domenica 11 dicembre 2016

TRE PARCHI URBANI

Siccome ci fanno un po' rabbia quelli che tornano da Londra e dicono che hanno visto un meraviglioso parco al centro della città (Hyde park) e ancora di più ci rimangono sulle scatole quelli che tornano da New York strombazzando a destra e a manca che lì c'è un parco bellissimo proprio nel centro (Central Park) della città, a disposizione di tutta la cittadinanza:
non contenti del fatto che abbiamo parlato del parco della Cascine di Firenze, dicendo che ha proprio le stese caratteristiche dei parchi di cui sopra; 
e anche del parco della Cascine di Tavola, che abbiamo proprio in casa.
Detto questo:
Abbiamo pensato di dare uno schiaffo morale a tutti questi esterofili, che si entusiasmano per Londra e New York, paragonando queste due metropoli nientemeno che a:
Sesto Fiorentino e San Donnino (frazione di Campi Bisenzio)
Cominciamo con Sesto Fiorentino ed il suo parco del Neto.
E' un piccolo parco, circa 8 ettari, incredibilmente collocato in una zona altamente urbanizzata, in località Settimello, al confine tra i comuni di Sesto Fiorentino e Calenzano.

E' quello che rimane della grande zona umida, che una volta ricopriva tutta la piana fiorentina; ma il fatto che sia molto a ridosso di Monte Morello, l'ha resa adatta al suo utilizzo nell'ambito di parchi ottocenteschi, di stile romantico.
Questi parchi, molto diffusi tra i grandi personaggi dell'epoca, ricercavano le paludi - ambienti "drammatici" che ben si adattavano allo spirito romantico-gotico, più diffuso nel nord Europa - e le integravano con alberi particolari.
Questo giardino ha fatto parte della proprietà del marchese di Boissy, secondo marito della contessa Teresa Gamba, amante di Lord Byron.
Più romantico di così...
Nel parco del Neto esistono molti alberi di dimensioni monumentali, ma i più belli sono i Taxodium, detti anche Cipressi di Palude, un albero originario delle Americhe, che predilige gli ambienti umidi e paludosi, e che ha la caratteristica di spogliarsi completamente in inverno, a differenza del nostro cipresso, che invece è un sempreverde.

Al Neto, tra laghetti e canali, tra alberi grandiosi e prati verdi, troverete anche una piccola colonia di coniglietti, molto socievoli e per nulla paurosi, e una gran quantità di pennuti acquatici, che vi accoglieranno con incredibile calore.(ovviamente se portate del pane...)
Passiamo da un parco romantico ad uno molto meno. Perlomeno nel nome.
Il primo parco di San Donnino di cui ci piace parlarvi si chiama molto prosaicamente: "Collettore principale delle acque basse della Viaccia"
Perchè di questo si tratta, in verità: una cassa di espansione dell'Arno.
E' collocato tra la SS66, l'autostrada A1, la zona industriale dell'Osmannoro e l'aereoporto di Peretola e attraversato dal Fosso Macinante.
ma vi consigliamo di andarci, perchè il fondo delle Casse di espansione è composto da piccoli laghetti bordati di canne, dove la "gibigianna" (cioè lo scintillio del sole riflesso sull'acqua), il vento fresco e gli uccelli che si alzano in volo tutti insieme, ti fanno sognare per un attimo di essere in mezzo alla natura, invece che in mezzo alla piana, a dieci minuti a piedi dall'antico borgo di San Donnino!

E comunque si tratta di un luogo molto piacevole: sugli argini più alti sono stati piantati boschetti di alberi - noi ci siamo stati in autunno - che rendono tutto estremamente suggestivo, forse proprio per il contrasto tra la zona così fortemente urbanizzata, e la pace che qui regna.

Il parco è frequentatissimo da proprietari di cani, con i loro animali che qui possono correre liberi, al sicuro dai pericoli, e da ciclisti con mountain-bike, visto che il posto è veramente adatto ad una bella sgambata.
Altro parco di San Donnino.
E' uno dei molti parchi in Italia, dedicati a Chico Mendez, il raccoglitore di gomma amazzonico, ucciso a poco più di quarant'anni da alcuni latifondisti che l'avevano già minacciato di morte in passato, a causa del suo impegno sociale a favore dei "seringueiros" (che sono proprio i raccoglitori di gomma).
Ce ne sono altri a Giulianova, a Terni e vicino a Torino.
Questo però è ricavata da un'antica cava di sabbia - come i Renai di Signa, tanto per capirsi. Ah, a proposito, prima o poi parleremo anche di quello - che ha ricreato in qualche modo l'antica palude che qui era un tempo.
E' straordinario come la natura riesca sempre a tornare alle sue origini!
E' un parco molto bello, con diversi, caratteristici laghetti, popolati dall'aviofauna tipica delle zone umide.

Anche qui eravamo in autunno, e la vegetazione era un'esplosione di colori e di profumi (sempre che passiate lontano dal recinto delle caprette!!).
In estate deve essere molto frequentato dagli amanti del barbecue, visto che ci sono diverse postazioni adatte allo scopo - ovviamente con tutte le istruzioni per l'utilizzo del focolare - e tante tavole con panche per potersi poi godere il frutto delle proprie abilità culinarie.


Quindi un parco adatto alle famiglie, e a chi vuole prendersi il sole senza farsi la coda sull'autostrada, a due passi da casa propria.



Mappa

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