domenica 16 febbraio 2014

SAN MINIATO

In una posizione di ineguagliabile bellezza. visibile come un faro da buona parte della Val d'Arno e della Val d'Elsa, sorge l'antico borgo di San Miniato.

Lucchese sino al 1622, quando ottenne l'autonomia della cattedra vescovile, fiorentina sino al 1925 fu ceduta alla provincia di Pisa nell'ambito del riassetto delle province che avvenne in epoca fascista.
Ma a San Miniato, che è a metà strada tra Firenze e Pisa, si parla ancora fiorentino.
La famiglia Bonaparte era originaria di San Miniato: nel borgo esiste un palazzo Buonaparte, dove la famiglia di questo ramo toscano ha vissuto sino all'estinzione, e dove Napoleone ha visitato un suo parente durante la Campagna d'Italia.
Sino al secondo dopoguerra il nome completo era San Miniato al Tedesco. Questo perchè, dopo essere stata fondata da un gruppo di Longobardi nel 713, Federico II di Svevia vi fece risiedere il suo vicario, pensando bene che fosse più sicuro sul colle che nella città di San Genesio, che invece sorgeva ai piedi del colle stesso.
Il nome fu abbreviato nel solo San Miniato, a causa di un equivoco riguardo un pauroso eccidio avvenuto nella piazza del Duomo il 22 luglio 1944, dove persero la vita 55 persone.

Sino al 2004, si pensava che queste persone, che si erano radunate nella piazza del Duomo con l'intento di salvarsi dai rastrellamenti compiuti dai tedeschi in quel periodo, fossero stati indotti a recarsi lì, dove poi alcuni colpi di artiglieria pesante tedesca li avrebbero sterminati.
Solo con l'apertura del famoso "armadio della vergogna", dove molte vicende dubbie avrebbero trovato la loro spiegazione a oltre 60 anni di distanza, si è scoperto che l'uccisione fu da attribuirsi al fuoco dell'artiglieria della Quinta armata statunitense.
L'amministrazione ha sostituito nel 2008 la lapide commemorativa precedente, che risaliva al 1954  e che attribuiva la resposabilità all'esercito nazista in fuga, ma ormai il nome era stato cambiato definitivamente.
Ma torniamo a Federico II
Per difendere meglio il suo vicario - e i suoi interessi - Federico fece costruire alcune fortificazioni , tra cui la famosa torre Federiciana, una costruzione in mattoni rossi che sorge sul più punto più alo dei tre colli che compongono il borgo, e che fu rasa al suolo dai tedeschi nel 1944 - questa volta proprio da loro -  e ricostruita negli anni immediatamente successivi al conflitto mondiale.

Dalla sua sommità, si gode un panorama veramente spettacolare, che va dall'appennino al mare, dal Valdarno alla Valdelsa, e nella zona di incantevoli colline che si perdono in pennellate che vanno dal verde più tenero al blu più sfumato in lontanza, non ci si stupirebbe di vedere arrivare un drappello di cavalieri con cotta di maglia, elmo e vessillo!

Infatti il panorama è rimasto libero da insediamenti commerciali e industriali, e la mano dell'uomo lo ha solo abbellito.
Certo, basta girarsi dall'altra parte per vedere Empoli e tutte le sue zone industriali, ma tanto stiamo sognando...
San Miniato è universalmente nota per la produzione di tartufi: vi si tiene una importante e frequentatissima sagra nel mese di novembre.
Di tartufi grandi se ne trovano parecchi, ma uno in particolare pesava ben 2520 grammi. Fu trovato nel 1954 dal cane Parigi, insieme al suo padrone Arturo Gallerini detto "Bego".

Il record resiste tutt'ora nel guinness dei primati, e San Miniato ne è così orgoglioso che ha dato incarico  ad un gruppo di forgiatori nel bronzo, di costruire nel 2011 questa statua a ricordo dell'avvenimento.


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