanza minima richiesta di 100 metri, con le ultime case abitate. 

Che cosa ha un cimitero non cattolico di diverso da uno cattolico? Questa è una bella domanda. E non crediate che tutti i cimiteri che si trovano in giro siano esclusivamente cattolici. I cimiteri parrocchiali certamente lo sono, ma i grandi cimiteri Comunali, specie in una città come Prato che ha quasi un quarto di cittadini stranieri tra i suoi abitanti, devono accogliere sepolture di tutte le confessioni religiose, ed abituarsi a pratiche devozionali un po' fuori dalle nostre abitudini, che si limitano ai fiori ed ai ceri. 

Questo problema non esiste in un cimitero come quello degli Allori, che dal 1970 accoglie non solo protestanti, ma persone di tutte le confessioni religiose non cattoliche. Abbiamo visto strane croci che abbiamo poi identificato in ortodosse russe, ed altre croci celtiche, meravigliosamente scolpite.  


Lapidi con iscrizioni in arabo, altre con la classica Stella di Davide. L'una accanto all'altra. E' proprio vero che la Morte azzera tutte le disuguaglianze. 

Più in alto c'è una magnifica galleria con le tombe dei cittadini illustri (o perlomeno di coloro che all'epoca della loro morte lo erano), che però è chiusa alle visite perchè in cattivo stato. Ed è un peccato perchè ci sono statue e monumenti davvero bellissimi ed imponenti, e se si ha un minimo di conoscenza della storia della città si riconoscono grandi nomi, che hanno fatto la storia.


 A proposito di grandi nomi, in questo cimitero c'è anche la tomba di Oriana Fallaci, con una dedica al suo amato Alessandro Panagulis, e poi  di tutta la sua famiglia, proprio lì accanto.


 E' un luogo molto bello, e non è nemmeno troppo triste, come possiamo vedere in questa panchina, che sembra fatta apposta per due innamorati che vogliono stare soli.



Mappa


sabato 7 gennaio 2023

IL MAUSOLEO DI CIANO A LIVORNO

Questa volta il post comincia con un quiz.
Se vi chiediamo cosa sapete dirci su Costanzo Ciano, nato a Livorno nel 1863 e a cui, alla sua morte, la popolazione della città volle dedicare un mausoleo a proprie spese, raccogliendo con una sottoscrizione pubblica  centomila lire del 1939... cosa sapete risponderci?
Tre, due, uno...sbagliato.
Tranquilli, non possiamo condannarvi per questo.
Al giorno d'oggi, molto più famoso di lui è il figlio Galeazzo, colui il quale sposò nel 1930 la figlia di Mussolini, Edda, e fu per lungo tempo il suo ministro degli esteri.
Diciamo però che finì fucilato alla schiena come traditore, per aver votato a favore della mozione Grandi durante il Gran Consiglio del Fascismo il 25 luglio del 1943.
Con questa mozione, egli in definitiva, dava il suo assenso alla sua rimozione da capo dell'esercito e del governo  il suocero  - Benito Mussolini - riassegnandole al Re Vittorio Emanuele III°
(Non era così semplice, però è così che andò a finire)
Un gerarca fascista, certo, ma sulla cui figura e sulle cui motivazioni di questo voto ancora si discute.

Ma non volevamo parlare di Galeazzo, bensì di sui padre Costanzo, e del suo mausoleo incompiuto che sorge tutt'ora in una posizione incredibile sopra la città di Livorno, nei pressi di Montenero.
Costanzo Ciano, va detto,  era un eroe della 1° guerra Mondiale: aveva frequentato l'accademia navale della sua città,  e nel 1917 diventò il comandante delle Unità Siluranti di Superficie, meglio conosciute come MAS, con le quali compì molte rischiose imprese. Nel 1918 partecipò con il poeta Gabriele D'Annunzio alla celeberrima "Beffa di Buccari"

