domenica 15 maggio 2016

VILLA SALETTA

Di paesi abbandonati ne abbiamo visti - e ve ne abbiamo fatti vedere - tanti.
Ma questo ci ha emozionato e colpito più di altri.
si trova in provìncia di Pisa, nel comune di Palaia, su un colle in salita, in una zona di soave bellezza.

La strada per arrivare al paese, inizia con due colonne di pietra, come se non fosse una strada, ma un viale che porta ad una villa.
Quando si arriva alle prime costruzioni, si rimane perplessi: dove sono le persone? 
Perchè ad un primo colpo d'occhio, sembra tutto in ordine, solo guardando meglio ci si accorge che le porte sono inchiodate, le finestre sbarrate, le porte delle stalle chiuse da lucchetti - nuovissimi e lucidi, in verità - e la bellissima strada in pietra è alquanto dissestata.
Si tratta di un borgo le cui prime notizie risalgono alla fine del IX secolo in epoca longobarda. Pare infatti che il nome derivi da Sala, che era il nome che veniva dato alle case patrizie.
Si sviluppa però, nella forma che possiamo ancora vedere, nel XVI secolo per volere dei nuovi proprietari, la famiglia Riccardi di Firenze, famiglia strettamente imparentata con quella dei Medici.

Venne costruita la strada che tanto ci ha affascinato; da un lato 25 case dei contadini- ed il forno comune -  dall'altra le stalle per gli animali; il selciato sconnesso ci porta ad un'ampia piazza con una tozza torre in mattoni, sulla quale è ancora leggibile il fantasma di un orologio, e sulla cui sommità c'è una piccolissima campana, assolutamente sproporzionata all'aspetto massiccio e potente della torre.

Accanto uno costruzione che riporta, ancora perfettamente visibile, lo stemma della casata dei Riccardi, un cancello delicatamente decorato e uno splendido albero fiorito, mettono una zona d'ombra sulla piazza assolata, su cui si affaccia un'imponente e pur leggiadra villa padronale, con in alto un incantevole loggiato, che diremmo "mediceo" proprio perchè lo abbiamo visto in tante altre ville della famiglia.
Un muro cadente, tenuto insieme da una colossale pianta di glicine, potata con evidente cattiveria, ci porta all'ingresso della villa, tramite alcuni scalini di pietra corrosi.

Il cancello è chiuso con il solito lucchetto lucente.
La piazzetta di ghiaia su cui si affaccia il giardino della villa, ospita anche una chiesa, in discrete condizioni, nella cui canonica abita evidentemente qualcuno, perchè un paio di autovetture sono parcheggiate davanti.

Scopriamo più tardi che questa era la chiesa dove assistevano alla Messa le famiglie più in vista, mentre i contadini si avvicinavano al Signore nella chiesa di fronte, assai più grande, e dedicata ai Santi Pietro e Michele.
Una strada scenderebbe dall'altra parte dell'altura, ma non è percorribile, perchè l'antico muro che sosteneva il terrapieno dove sorge la chiesetta padronale e l'ingresso della villa, è crollato sotto il peso degli anni e delle piogge recenti.
Sappiamo che il borgo, durante la seconda guerra mondiale, è stato occupato prima dall'esercito italiano, poi dalle truppe tedesche.
Immaginiamo che questo abbia negativamente influito sulla popolazione, ma non abbiamo trovato una sola riga circa i motivi dell'abbandono del paese da parte dei suoi abitanti,  anche se riteniamo fondati  i soliti motivi che hanno spopolato le campagne verso le fine degli anni '50 del secolo scorso: era molto meglio andare in città e lavorare in fabbrica, che sopravvivere lavorando a mezzadria i campi di qualche latifondista.
Niente di nuovo.
Lo spopolamento deve essersi compiuto in tempi abbastanza recenti e tanti particolari ce lo hanno detto:il campanello elettrico della villa padronale, i fili elettrici che penzolano da qualche casa, i resti dell'asfalto all'inizio ed alla fine del paese, il cartello sulla piazza della chiesa più piccola, che parla delle bellezze di Palaia.
Un'atmosfera magica, un silenzio irreale; eppure sembrava tutto così ...presente, come se l'intero paese fosse andato in vacanza... ma alla sera tutti sarebbero tornati alle loro case, e da un momento all'altro le persone avrebbero ricominciato a percorrere le piazza chiacchierando, e dalle finestre aperte avremmo sentito suoni e odori, le donne preparando la cena e i bambini giocando tra di loro.
Poi abbiamo guardato giù, al muro crollato, e ci siamo resi conto che no, non sarebbe tornato nessuno.
Che gran peccato!
In questo paese incantato sono stati girati diversi films
"La notte di San Lorenzo" e  "Fiorile" entrambi dei fratelli Taviani ed "Io e Napoleone" di Paolo Virzì.

Mappa

3 commenti:

  1. Non è vero tutti erano immigrato in brasile mia nonna raccontava de villa saletta era una grande familia i nobile hanno sofferto in brasile però non sonno tornato più a causa della guerra.

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    1. ciao. Apprezziamo molto il tuo intervento, e ci piacerebbe che tu ci raccontassi qualcosa di più di quello che sai. Aspettiamo tue notizie. Grazie fin d'ora.

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  2. Quante c'è ne sono di queste case sparse in Italia tutte molto belle con storie molto strane ,un saluto dal sito web dinosauri di sasso Emilio

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