La parte del corso dell'Arno da Arezzo alla stretta della Gonfolina si chiama Valdarno superiore.
E che è 'sta Gonfolina??
Nel comune di Lastra a Signa c'è una cava di pietra serena con un grande masso: il masso della Gonfolina, appunto. Da qui il fiume si è scavato nel, corso dei millenni, un varco attraverso la dorsale del Montalbano, facendo sì che il grande lago che nel Pleistocene copriva la pianura dove adesso sorgono Firenze, Prato e Pistoia, si sia svuotato.
Ma dovevamo parlare del valdarno superiore, che è a sua volta è un grande catino il cui cuore sono le cittadine di Montevarchi, San Giovanni Valdarno e Terranuova Bracciolini, guarda caso proprio i posti di cui intendiamo parlare.
Di Montevarchi si comincia a parlare intorno all'anno mille. Il pre-esitente abitato romano era razionalmente collocato in collina, perchè nei luoghi pianeggianti la vita era dura: le piene dell'Arno erano devastanti, le truppe di passaggio razziavano e uccidevano i pochi abitanti, perchè il territorio era boscoso e quasi disabitato.
Era tuttavia alla confluenza delle principali strade che collegavano Arezzo e Firenze, ma il vero abitato era sulle colline circostanti, dove sorgevano i Castelli protetti dalle famiglie nobili. E infatti il Castrum Montisguardi, da cui è poi derivato il nome attuale, era feudo della famiglia Bourbon del Monte Santa Maria, signori di tutta la zona, sino a che, in epoche più recenti, i Conti Guidi non li hanno spodestati.
Una curiosità: la mamma di Gianni Agnelli era una Bourbon del Monte di Santa Maria.
Ma torniamo ai Conti Guidi, che dotarono di robuste mura, nel XII secolo, i piccoli borghi che si erano costituiti nella pianura, dando origine al mercatale di Montevarchi, che divenne nel medioevo talmente importante da creare una propria unità di misura "lo staio di Montevarchi".
Nel settecento furono impiantati i primi cappellifici, e grande impulso ebbe la lavorazione del feltro, che divenne tipica della zona.
San Giovanni Valdarno era anticamente chiamato Castel San Giovanni. E' stata edificata intorno all'anno 1296 su incarico di Firenze per realizzare quelle "terre nuove Fiorentine" ipotizzate e progettate da Arnolfo di Cambio, che dovevano contrastare le mire di Arezzo sulla zona, tra le quali c'era anche Castelfranco (di Sopra, visto che stiamo parlando di Valdarno Superiore. Il nome viene così distinto da Castelfranco di Sotto, che infatti si trova nel Valdarno inferiore, in provincia di Pisa).
Firenze incentivò la colonizzazione con sgravi fiscali per i contadini che intendevano stabilircisi, e costruì mura difensive e palazzi.
Il ruolo strategico di queste terre nuove cessò nel rinascimento, con il consolidarsi dell'egemonia fiorentina nella zona, per cui i paese conobbe un lento declino. Solo con Gli Asburgo-Lorena, che bonificarono le terre e canalizzarono i fiumi, il paese conobbe una ripresa, anche demografica. Nel 1848 entrò a far parte - assai controvoglia - della provincia di Arezzo
Terranuova Bracciolini, come San Giovanni Valdarno fu fondata dalla Repubblica Fiorentina, intorno al 1337 e venne chiamata inizialmente Castel Santa Maria, ma poi comunemente designata con il nome generico di Terra Nuova. Il suo più illustre cittadino fu Poggio Bracciolini, che è nato lì nel 1380 e a cui poi la cittadina è stata dedicata. Poggio Bracciolini fu un insigne studioso e umanista che ha avuto il merito di inventare la grafia minuscola, proprio nel periodo in cui fu inventata la stampa. E' per merito suo se adesso leggiamo con questi caratteri ben leggibili e non nel gotico in cui i tedeschi fino a poco tempo fa leggevano pure i giornali. Un'opera meritoria!
Poco prima di Terranuova Bracciolini, la strada ci porta al caratteristico borgo di Loro Ciuffenna. Il Ciuffenna è il fiume che ci scorre vicino, mentre Loro deriva da Laurus (alloro). I due nomi sono stati uniti nell'attuale denominazione solo nel 1863. Fu un importante centro in epoca romana, perchè situato sulla strada di comunicazione tra Arezzo e Fiesole, e anche il nome del fiume è di derivazione etrusca. Già nell'alto medioevo feudo dei conti Guidi, fu ceduto agli Ubaldini intorno al mille. Nel 1293 la repubblica Fiorentina ne assunse il controllo.
Conserva un mulino ad acqua molto antico - e ancora funzionante - proprio nel centro del borgo, che è estremamente caratteristico e con angoli veramente incantevoli.
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