Cercando sulla cartina un posto dove non eravamo mai andati ci ha attirati Pescaglia.
Questo piccolo centro, situato nella media valle del Serchio, è in una località molto bella, uno sperone delle Alpi apuane che si affaccia su una valle verdissima, mossa da colline. L'insediamento abitato risale all'800, e nel 1200 venne inglobato dalla città di Lucca, ma nel 1837 divenne comune autonomo. Nella zona, Pescaglia è ricordata per il particolare impegno dei suoi abitanti durante la seconda guerra mondiale.
Una piccola - e molto pittoresca - frazione è Celle dei Puccini, che ci svela una storia poco conosciuta.
Tutti conosciamo Giacomo Puccini, e le sue opere liriche. Quello che magari non tutti sanno, è che Giacomo Puccini era solo l'ultimo di una dinastia di musicisti - cinque consecutivi, per l'esattezza - tutti maestri di Cappella di Palazzo, a Lucca. Il capostipite di questa singolare dinastia di musicisti è Jacopo (o Giacomo) , nato appunto a Celle di Pescaglia nel 1721.A lui seguirono Antonio, Domenico e Michele, il padre di Puccini.
Tutti questi nomi, in sequenza, sono i nomi di battesimo di Puccini, che si chiamava appunto Giacomo Antonio Domenico Michele Puccini. Si potrebbe quindi dire che chiamandosi con i nomi dei suoi avi musicisti, ha riassunto in sè stesso il talento di ognuno!
Ma torniamo a Celle dei Puccini. E' questo un piccolo, caratteristico borgo, arroccato su uno sperone di roccia, come Pescaglia, e immerso nei boschi.
Qui sorge la casa natale di Jacopo Puccini, dove anche pro-pro nipote Giacomo trascorreva l'estate da piccolo, ma che dovette essere venduta dalla madre del grande compositore, quando rimase vedova con sette figli, alla morte del marito Michele.
Solo nel 1973 è la casa è diventata museo, grazie alle donazioni delle nipoti di Giacomo Puccini, che lo hanno allestito con vari cimeli, sino a farla diventare una casa-museo, e all'associazione Lucchesi nel Mondo, che è proprietaria dell'immobile.
Da qui siamo scesi a Ponte a Moriano, da dove, dal fondovalle del Serchio, si vede in lontananza una costruzione bianchissima, il Convento dell'Angelo.
Siamo saliti sino in località Tramonte: dalla strada il panorama era assolutamente mozzafiato e si capisce che la località sia stata scelta per costruire un monastero: il posto adatto per contemplare le meraviglie del creato e per meditare sulla maestà di Dio.
La chiesa ed il convento erano stati costruiti per i frati passionisti nel 1830 dall'architetto Lorenzo Nottolini, e rappresenta forse la sua massima prova, con le sue forme classicheggianti.
Purtroppo non è visitabile, perchè adesso è proprietà privata ed è la sede di un'accademia musicale.
Sicuramente anche per loro il panorama sarò continua fonte di ispirazione.
Tornando a casa dalla SS 66 abbiamo fatto una piccola deviazione verso Popiglio, dove abbiamo ammirato il ponte detto "di Castruccio" , un ponte medioevale ad una sola arcata, ottimamente conservato e che presenta ancora le costruzioni della dogana - che adesso sono diventate un delizioso agriturismo.
Al ponte di Castruccio Castracani è legata la storia di Filippo Tredici, che fu Capitano del Popolo a Pistoia, togliendo la carica allo zio Oramnno con l'inganno, e favorendo l'invasione della città da parte di Castruccio,
Dopo la cui morte, fu esiliato da Pistoia, ma quando cercò di tornarci fu trucidato nei pressi di questo ponte.
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ma te dovevi fare la ricercatrice...blog molto interessante!!
RispondiEliminagrazie
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