Ma adesso vogliamo parlare solo della tomba del nostro illustre concittadino, lo scrittore Curzio Malaparte, pseudonimo di Kurt Suchert.
Lo pseudonimo, usato dallo scrittore fin dal 1925, è un'operazione umoristica fatta sul cognome Bonaparte. Curzio è invece l'italianizzazione di Kurt.
La tomba, che fa parte di un mausoleo semplice e austero, è situato sul monte Le Coste, a cavallo tra la città di Prato e la Val di Bisenzio, che si chiama così per le formazioni rocciose, chiare e ben visibili anche dalla pianura, che lo caratterizzano.
I pratesi però lo conoscono per "Spazzavento", perchè è collocato in una posizione per cui si prende tutto il vento che viene dalla Val di Bisenzio, grande imbuto di tramontana. E vi assicuro che non è poco....
Kurt Erich Suchert nacque a Prato nel 1898, figlio di un mastro tintore tedesco venuto al seguito dei padroni della "Kossler, Mayer und Klinger" un opificio che dava lavoro a circa 2.000 famiglie di Prato e che era universalmente conosciuto come "Il Fabbricone".
In questa fabbrica si producevano panni di lana - come da tradizione pratese - e la famiglia Suchert vi si trasferì per lavoro.
Kurt frequentò il Convitto Nazionale Statale Francesco Cicognini di Prato,
una scuola assai conosciuta, fondata nel 1692 dai Padri Gesuiti, e che ha ospitato molti studenti famosi, specie nella sua sezione Liceo Classico.
una scuola assai conosciuta, fondata nel 1692 dai Padri Gesuiti, e che ha ospitato molti studenti famosi, specie nella sua sezione Liceo Classico.
A proposito del Convitto Nazionale: poco prima della partenza del sentiero che conduce alla tomba dello scrittore, sorge la villa Le Sacca, un antico monastero che il Granduca Leopoldo, nel 1775, dona al Convitto Cicognini, che la utilizza come luogo di villeggiatura e soggiorno estivo per i collegiali.
Oltre Malaparte, anche Gabriele D'Annunzio ha soggiornato nella villa, che è stata frequentata dagli studenti sino all'inizio della seconda guerra mondiale. Negli anni della guerra ha invece ospitato intere famiglie di sfollati, rimanendone fortemente danneggiata, tanto che negli anni '60 il Convitto Cicognini la cede al Ministero della Pubblica Istruzione. Purtroppo da allora tutti se la dimenticano completamente,senza contare gli atti di vandalismo di cui è stata oggetto nel corso di tutti questi anni, tanto che adesso versa in condizioni di grave abbandono.
Un vero peccato per una struttura così antica, ricca di storia e di arte.
Un vero peccato per una struttura così antica, ricca di storia e di arte.
Torniamo al mausoleo di Curzio Malaparte, voluto dalla città di Prato per onorare la memoria dello scrittore, morto per un cancro ai polmoni nel 1957, e per adempiere ad un suo desiderio che infatti è riportato su una delle lapidi del mausoleo.
malaparte merita tutto il rispetto (come uomo e come scrittore) e analogamente il suo semplice mausoleo sullo Spazzavento
RispondiElimina