giovedì 14 agosto 2014

LA MADONNA VESTITA DEL TREPPIO

Treppio è una frazione del comune di Sambuca Pistoiese.
Non è certo un luogo turistico; a parte una grande tranquillità e uno splendido panorama, non c'è molto altro.
Ha una particolarità, tuttavia. In questo luogo, sino a non molti anni fa, si parlava un dialetto molto simile a quello che si parla tutt'ora in Garfagnana. Ora, la Garfagnana è molto, molto distante da qui, per cui si pensa che sia stata ripopolata - in tempi però imprecisati - da una colonia di persone provenienti dalla Garfagnana.
Dalla piazza della Chiesa si può vedere una antica villa, dall'architettura molto diversa dalle case della zona, e purtroppo semidiroccata. Si tratta della villa Gargallo, il cui giardino è diventato parco pubblico. Come se ne avessero bisogno; da queste parti la natura non manca!

Dall'altra parte c'è la Chiesa di San Michele Arcangelo, dove invece abbiamo trovato una vera gemma.

Infatti, in una moderna teca in legno e vetro, abbiamo trovato un raro - per questa zona - esemplare di Madonna Vestita.
Avevamo sentito parlare di questo particolare tipo di statue devozionali. Sono diffuse in Italia meridionale, ma anche in America Latina , in Spagna e in Francia, specialmente in Camargue, dove erano molto venerate dalla popolazione gitana.
In Italia se ne trovano anche in Valtellina, ma comunque nelle Alpi.
Non ne avevamo mai viste - nè ne avevamo sentito parlare - in Toscana.

Le Madonne vestite, sono statue devozionali con i tratti di donne del popolo, e sono i tutto e per tutto delle "bambole" con arti snodati,in legno o cartapesta, ed un corpo centrale appena abbozzato, con
capelli finti che possono essere acconciati secondo le mode del momento e che hanno un completo guardaroba di abiti, anche molto preziosi, che vengono cuciti appositamente,  o vengono donati dalle ragazze del luogo. Spesso a queste statue venivano donati gli abiti da sposa delle famiglie più facoltose. Particolare molto interessante è che  l'abbigliamento è completato da calze, scarpe e biancheria intima.
Addette alla vestizione della statua della Madonna erano solo alcune donne, scelte per merito o perchè appartenenti a ricche famiglie, centri della comunità. Queste erano le uniche persone che potevano toccare la statua ed i suoi vestiti.
Questo culto delle Madonne vestite è stato molto ostacolato dalla Chiesa Cattolica, tanto che negli anni '50 il culto, considerato arcaico e con una forte componente di superstizione, è quasi cessato.
Le statue erano state abbandonate o distrutte, stessa sorte era toccata al loro ricco guardaroba.
E' stata quindi con profonda meraviglia che abbiamo visto questa statua, con il suo bravo tappeto persiano davanti, e la semplice, commovente devozione del vaso con le ortensie fresche posto davanti.
Si tratta infatti di una statua che è stata recuperata, e di cui si è potuto ricostruire un abbigliamento completo, così come si può vedere in questa foto.


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8 commenti:

  1. Complimenti per il blog, sempre interessante!
    Ornella
    Firenze

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  2. Anche la Madonna dei Papalini nel convento di San Vincenzo di Prato è una "madonna vestita".

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  3. Buonasera...a Lucca, grazie alle suore del convento di San Domenico, esisteva una vera e propria produzione di state di madonne vestite tipiche durata tre secoli....dal XVII al XIX quando le madonne furono rese fuorilegge dal Papà Leone X

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  4. notizia interessantissima. E che tu sappia non è rimasto niente di questa produzione di visibile?

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  5. Molte statue ancora presenti in tutta la lucchesi a, in Lunigiana e perfino nel Lazio... io ho una collezione importante di queste statue sia piccole (per devozione familiare) e processionali..
    Spero di essere stata utile

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    1. Ciao e intanto grazie della tua segnalazione. Se sei disposto a mandarci qualche foto, oppure potremmo contattarci privatamente, per parlare della tua collezione privata... sarebbe molto interessante.

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  6. Buongiorno...
    Certo... può scrivermi sulla mia mail buonvisi73@gmail.com...
    Se mi lascia anche un numero di telefono sarà mia premura ricontattarla...
    A presto
    Francesca

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