domenica 5 febbraio 2017

LA TORRE DELLA PAGLIAZZA

Questa strana costruzione, nella piccola piazza di Santa Elisabetta, pare sia una delle più antiche di Firenze.

Nel X° secolo c'era stata la mania dello scrivere, perchè le prime notizie che si trovano - che si tratti di costruzioni, città, fortificazioni, atti di vendita, donazioni o quel che dir si voglia - risalgono sempre a questo periodo: dal 950 in poi, si affilano le penne, si crea il primo inchiostro degno di questo nome, e si scrive.
Ma le scarne notizie che riguardano questa torre risalgono a molto prima, tra il VI e il VI secolo, e come sempre accadeva in quel periodo, per costruire si utilizzava quel che rimaneva di un edificio romano; un fatto assai raro in questa zona.
Infatti si sa che i romani, avevano fondato Florentia sulle colline - l'attuale Fiesole - zona estremamente più salubre e sicura del fondo del lago in fase di prosciugamento, che era a quei tempi l'attuale pianura dove sorgono Firenze, Prato e Pistoia.
Fatto sta che qui un'edificio romano esisteva -  forse delle piccole terme, a giudicare dalla forma circolare che ricorderebbe una piscina, oppure un bastione dell'acquedotto - ed era sicuramente uno dei pochi.
Dal XII secolo, si sa che questo edificio era stato adibito a carcere femminile.
Il nome "Pagliazza" infatti starebbe ad indicare il vile materiale su cui giacevano le sventurate che qui venivano rinchiuse per espiare le loro colpe.
Sicuramente molto diverso dall'albergo a cinque stelle di cui adesso la costruzione - ironia della sorte - fa parte.
Per la sua forma circolare, fu adibito anche a campanile di una chiesetta, dedicata a Santa Elisabetta, di cui adesso rimangono poche tracce.
In seguito fu inglobata in una serie di costruzioni, dove al piano terreno sorgevano delle botteghe,ed ai piani superiori delle abitazioni.
Solo di recente le sovrastrutture sono state eliminate, allo scopo di poter rendere visibile questa antichissima costruzione.
Come succedeva spesso a queste costruzioni circolari (vedi Montelupo Fiorentino (link)) le parti più in basso erano ingombre di cocci di ceramica, quasi tutti di normale utilizzo e quindi in gran parte prive di valore artistico, ma che sono tuttavia servite per creare un piccolo museo.

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