Nei nostri Post parliamo spesso di "Contado Pisano".
Ci piacerebbe chiarire di che cosa si tratta.
Grossolanamente, la potremmo definire come quella zona che da San Miniato va sino alla costa - città di Pisa esclusa, s'intende - composta da tutti quei paesi/borghi/piccole città che sono disseminate in una delle più belle campagne che ancora si trovano.
Sono luoghi molto belli, di una bellezza assai diversa da quella aristocratica del senese o di quella sanguigna dell'aretino.
Qui l'innegabile bellezza del paesaggio è familiare, diremmo "ruspante" - ma senza nessuna connotazione negativa - solo nel senso di naturale, genuina, non contraffatta.
La campagna è dolce, senza essere stucchevole, e i borghi sono perle di una immaginaria collana.
Tra queste perle ci ha colpito per la sua storia particolare Péccioli, proprio così, con la "e" aperta.
E' uno dei tanti piccoli comuni di queste parti, meno di 5.000 persone, ma sicuramente uno dei più ricchi, perchè il Comune è azionista di maggioranza della società che gestice la discarica situata nella frazione di Legoli.
Si tratta della più grande discarica della Toscana, capace di di ingoiare 300.000 tonnellate di rifiuti l'anno.
Rifiuti che, ricordiamo, provengono dalle province di Firenze, Prato, Pisa, e Massa Carrara.
Quando 20 anni fa il Comune ha accettato di inserire la discarica nel suo territorio comunale, i cittadini non erano molto d'accordo.
E immaginiamo che ce ne siano ancora parecchi che non lo sono nemmeno adesso.
Però c'è da dire che davvero qui gli amministratori comunali - complice anche un territorio che permetteva la creazione di una discarica fatta secondo tutti i sacri crismi, con il recupero dei liquami, la creazione di energia elettrica dal biogas, il teleriscaldamento per le abitazioni della frazione di Legoli, impianti eolici e solari, la creazione di anfiteatro all'interno della discarica stessa, dove si tengono eventi teatrali e shooting di moda -
hanno visto un'opportunità dove gli altri vedevano solo problemi (come da titolo).
Come sempre succede in Italia, quando si deve prendere una decisione importante, si ha tutti contro.
Quando la si realizza... allora sì che c'è la sollevazione popolare.
Anche perchè - diciamocelo - qualche cosa di sbagliato anche l'amministrazione più onesta la fa.
E sorvoliamo su quante cose sbagliate sono state fatte in passato per le grandi opere.
Sorvoleremo anche sulla buona o cattiva fede.
Ma quando l'opera è fatta, beh, si godono senz'altro i frutti.
E qui i frutti ci sono: L'anno scorso la società Triangolo, che gestisce la discarica, e che è composta nella sua maggioranza da partecipazione comunale e per il resto da circa 900 azionisti privati (la cui maggioranza sono residenti nel territorio comunale), ha diviso la bellezza di 30.000.000 di euro utili.
Si, trenta milioni di euro di utili.
Mica male per occuparsi di spazzatura.
Ce ne dovremmo ricordare quando diciamo "no" a tutto quello che viene proposto.
Come diceva Albert Einstein "Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose".
Qui qualcuno ha avuto il coraggio, se non altro, di fare qualcosa di diverso.
E i risultati si vedono.
Il paese è stato migliorato ed abbellito da opere d'arte distribuite dovunque.
E' stato costruito un grande parcheggio con un ascensore panoramico che porta direttamente in paese.
I residenti godono di alcune agevolazioni fiscali: per esempio nella ristrutturazione di case del centro storico i cittadini vengono rimborsati quasi integralmente, oppure per l'istallazione di impianti fotovoltaici.
Peccioli inoltre è integralmente coperta dalla sorveglianza di videocamere per la sicurezza dei residenti.
La costruzione dell'Incubatore di impresa", che poi sarebbe un villaggio di ricerca, dove domina questo gigante che dovrebbe essere Prometeo (il titano che ruba il fuoco e ne fa dono agli umani...) è stata un'altra conseguenza del "modello Peccioli" e dove dovevano svilupparsi start-ups tecnologiche nel cuore della Valdera.
Ma a quel che sappiamo, questa opportunità non si è sviluppata così bene come le altre: non è stato sufficente costruire l'infrastruttura, anche se era pur sempre un inizio.
Come del resto è strenuamente avversata la costruzione del ponte metallico che unirà la parte bassa del paese al suo centro storico.
Una struttura avvenieristica che ai paesani non piace.
Ma secondo noi vale tutto quello che abbiamo detto finora: le innovazioni sono sempre avversate, poi quando ci sono, si accettano.
Anzi, ci piacciono pure.
Questa è l'Italia.
Mappa
L'articolo di Monica centra perfettamente quello che rappresenta, per un cittadino pecciolese, la discarica.
RispondiEliminaLo scetticismo iniziale ha lasciato via via il posto a sorrisi e consensi sempre più convinti, sopratutto per quelle generazioni, di cui faccio parte, che al tempo dell'istituzione della discarica stessa erano giovani o giovanissimi e quindi con una mentalità aperta al cambiamento e pronti a leggere anche tutti gli apsetti positivi che la discarica poi, nel tempo, ha offerto.
Non stò qui a rielencarli tutti, la scrittrice ha centrato in pieno i vantaggi subito giovati dalal frazione di Legoli..
Essendo poi uno dei possessori delle quote azionarie della discarica posso tranquillamente dire che sono evidenti anche i ricavi di cui noi cittadini sottoscrittori delle quote possiamo beneficiare..
SE proprio dovessimo o volessimo storcere un pò il naso potremmo puntare il dito sulle opere che sono state fatte al paese, spesso anche opere di dubbio vantaggio per la popolazione (come l'attuale passerella su Viale Mazzini, di attuale costruzione e che stà riscuotendo parecchie critiche... Chi vivrà.. vedrà).. Ma si sà, nel mezzo di tutto quello che è stato fatto non tutte le ciambelle riescono sempre con il buco.
Un applauso infine a come l'articolo centra, descrive e evidenzia la caratteristica, peraltro unica, del paese del quale sono originario.
Gran bell'articolo..
w-o-w mi toccherà pagarti colazione....
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