domenica 6 dicembre 2015

IL PONTE DI ANNIBALE

Se il povero Annibale fosse passato da tutti i posti che riportano il suo nome, avrebbe passato la vita a viaggiare.
E se la sua vita fosse durata per tutto il tempo in cui hanno trovato il modo di dare a dei manufatti il suo nome, sarebbe morto all'età di Matusalemme!
Per esempio, questo Ponte di Annibale, che attraversa l'Arno a Bruscheto - e quindi si trova tra Reggello ed Incisa Valdarno - è sicuramente databile al XII secolo. Se si pensa che Annibale è morto più o meno verso il 183 avanti Cristo, si capisce subito che qui non è passato nemmeno in fotografia (per il semplice motivo che la fotografia non era stata ancora inventata...).
E allora lui che c'entra?
Mah, niente. C'è chi dice che il ponte risale ad epoca romana, e che lui ci sia passato sopra nel 217 A.C., ma la maggior parte delle fonti sembra accreditarlo come un ponte medioevale.

Ed in effetti tutto sembra confermarlo.
E' costruito in uno dei punti di attraversamento più favorevoli in assoluto. Qui il fiume è relativamente stretto, e in questo punto ci sono delle formazioni rocciose - sorta di piccole isole - da dove è stato facile "appoggiare" sopra delle piccole passerelle, facili da realizzare anche senza troppe cognizioni di ingegneria.

Inoltre è poco sopra il pelo dell'acqua, per cui ha resistito indenne a tutte le piene del fiume, opponendo una resistenza all'aqua pari a zero, perchè anzichè contrastarne la forza, se la faceva passare sopra.
Infatti, durante le piene il ponte rimane sotto l'acqua, e non subisce danni.
Inoltre, seguendo il principio che "quello che non c'è non si rompe", non avendo spallette, non c'era pericolo che il fiume se le portasse via...
Ha resistito indenne a tutte le piene, dicevamo, tranne quella del 1966.
Infatti una grossa cisterna trasportata dall'acqua del fiume, si portò via l'arcata principale, e da allora il ponte non è mai stato restaurato.
Anche perchè. diciamocelo chiaramente, non porta da nessuna parte.
Chi mai poteva avere interessa a restaurarlo?
Anticamente portava al mulino di Bruscheto, i cui ruderi sorgono ancora sulla riva destra dell'Arno, e che conserva ancora l'intelaiatura della macina, dove l'acqua scorre velocissima portata lì dall'ancora esistente margone.

Certo, un mulino a quei tempi era un luogo importante, e meritava sicuramente la costruzione di un ponte. Infatti non c'è strada, sulla riva opposta, che giustifichi in altro modo la costruzione di questo ponte; anche se è ragionevole pensare che in tempi passati, l'attuale SS69, che è piuttosto vicina, avesse un altro tracciato, e che magari passasse di qui, oppure un'altra strada tanto importante da giustificare un ponte.
Il tratto iniziale, vicino al mulino, è ancora perfettamente conservato, e calpestare queste pietre ci ha emozionato; sono un po' arrotondate dal passaggio dei carriaggi, dei cavalli, e dell'acqua che ci è passata sopra nei periodi di piena.
E ci ha fatto un po' ridere pensare che questo è uno dei (pensiamo pochi) ponti di cui si possa dire, per giustificare il passaggio del tempo, che l'acqua, anzichè passare sotto i ponti, in questo caso ci è passata sopra.

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