In un altro post abbiamo parlato del Padule di Fucecchio, o perlomeno di quello che ne rimaneva dopo le parziali bonifiche che si sono succedute nei secoli.
Questo Padule faceva parte di un'importante zona umida, legata al lago di Bientina. Un residuo di questo grande lago, che è stato prosciugato nel 1859 è Bosco Tanali.
Situato nel comune di Bientina, dominato dal Colle di Compito (che invece è in provincia di Lucca) è stata la prima area naturale protetta istituita in Toscana.
Rispetto a qualche anno fa, l'area della riserva naturale si è molto ingrandita, sia perchè fortunatamente è cresciuta la consapevolezza del'importanza del recupero delle zone umide, sia perchè sono state via via abbandonate le monoculture intensive - tipo mais o grano - per coltivare le quali il grande lago era stato prosciugato.
Se poi il tempo ha reso giustizia all'ambiente, restituendo una più ampia parte di territorio alla palude, così non è stato per la cultura legata al lago. Niente è rimasto, dei secoli di vita di una popolazione legata alla pesca ed alla coltivazione e raccolta delle erbe palustri, un'intera cultura annientata da meno di un secolo di agricoltura intensiva.
Nella nostra passeggiata abbiamo visto gli alberi che crescono nell'acqua, e piante che rimangono sempre sommerse, e poi abbiamo scoperto che questi si chiamano "boschi igrofili" e "prati umidi".
Sono Ontani Neri, Pioppi Bianchi e Farnie, arbusteti molto densi di Salicone e Sambuco.
Nei prati umidi si trovano specie altrove quasi scomparse, come l'erba Scopina, il morso di rana - della quale fioritura si dicono meraviglie - e sulle rive dei canali, della Saggitaria e di varie specie di giunchi.
Dai camminamenti che si spingono verso il centro dei prati allagati, abbiamo raggiunto degli osservatori dove, con un po' di pazienza è possibile osservare una grande quantità di uccelli acquatici, tra i quali anche specie migratorie, che trovano qui cibo e riparo mentre si spostano verso la costa.
Salendo poi sul colle di Compito, abbiamo cercato di vedere con occhi più "antichi" dei nostri, e a cercare di immaginare come doveva essere l'antico lago visto da Castelvecchio, arroccato sul colle.
In lontananza si vede "la Smarrita" di Altopascio, dove ogni notte i Cavalieri del Tau accendevano un fuoco per far orientare i pellegrini verso il loro Spedale - e salvarli da qualche brutto incontro o da una morte per annegamento.
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