Il percorso Pedecollinare ricalca un'antica strada di mezza costa - sia in epoca romana che nel medioevo era molto meglio evitare le pianure, che nel migliore dei casi erano densamente coperte di foreste ed infestate da briganti, e nel peggiore malsane di acquitrini, paludi (e i briganti lo stesso non mancavano!) - che portava da Pizzidimonte a Santa Lucia, attraversando quindi tutto il territorio di Prato da sud a nord.
Pizzidimonte è un piccolo borgo alle pendici della Calvana, ed è un centro antichissimo, di origine Etrusca dove nel 1735 fu trovato un famoso bronzetto detto "dell'Offerente" custodito attualmente al British Museum e che testimoniava come l'attuale piccolo borgo, fosse molto importante in epoca Etrusca prima e Romana poi, costituendo un crocevia di antiche strade da cui si dipartiva anche il nostro percorso pedecollinare.
Da lì si prosegue verso l'imponente edificio del "Cementificio Marchino" di Casale Monferrato, universalmente nota a Prato come "La Cementizia".
Fu costruita nel 1926 sul versante sud della Calvana, dalla quale estraeva la marna - una roccia molto adatta ad essere trasformata in cemento - che serviva per le sue attività produttive.
L'imponenza della struttura la rendeva visibile da chilometri in tutta la piana tra Prato e Firenze. Dopo essere stato per lungo tempo abbandonato - ha chiuso nel 1956 - da pochi anni è oggetto di un progetto di recupero molto particolare - le strutture esterne sono permamenti - che aumentato, se pur sia possibile, la sua visibilità in tutta la piana.
Fu costruita nel 1926 sul versante sud della Calvana, dalla quale estraeva la marna - una roccia molto adatta ad essere trasformata in cemento - che serviva per le sue attività produttive.
L'imponenza della struttura la rendeva visibile da chilometri in tutta la piana tra Prato e Firenze. Dopo essere stato per lungo tempo abbandonato - ha chiuso nel 1956 - da pochi anni è oggetto di un progetto di recupero molto particolare - le strutture esterne sono permamenti - che aumentato, se pur sia possibile, la sua visibilità in tutta la piana.
La società privata a cui appartiene ha molti progetti sulla riqualificazione dell'edificio e del luogo, ma anche così, con quell'aspetto di monumento postmoderno, è veramente suggestivo.
tutto il complesso è un bell'esempio di archeologia industriale. Questi sono i forni per il klinker dove le rocce venivano fatte cuocere ad una temperatura così elevata che parzialmente si vetrificavano.
Il Klinker è tutt'ora usatissimo in edilizia per le sue capacità di respingere l'umidità e resistere al gelo.
Il Klinker è tutt'ora usatissimo in edilizia per le sue capacità di respingere l'umidità e resistere al gelo.
Di fronte a questi forni parte un particolarissimo sentiero, che serviva come strada di servizio per arrivare ai locali della teleferica con la quale si faceva scendere dalla montagna, la marna per la produzione del cemento o del klinker. Nel caso . non raro sui monti della Calvana - che il vento fosse troppo forte per permetterne il funzionamento della teleferica, il sentiero permetteva comunque di trasportare il materiale sino ai forni.
I gradini sono davvero ottocento - più o meno - e in molti punti sono assai rovinati dall'incuria e dalle intemperie, e sono molto ripidi! Permettono tuttavia di godere di un panorama veramente mozzafiato (specie se la tramontana soffia come sa fare.... )
Proseguendo ancora per pochi metri si arriva alla vetta di Poggio Castiglioni (397m) una nuda propaggine veramente degna dei Monti della Calvana, - nudi ed aspri per definizione - di cui costituisce la parte terminale, rivolta verso Calenzano.
Mappa
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Spettacolare oggi ci siamo stato Col Mio Amico peccato che non siamo arrivati alla Teleferica. Ma invece quella piccola Casetta con dentro i Murales cosa Serviva?
RispondiEliminaA scopa'
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