domenica 2 settembre 2012

VILLA DEMIDOFF E IL GIARDINO DELL'ORTICOLTURA A FIRENZE



Proprio sulla SS 65 della Futa, in località Pratolino, è possibile visitare (solo nei giorni festivi) il meraviglioso parco di questa storica villa, con una lunga e complessa storia alle spalle.
La tenuta fu acquistata da Francesco I dei Medici nel 1568, per costruire una villa dove far abitare - magari un po' lontana da Firenze -  la sua amante e che poi avrebbe sposato in seconde nozze, la veneziana Bianca Cappello.
Francesco dei Medici era un tipo singolare, e fece costruire questa villa lussuosissima - anche per l'epoca - nientemeno che da Bernardo Buontalenti , fra gli altri.
Oltre alla villa, l'immenso parco fu riempito di statue - anche animate - , giochi d'acqua, vasche, voliere, insomma tutto quello che poteva aiutare a il nobile principe a passare il tempo, ed allietare la vita della sua amata.  
La statua del gigante dell'appennino basterebbe da sola  a giustificare una visita.
Purtroppo da parecchio tempo è in restauro e quindi  al momento non è visibile. Noi però abbiamo goduto del soave spettacolo delle piante di loto, in tutti gli stadi della fioritura, che vivono nella vasca di fronte al monumento.
Di fronte  alla vasca del Gigante c'è il grande prato alberato - che sembra naturale, ma in realtà è attentamente studiato con l'alternanza di chiome oblunghe da conifere, e rotonde da latifoglie -   che è il fulcro del giardino romantico, progettato dal grande architetto boemo Joseph Fritsch che ristrutturò il pre-esistente giardino all'italiana voluto dal Medici, secondo il gusto romantico dell'inizio ottocento, per il granduca Leopoldo.
Quest'ultimo aveva un concetto di vita ben diverso da quello del principe Medici; considerava molte  delle proprietà dei Medici un costo assai rilevante  - e infatti ne vendette parecchie -  ma rimase ammirato dal giardino che fece ristrutturare, anche se lo usava quasi solo come riserva di caccia.
La sua distanza da Firenze - ed il fatto che era appartenuto all'odiata Bianca Cappello - ne aveva accellerato il degrado. Le statue animate si erano rovinate, quelle più belle erano state portate al Giardino di Boboli e la villa era in grave stato di abbandono, piena di infiltrazioni umide perchè il principe aveva voluto costruirla su delle grotte - e quindi il Fritsch non potè che abbatterla, nel 1820.
Nel 1872 il parco fu venduto la principe russo Paolo II Demidoff.
I Demidoff erano industriali, produttori di armi divenuti ricchissimi, ai quali lo zar aveva concesso questo titolo nobiliare, e che erano diventati ambasciatori russi in  Italia.
Al capostipite della dinastia,  Nicola è dedicata una statua, collocata proprio nel luogo dove una volta esisteva la villa Medicea.
I Demidoff fecero ingrandire e arredare sontuosamente la paggeria,- che sarebbe poi nient'altro che l'alloggio della servitu' - aggiungendo dei saloni ed eleggendola a loro casa padronale.
Recuperarono anche alcune vasche che erano state riempite di detriti dal Frietsch, quali la voliera , dove il principe teneva la sua collezione di uccelli rari - e la peschiera della Maschera,

così che il giardino è un'alternanza di elementi rinascimentali e di elementi romantici
Vicino alla cappella del Buontalenti, circondata da un elegante colonnato, dove i domestici potevano vedere la Messa quando veniva celebrata,

c'è la tomba della principessa Maria Demidoff, ultima della sua famiglia ad abitare qui, da sola, sino alla morte avvenuta nel 1955.
La proprietà passò a suo nipote Paolo Karageorgevic, principe di Jugoslavia, che, dopo aver tentato di farne un'azienda agricola - con scarso successo -  vendette tutti gli arredi della villa nel 1969, e tentò di lottizzare il parco per guadagnare dalla speculazione edilizia.
Fortunatamente, la proprietà  fu comprata dalla Provincia di Firenze nel 1981, che l'ha poi riaperto al pubblico in tempi abbastanza recenti.   

Scendendo verso la città, molto vicino al Ponte Rosso - e quindi, chi è fortunato, può parcheggiare al Parterre -  abbiamo visitato il Giardino dell'Orticultura a Firenze
Fu costruito nel  1852 dall'accademia dalla Società dell'Orticultura, un'emanazione dell'Accademia dei Georgofili,  con l'intenzione  di custodirci piante rare.
Nel 1876 fu costruita la spettacolare serra Liberty, che è un vero monumento conosciuto in tutto il mondo, allo scopo di poter allestire mostre di floricultura.
Per lo stesso scopo, nel 1911, fu costruita la Loggetta , dove probabilmente, era collocata l'orchestra che suonava per allietare i visitatori delle mostre,

ed il passaggio sulla ferrovia che porta al giardino degli Orti del Parnaso con la suggestiva fontana a forma di serpente, facente parte della scalinata che porta all'altro ingresso.
Dopo la prima guerra mondiale la società che gestiva il giardino cominciò un lento declino, tanto che la serra, senza adeguata manutenzione,  subì grossi danni, e tutto l'impianto si trovò presto in  stato di abbandono.
Adesso è solo un giardino pubblico, con giochi per i bambini, panchine e un piccolo bar estivo all'interno.



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