domenica 11 ottobre 2015

IL MULINO DI PISPOLA E IL LANIFICIO ROMEI

Pispola era evidentemente un soprannome.
In realtà si chiamava Luigi Biagioli, e , altrettanto ovviamente, faceva il mugnaio.
Altrimenti che ci stava a fare, nel 1849, in un mulino?
La data importante è proprio questa, 26 agosto 1849.
Siamo a Cerbaia, nel comune di Cantagallo (PO).

Qui, il Pispola ospitò Giuseppe Garibaldi,con il suo luogotenente, in fuga dalla Romagna; da qui fu trasportato tramite un carro a Vaiano,e poi da qui a Prato, alla Stazione di Porta al Serraglio, dove potè continuare la sua fuga verso la Maremma.
Il povero Pispola non sapeva chi erano i due sconosciuti che si erano fermati lì per ripararsi da un temporale, e che lui si era solo offerto di ospitare.
Lo sapeva invece l'ingegner Enrico Sequi, direttore dei lavori per il rifacimento della strada maestra della vallata (l'attuale SS 325), che passava di lì per andare a caccia nei boschi.
Come dice la lapide infissa sopra alla porta - il mulino è tutt'ora abitato - la sua guancia era solcata dall'ambascia per la perduta Annita e poi : "quindi impari chi legge a non disperar mai per la patria".
E va beh, che dovevano scrivere su una targa commemorativa in marmo?!

Ma torniamo al nostro mulino, che è di costruzione databile intorno al XVII secolo.
Certo è diventato famoso per questo motivo, e perchè il Pispola, dopo aver passato i suoi guai per aver ospitato l'Eroe dei due mondi, per lo stesso motivo al momento dell'unità d'Italia, fu largamente ricompensato.
Tanto che potè mettere su una fabbrica tessile, alimentata dalle stesse acque che gli permettevano di svolgere il suo lavoro di mugnaio.
Erano le acque del Gricigliana che in quel punto si immettono nel Bisenzio; interessante esempio di due attività produttive che ricevono la forza motrice dallo stesso margone.
Lo stabilimento tessile è il più antico della Val di Bisenzio, risale al 1866,  ed è passato nelle mani di Cesare Romei nel 1869, che  ne fece un grosso stabilimento, con tutte le lavorazioni: carbonizzo, stracciatura, follatura, filatura e tessitura. Qui, nel 1870 fu installato il primo telaio meccanico del distretto tessile di Prato.
I discendenti di Pispola invece, continuarono l'attività molitoria e facevano anche il pane per gli operai della fabbrica.
Il lanificio dava lavoro a moltissimi operai ed era un fulcro vitale per la vita della Val di Bisenzio.

Non siamo riusciti a reperire la data in cui il lanificio Romei ha cessato l'attività, ma a vedere lo stato dei capannoni, non può essere passato moltissimo.
Sappiamo invece per certo, che il molino e il forno annesso, hanno smesso di funzionare intorno al 1952.


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