domenica 14 gennaio 2018

MONTEROTONDO MARITTIMO ED IL PARCO DELLE BIANCANE

Qui ci sono da fare un po' di chilometri.
A noi son sembrati tanti, abituati come siamo ai nostri chilometri zero, ma a chi non ha problemi ad andare a Follonica solo per andare a sdraiarsi al sole, o per fare un bagno in mare, sicuramente non sembrerà così lontano.
Infatti stiamo parlando del paese di Monterotondo Marittimo, che - come tutti i paesi che hanno "marittimo" nel nome - è in montagna, e Monterotondo, perchè il colle sul quale sorge il borgo è pressochè conico.
Semplice, no?
E' nel pieno delle colline Metallifere, terra di miniere, ora quasi tutte chiuse, ma che riservano ancora un bel po' di sorprese, come queste concrezioni, scarto della lavorazione del rame.

Ma torniamo a Monterotondo che, oltre a sorgere in una zona ricca di minerali, è vicina sia a Siena che a Pisa, e questo ha fatto sì che fosse sempre sempre al centro di contese politiche ed economiche.
E, naturalmente, non mancava la voglia di autonomia del borgo, sull'esempio della vicina Massa Marittima.
Ma nel 1163, Federico Barbarossa - si, proprio lui - concesse il privilegio sui castello alla nobile famiglia degli Alberti.
Questa Famiglia degli Alberti è un ramo di quella dei Conti di Prato, nel senso che sono parenti, ma non sono proprio gli stessi.
Ma siccome sempre Alberti erano, e quindi litigiosi, attaccabrighe, armeggioni e spesso implicati in affari poco puliti, dopo alterne vicende  il castello di Monterotondo passò sotto il dominio di Massa Marittima, e ci rimase sino al 1263, quando fu preso dalla Repubblica Senese.
Poi nel 1554 arrivarono le truppe medicee che rasero al suolo il castello; malattie ed epidemie fecero il resto e la popolazione di Monterotondo si ridusse a poche decide di abitanti.
Del Castello rimane davvero molto poco da vedere, solo un paio di porte, le più recenti perchè si tratta di un fortilizio che nel corso dei secoli è stato ricostruito innumerevoli volte sulle proprio rovine, e alcuni tratti delle mura. Il resto è stato inglobato nelle case di abitazione, e non è visibile.

Ma la maggiore attrattiva di questo piccolo borgo è il parco delle Biancane. 

Le biancane, per chi non lo sapesse, sono delle collinette chiare, che devono il loro colore alla forte presenza di sali minerali, e la fuoriuscita di sodio solforato causa una reazione chimica, trasformando tutto in gesso.
Questa bella pappardellina l'abbiamo copiata pari pari da wikipedia, tanto per dare una spiegazione geologica. Ma siccome la sola parola "geologia" ci fa venire sonno, allora lasciamo le spiegazioni tecniche a chi ne sa più di noi.
A noi piace molti di più descrivervi che posto strano e meraviglioso sia questo, dove il vapore esce sbuffando dalle rocce bianche come la neve, e bisogna tenersi lontani perchè è molto pericoloso!
Come da una specie di belvedere si possa ammirare (si, ammirare) il fango grigio chiaro che sbuffa, e salta, e borbotta, sotto di noi, avvolto in una fascinosa nebbiolina. 

E di come la vegetazione sia stanca, esausta, vicino a questo calore interminabile,e che ricopre di una leggera patina bianca qualunque cosa, e della terra rossa che si scopre nelle impronte delle scarpe di chi ci ha preceduto, e delle rocce color rame che sono rimaste dagli scarti di lavorazione di chissà quanti anni, e dei muretti di contenimento che ancora esistono delle antiche vasche nelle quali il minerale veniva lavato.
E poi ti giri e vedi uno specchio scintillante, e ti ci vuole un po' per capire che quello è il mare, e che quella montagna azzurra che ci vedi galleggiare dentro è l'Isola D'Elba.
Naturalmente non è tutta natura incontaminata, sia chiaro.
Come per  la vicina Larderello, qui il vapore geotermico è stato ampiamente sfruttato per la produzione di energia elettrica - e direi che va anche parecchio bene - e certamente trattandosi di vapore endogeno,  si sta parlando di un fluido che usura molto i macchinari, e la ruggine la fa da padrone, ma credeteci, non si tratta di incuria.
Del resto l'economia ed anche la vita di questi piccoli paesi dell'entroterra grossetano - o pisano, questa è una zona di confine - si basa proprio su queste produzioni, e non si può fare troppo gli schizzinosi.


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