domenica 2 dicembre 2012

IL TORRENTE TURRITE CAVE e FABBRICHE DI VALLICO

Per essere sinceri avevamo pensato di dedicare il post a Fabbriche di Vallico, ed alle sue frazioni - che poi sono anche la sua genesi - di Vallico di sotto e Vallico di Sopra.

Poi ci siamo innamorati della valle - bellissima nella sua severità, nascosta, remota -  ricchissima di acque sorgive e percorsa da questo strano fiume dallo strano nome - Turrite Cava, appunto - dalle acque trasparentissime, la cui bellezza è accentuata dalle pietre bianche e grigio-azzurro che ne coprono il fondo.
Il Torrente - perchè di questo si tratta, quindi è un corso d'acqua assai infido, con piene terribili che hanno messo in ginocchio varie volte nei secoli proprio l'abitato di Fabbriche di Vallico, che sorge sulle sue sponde - nasce in due rami che si uniscono poco sopra il paese : uno scende dal Monte Bicocca, l'altro dal  monte Matanna. Poco prima della sua foce è sbarrato da un bacino idroelettrico - costruito tra il 1937 ed il 1939 dalla S.A.L.T. Valdarno e che va ad alimentare la centrale di Pian Rocca -  che forma un lago dall'aspetto estremamente suggestivo, simile ad un fiordo.
Il suo fondo a rocce piatte lo rendo molto adatto alla navigazione con il kayak.
Venendo dalla Statale 12, per arrivare al lago - e risalire poi il torrente - si incontrano tre gallerie scavate nella roccia, molto strette e buie, da percorrere con attenzione. Del resto tutta la strada è molto stretta, specie dal paese di Fabbriche verso l'alta valle (e quindi particolarmente adatta ad essere percorsa in moto!)
Il torrente ha anche una storia importante alle  spalle. Per molti secoli ha segnato il confine tra lo stato di Lucca e il ducato d'Este. Questo da quando nel 1429 Fabbriche di Vallico, ed altri paesi  della media valle del Serchio, fecero atto di obbedienza al Duca Niccolò d'Este, allo scopo di sfuggire alle guerre che Pisani e Fiorentini combattevano sul loro territorio per appropiarsene, dopo la morte di Paolo Guinigi signore di Lucca. Il fiume rimase per almeno un secolo e mezzo il fronte di continue scaramucce e combattimenti, fino a quando nel '600 si costituì il Ducato di Modena e le battaglie si spostarono da un'altra parte. Del resto la Garfagnana è stata divisa tra  Lucca - con capoluogo Barga-  e il ducato di Modena - con capoluogo Castelnuovo Garfagnana - sino all'unità Italiana, quando entrò a far parte della provincia di Massa, e solo dal 1923 fa parte di quella di Lucca.
Molti sono i ponti che uniscono le due rive del fiume. Due su tutti: il "Pontaccio" nell'omonica località 
e il "Ponte del Mulino" che porta ad un piccolissimo villaggio abbandonato, con il mulino da cui prende il nome il ponte,  recentemente restaurato.
Bene, torniamo a  Fabbriche di Vallico. Anche se i primi documenti dove questo nome è menzionato risalgono al 997, si ha ragione di credere che l'abitato abbia origini molto più antiche.
Infatti in una grotta nei paraggi sono stati trovati reperti archeologici risalenti al V secolo A.C., che hanno confermato che il territorio è stato colonizzato dai Liguri Apuani, poi conquistato dai Romani ed infine, dai Longobardi.
Sino alla fine dell'ottocento il paese era assai florido per il suo artigianato del ferro - essendo il suo territorio poco adatto alle coltivazioni, che si limitano perlopiù all'uva da vino - che doveva la sua origine a una colonia di fabbri bergamaschi che si erano stabiliti nella zona nel XIV secolo. Poi, con il tempo, il mestiere si è trasmesso a maestranze locali, ma attualmente la sua popolazione è inferiore alle 500 unità.
Il centro storico del paese è stato recentemente rivalorizzato, e non mancano le curiosità.
Proprio a Fabbriche di Vallico c'è il ponte più bello sul Turrite Cava, con annessa dogana in pietra.
Di epoca Ducale , datata 1770 - e peccato per il Granduca Leopoldo che si è fatto scappare l'occasione di fare una così bella cosa   - la fontana che da il nome alla piazza del paese!
Nella frazione di Vallico di Sopra si trova la grotta dove sono stati trovati i reperti archeologici di cui vi abbiamo accennato- la buca di Castelvenere -   e la chiesa di San Michele, che la tradizione vuole fondata da Matilde di Canossa.
Vallico di Sotto invece, anticamente era il luogo dove i pastori trascorrevano l'inverno in attesa di recarsi all'alpeggio di San Luigi, raggiungibile anche oggi con un sentiero che parte proprio dalla piazza del borgo.





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