martedì 2 ottobre 2012

LA GERUSALEMME DI SAN VIVALDO



San Vivaldo è una frazione del comune di Montaione, ed è diviso tra il piccolo borgo,  e il complesso monastico con la sua Chiesa,  che sorgono nel luogo dove il Santo si era ritirato in preghiera e meditazione per vent'anni - dal 1300 al 1320 -  dentro il tronco cavo di un grande albero, nella foresta di Camporena.
Si trattava di Vivaldo Stricchi, originario di San Gimignano dove era nato nel 1260 da una famiglia benestante. Come succedeva spesso all'epoca, dopo una prima giovinezza dissoluta trascorsa in bagordi con una compagnia di amici, che il tempo fatalmente tende a sgretolare, incontra la fede sotto forma del Prete Bartolo a Picchiena, con il quale rimane sino al 1300 alla morte di quest'ultimo; quando appunto si dedica all'eremitaggio nel castagno cavo. Dopo la morte del monaco, già in odore di santità, viene costruita una Cappella proprio dove era l'albero.
Intorno alla Cappella, che poi con il tempo è diventata la chiesa attuale, è sorto il Sacro Monte, dizione con la quale si intende un percorso devozionale  fisico - generalmente collocato in un ambiente naturale assai suggestivo -  con il quale si intende illustrare al popolo episodi della Sacra Scrittura.
Nel caso specifico, è stata ricostruita la Gerusalemme del tempo di Gesù con i vari luoghi della sua vita e della sua passione, in tante piccole cappelle al cui interno sono collocate statue di terracotta in tre dimensioni ed a grandezza naturale, di grande impatto  visivo ed emozionale, che illustrano i vari episodi.
La collocazione  delle cappelle ricalca  la disposizione fisica delle costruzioni rispetto alla Gerusalemme del I° secolo.
Sia la Chiesa che il parco con le cappelle sono visitabili liberamente.
Al pomeriggio è facile trovare un simpatico francescano - ordine dei frati minori - che con gran mazzo di chiavi fa visitare a dei gruppi che si formano per libera aggregazione, le varie cappelle nel giusto ordine, e commentandole in maniera profonda ed appropriata.
Questo si rende necessario per preservare le statue di terracotta policroma, costruite nel XVI secolo, e che in alcuni casi la devozione popolare stessa ha danneggiato. Per esempio la statua di Giuda è senza testa, perchè i pellegrini nel corso dei secoli l'hanno presa più volte a sassate.

3 commenti:

  1. Bellissimo posto e belle foto. Complimenti!
    Aida

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  2. grazie, sono contenta che ti piaccia!!

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  3. bellissimo luogo! grazie della comunicazione e delle foto, che rendono bene l'atmosfera

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