Siamo stati molto delusi quindi quando abbiamo scoperto che le prime notizie su Livorna (scritto proprio così, con la "a") risalgono al 1017, ma che Cicerone citava un posto che si chiama "Labrone" (da cui - ahimè - l'appellativo di "labronico" universalmente conosciuto a designare la città) e che in zona sono stati ritrovati i soliti bronzetti etruschi.... non se ne esce in nessun modo!
Ma concentriamoci sulla storia più interessante della cittadina.
La città fu venduta ai fiorentini nel 1401, e dal 1587 in poi, i Medici fecero costruire al Buontalenti tutta una serie di fortificazioni, fossati e bastioni vari che servivano a farne lo sbocco sul mare del Granducato, come la Fortezza Nuova, che si inserisce nel caratteristico quartiere della Venezia ( la ragione del nome del quartiere non ha bisogno di spiegazioni....)
Siccome in effetti si trattava di un piccolo villaggio di pescatori, allo scopo di popolarlo in maniera più sostanziosa e veloce, furono istituite delle speciali leggi, atte ad incoraggiare la gente a venirci a vivere e a lavorare.
Queste leggi erano conosciute come "Leggi livornine" e furono emanate nel 1590. Invitavano chiunque lo volesse, a stabilirsi nel nuovo porto, avendo gratuitamente a disposizione un alloggio, una bottega o un magazzino adatti alla propria professione. Inoltre, il solo fatto di accettare di abitare a Livorno, garantiva la cancellazione dei debiti con gli stranieri, l'annullamento di gran parte delle condanne penali, l'esenzione dalle tasse e altre facilitazioni. Un'iniziativa del genere avrebbe grande successo anche oggi!
Nel 1593 i benefici furono ulteriormente aumentati: libertà di culto - gli ebrei non vivevano in un ghetto - un regime doganale vantaggioso e libertà di esercitare qualsiasi mestiere.
Fu creata inoltre come porto franco - vale a dire che non si pagavano imposte nè dazi, e si usufruiva di una serie di benefici tributari - e questo ha contribuito, nel corso dei secoli, a far sì che la città diventasse multiculturale, multirazziale - tanto che esistono chiese e cimiteri di ogni tipo di culto .
Insomma, ogni bel tipo di brigante era ben accolto, purchè avesse in animo di redimersi. Un bell'esperimento di politica sociale, non c'è che dire!
Era - ed è ancora - una città in cui la tolleranza e la coesistenza di tante culture ha fatto sì che nel corso dei secoli, sia diventata terreno fecondo per le idee nuove, sia politiche che economiche.
Qui nel 1921 è stato fondato il Partito Comunista Italiano; da qui partì nel 1844 una delle prime strade ferrate italiane, la linea Leopolda che univa Livorno a Pisa e a Firenze.
Insomma, ogni bel tipo di brigante era ben accolto, purchè avesse in animo di redimersi. Un bell'esperimento di politica sociale, non c'è che dire!
Era - ed è ancora - una città in cui la tolleranza e la coesistenza di tante culture ha fatto sì che nel corso dei secoli, sia diventata terreno fecondo per le idee nuove, sia politiche che economiche.
Qui nel 1921 è stato fondato il Partito Comunista Italiano; da qui partì nel 1844 una delle prime strade ferrate italiane, la linea Leopolda che univa Livorno a Pisa e a Firenze.
E poi la prima linea telegrafica del Granducato, nel 1847, che poi diventò la prima linea telefonica nel 1881, e nel 1888 la quarta centrale elettrica del neonato Regno d'Italia.
Ci sono anche tanti bellissimi monumenti: la Fortezza Nuova, per esempio dove sono custoditi vari reperti antichi.
Il Cisternone, un monumentale serbatoio - tra le principali costruzioni in stile neoclassico d'Italia - risalente all'inizio del XIX secolo e tutt'ora funzionante.
e il Cisternino (detto cisternino di città) che evidentemente aveva la stessa funzione ma in dimensioni più piccole. anche questo in stile neoclassico ed opera dello stesso architetto, Pasquale Poggianti. Non è mai entrato in funzione.
Celeberrima è la statua dei 4 mori, che raffigura Ferdinado I° de'Medici. Scolpita da Giovanni Bandini nel 1601, fu collocata sul suo basamento solo nel 1617. Il gruppo delle quattro statue in bronzo raffiguranti i quattro mori in catene - a testimonianza dei trionfi riportati da Ferdinando sui pirati barbareschi - fu aggiunto nel 1623, opera di Taddeo di Michele.
La statua fu spostata durante la seconda guerra mondiale, e i 4 mori sono rimasti nella villa Ambra a Poggio a Caiano sino al 1950, anno in cui il monumento fu ricomposto e ricollocato al suo posto, davanti alla darsena.
Una curiosità: i nasi dei quattro mori si vedono tutti insieme solo da un punto della piazza. altrimenti se ne vedono tre per volta.
Andando verso l'Ardenza, troviamo le bellissime ville liberty che costituiscono questo elegante quartiere sul lungomare, proprio di fronte all'Accademia Navale.
Nei pressi c'è il "Bagno fiume" il più antico stabilimento balneare di Livorno, costituito nei primi anni del 900 e ampliato dal Cavalier Tito Neri nel 1918.
Fu ampliato ulteriormente negli anni trenta, e poi distrutto dalla guerra, e rifatto sempre dalla famiglia Neri negli anni '50, con la costruzione di varie attrezzature sportive, basamenti avanzati in mare per ampliare una inesistente spiaggia, e una "piscina" di acqua di mare veramente particolare.
Fu ampliato ulteriormente negli anni trenta, e poi distrutto dalla guerra, e rifatto sempre dalla famiglia Neri negli anni '50, con la costruzione di varie attrezzature sportive, basamenti avanzati in mare per ampliare una inesistente spiaggia, e una "piscina" di acqua di mare veramente particolare.
Poco più in là, sorge la famosa Terrazza Mascagni, luogo di incontro dei livornesi e dei villeggianti.
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