domenica 17 luglio 2016

IL CASTELLO DELL'IMPERATORE

Tra i nostri viaggi a km zero non poteva mancare il Castello dell'Imperatore.


L'entrata è in Piazza delle Carceri.
Ah, è a Prato. Un particolare non da poco...
E l'imperatore in questione era Federico II Barbarossa, ovviamente.
Si tratta del più settentrionale dei castelli normanno-svevi, costruito, come tutti gli altri, dal suo architetto preferito, Riccardo da Lentini, autore anche del famoso Castel De Monte, tanto che i due castelli si somigliano molto.
La sua firma sono i due - malconci - leoni che ornano la porta d'entrata.


Iniziò la costruzione intorno al 1240, per farne una residenza imperiale, sui resti di una preesistente fortezza degli Alberti (se ne vedono ancora due torri, quelle prive di merli, e che sino al 1768 erano alte il doppio. Non sappiamo che cosa ha provocato il parziale abbattimento delle torri) ma nel 1250 i lavori furono interrotti, per la morte dell'imperatore stesso.
In pratica il castello non ha mai svolto le sue funzioni difensive, e nei secoli è stato utilizzato per tutt'altro.
Durante il periodo della Repubblica Fiorentina, era collegato alla cerchia di mura da un camminamento detto "Il Cassero", che è stato poi parzialmente abbattuto per creare l'attuale viale Piave.
Da questo camminamento, i soldati fiorentini potevano entrare e uscire dalla città indisturbati, e al sicuro dal bombardamento di pietre che li seguiva ovunque quando passavano da queste parti...
(questo ci porta a pensare che non fossero molto ben visti dalla popolazione, vero?)
Nel corso dei secoli, fu integrato da abitazioni civili, addossati alle sue mura, sia esterne che interne.
Questo sino agli anni '30 del secolo scorso, quando - sotto il regime fascista - tutte le abitazioni vennero abbattute, restituendo al Castello il suo aspetto originale.
Alla fine degli anni '70 fu oggetto di un restauro e pulizia, che ne permise la riapertura al pubblico.
(Alcune delle panchine in legno che ci sono negli angoli delle torri risalgono a quell'epoca. E si vede!)
Infatti era stato chiuso dalla metà degli anni '40, quando fu utilizzato dai tedeschi per rinchiuderci i prigionieri partigiani.
Da allora è sede di manifestazioni di ogni tipo, e in estate di un cinema all'aperto molto frequentato.

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