Il significato del toponimo è chiaro: qui abbondavano - ancora ce ne sono tanti - gli alberi di Sambuco.
Non c'è una grande storia, dietro Sambuca Val di Pesa.
L'abitato è nato intorno al Ponte di Romagliano, una antico ponte romano, costruito nel I° secolo dopo Cristo, e che seguiva il tracciato della Cassia più antica, quella che portava a Siena e poi a Roma per Castellina e San Donato.
Il ponte è tutt'ora esistente, anche se fortemente rimaneggiato, anche a causa dei danni subiti durante la seconda guerra mondiale.
In pratica del ponte originale è rimasta una sola arcata.
E non ci pare nemmeno poco...
Abbiamo chiesto indicazioni di questo posto - le pedate del cavallo - in un incredibile bar-circolo a dir poco vintage situato proprio davanti al ponte e dove tutto l'arredamento era rimasto fermo agli anni '60!!
La storia è questa.
Ogni tanto il frate in questione, considerato santo già in vita, si recava con il suo cavallo, dalla Badia a Passignano, dove solitamente dimorava con i suoi confratelli, ad un frantoio situato più in basso. Qui si radunavano i contadini e gli abitanti del paese, per avere il conforto della sua benedizione e della sua presenza.
E volete che un sant'uomo che va a fare il suo dovere per il popolo non venisse tentato dal demonio?
Certo che si!
Il cavallo si spaventò talmente per la mostruosa visione, che si imbizzarrì, e lasciò le impronte delle sue ginocchia e degli zoccoli, in una pietra.
Incuriositi, siamo andati a vedere di trovare qualche traccia dell'avvenimento.
La storia è questa.
Ogni tanto il frate in questione, considerato santo già in vita, si recava con il suo cavallo, dalla Badia a Passignano, dove solitamente dimorava con i suoi confratelli, ad un frantoio situato più in basso. Qui si radunavano i contadini e gli abitanti del paese, per avere il conforto della sua benedizione e della sua presenza.
E volete che un sant'uomo che va a fare il suo dovere per il popolo non venisse tentato dal demonio?
Certo che si!
Il cavallo si spaventò talmente per la mostruosa visione, che si imbizzarrì, e lasciò le impronte delle sue ginocchia e degli zoccoli, in una pietra.
Incuriositi, siamo andati a vedere di trovare qualche traccia dell'avvenimento.
Percorrendo una sinuosa stradina che risale la Pesa, poco prima di una chiesetta dedicata a San Giovanni Gualberto (...è il personaggio della zona, c'è poco da fare.
E' stata edificata nel luogo dove il santo aveva il suo primo romitorio, e pare che dentro ci sia una pietra che ha conservato la traccia del corpo del Santo, che la usava per dormirci sopra) si trova un facile sentiero che in poco più di mezz'ora, e seguendo delle indicazioni a dir poco inquietanti - tipo:" per le pedate del cavallo di San Giovanni Gualberto, ancora 500 metri" - ci aspettavamo di trovare un cavallone che ci avrebbe presi a calcioni appena ci avesse visto. - arriviamo al luogo.
Tanto per non smentirsi, c'era un cartello " calci del cavallo di San Giovanni Gualberto".
Ci siamo guardati in giro circospetti, aspettando di sentire il nitrito del cavallo.
Ma non abbiamo visto nemmeno le impronte che avrebbe lasciato sulla pietra.
Ci siamo messi a cercare e le abbiamo individuate.
Eccole qua!
Geologicamente sono delle piccole "marmitte" cioè delle erosioni fatte dall'acqua (infatti sono proprio in prossimità di un piccolo ruscello)e dal materiale che l'acqua stessa trasporta.
Ce ne sono un po' dappertutto sulle Alpi - perchè, a dire il vero, si formano con l'acqua, i detriti ed il ghiaccio - in Scandinavia e in Canada.
Ma molto grandi, tanto è vero che vengono normalmente chiamate "marmitte dei giganti".
Queste però, più che marmitte sembrano gamelle.
Mappa
E' stata edificata nel luogo dove il santo aveva il suo primo romitorio, e pare che dentro ci sia una pietra che ha conservato la traccia del corpo del Santo, che la usava per dormirci sopra) si trova un facile sentiero che in poco più di mezz'ora, e seguendo delle indicazioni a dir poco inquietanti - tipo:" per le pedate del cavallo di San Giovanni Gualberto, ancora 500 metri" - ci aspettavamo di trovare un cavallone che ci avrebbe presi a calcioni appena ci avesse visto. - arriviamo al luogo.
Tanto per non smentirsi, c'era un cartello " calci del cavallo di San Giovanni Gualberto".
Ci siamo guardati in giro circospetti, aspettando di sentire il nitrito del cavallo.
Ma non abbiamo visto nemmeno le impronte che avrebbe lasciato sulla pietra.
Ci siamo messi a cercare e le abbiamo individuate.
Eccole qua!
Geologicamente sono delle piccole "marmitte" cioè delle erosioni fatte dall'acqua (infatti sono proprio in prossimità di un piccolo ruscello)e dal materiale che l'acqua stessa trasporta.
Ce ne sono un po' dappertutto sulle Alpi - perchè, a dire il vero, si formano con l'acqua, i detriti ed il ghiaccio - in Scandinavia e in Canada.
Ma molto grandi, tanto è vero che vengono normalmente chiamate "marmitte dei giganti".
Queste però, più che marmitte sembrano gamelle.
Mappa
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