Nota: per chi non sapesse che roba è la Beffa di Buccari, due parole:
si è trattato di un'azione militare in sè di poca rilevanza, ma talmente ardita da meritarsi appunto il nome di "beffa".
Ve la facciamo corta: il MAS 96  al comando di Costanzo Ciano e con a bordo il pilota Luigi Rizzo ed il poeta Gabriele D'Annunzio, insieme ai MAS 94 e 95 penetrarono nella piena notte  del 10 Febbraio 1918 nella baia di Buccari (Istria) dove erano ancorate alcune navi militari austro-ungariche.
I siluri lanciati dalle unità italiane fecero pochissimi danni, ma dimostrarono che il sistema di sorveglianza austriaco era pieno di lacune, e questo costrinse quel governo a aumentare la sorveglianza sui porti, a discapito di altre azioni militari.
Inoltre fu una importante iniezione di fiducia per l'Italia all'indomani della disfatta di Caporetto.
Non era certo questa l'unica impresa gloriosa che compì, tanto è vero che durante la prima guerra mondiale si guadagnò sul campo diverse medaglie al valor militare; una d'oro proprio per la Beffa di Buccari, ben quattro d'argento ed una di bronzo, tutte per operazioni effettuate nell'alto Adriatico.
Fu poi nominato conte di Cortellazzo e di Buccari da Vittorio Emanuele III° (leggi Benito Mussolini) per meriti speciali.
Va bene che con l'istituzione della Repubblica i titoli nobiliari hanno perso validità giuridica, ma quelli "inventati" di sana pianta durante il periodo fascista, diciamoci la verità,  erano veramente penosi....pensiamo solo al "principe di Montenevoso" di dannunziana memoria!
A proposito di D'annunzio, chi volesse vedere il MAS 96 "in legno e metallo" lo può trovare al Vittoriale a Gardone Riviera, la casa dove D'annunzio visse gli ultimi anni della sua vita. 
E' custodito in una speciale costruzione sormontato dal motto "Memento Audere Semper" le cui iniziali danno appunto: MAS. e scusate se è poco... sempre meglio del suo vero significato Motoscafo Anti Silurante. 
Dunque, Costanzo Ciano morì nel 1939, e sotto un certo punto di vista fu un'ottima idea, per quanto non fosse nemmeno vecchio; aveva solo 63 anni.
Ma era uno che aveva preso la vita a morsi, sotto ogni punto di vista, non rinunciando a niente, impresa rischiosa o mangiata pantagruelica che fosse.
I livornesi lo chiamavano "ganascia" per il suo appetito insaziabile, e non solo di cibo (...ci siamo capiti)
Ma parliamo del mausoleo.
Noi l'abbiamo visto, e a parte la posizione - quella sì veramente grandiosa, perchè si domina la città e c'è una veduta pazzesca del litorale e del mare 
 

 
- e la strada veramente pittoresca per arrivarci, la costruzione ci ha fatto un po' ridere perchè sembrava proprio il deposito di Paperon De' Paperoni. 
 

 
Mancava il segno del Dollaro davanti e poi era proprio lui.
E sappiamo che un disegnatore del Vernacoliere aveva proposto - per recuperarlo - di trasformarlo in questo senso.
Ma ha ragione! Le modifiche da apportare sono minime!
A parte gli scherzi... sappiamo che avevano fatto in tempo a costruire una specie di faro a forma di fascio littorio, che però i tedeschi hanno abbattuto nel 1943 (una delle poche cose buone che hanno fatto, diremmo) mentre delle statue che dovevano ornare il mausoleo, tra le quali un colossale busto in granito del nostro, è rimasto all'isola della Maddalena, incompiuto.
 
foto reperita nel web
 
Mentre altre statue minori, realizzate in marmo di Carrara - di dimensioni più piccole e comunque meno compromettenti - ornano vari giardini del Forte dei Marmi, due dei quali, raffiguranti semplicemente dei marinai, sul lungomare che porta a Viareggio.
 

C'era anche una statua in bronzo realizzata da Francesco Messina nel 1940.
Quest'opera si è salvata esclusivamente per la pregevolezza della sua fattura, ed adesso si trova in un luogo dove non crea sospetti, nel Museo Navale di La Spezia.
Comunque: a parte l'amena stradina e il panorama mozzafiato, è un posto orribile. C'è un'atmosfera negativa che si taglia con l'accetta.
 

 
Abbiamo fatto qualche foto di corsa e siamo scappati come lepri, tanto l'aria era pesante.
 

 
Le scritte sui muri, il sapere che qui vengono dei nostalgici a celebrare chissà che cosa, il luogo tetro.... meglio tornare alla Terrazza Mascagni, che comunque sino alla fine della seconda guerra mondiale era dedicata a ... si!! proprio a lui. 
Terrazza Costanzo Ciano!