domenica 26 luglio 2020

CURIOSITA' DI FIRENZE

A parlare di Firenze non basterebbe un'enciclopedia in 75 volumi e poi correremo seriamente i rischio di ripetere per l'ennesima volta cosa risapute.
Inoltre non sarebbe nello spirito del nostro blog quello di parlare delle cose più conosciute ed universalmente note: mica avete bisogno di noi per sapere notizie di Santa Maria del Fiore, no?
(Anche se non è detto, magari qualcosa di meno conosciuto riusciamo a scovarlo lo stesso...)
Quindi, abbiamo trovato quattro curiosità che riguardano Firenze, e delle quali vogliamo brevemente parlarvi.

Per esempio, la Chiesa di San Pier Scheraggio.
Vi abbiamo colti in fallo, eh?
E' inutile che la cerchiate, questa antichissima chiesa, che pare fosse stata fondata dal vescovo Pietro Mezzabarba ne 1068, non esiste più.
Eppure era una chiesa grande, seconda per dimensioni solo a Santa Reparata che - come saprete - era la cattedrale di Firenze finchè non fu costruita Santa Maria del Fiore. 
Siccome era grande, era spesso utilizzata per le riunioni del Consiglio del Popolo, prima della costruzione di Palazzo Vecchio. Al suo interno era collocato un pulpito, che oggi è stato sistemato a San Leonardo in Arcetri, e da dove parlarono anche Dante e Boccaccio.
Il nome deriva dal vicino torrente Scheraggio, che faceva da fosso di difesa alle antiche mura, e la sua posizione era tra Palazzo Vecchio e gli Uffizi, dove adesso c'è via della Ninna (c'era anche allora, ma era un vicoletto).
In origine la Chiesa era a tre navate. Una venne integrata nella nuova fabbrica degli Uffizi nella metà del '500, e un'altra abbattuta per allargare via della Ninna. 
La chiesa venne soppressa nel 1743 e i locali utilizzati come archivio del tribunale. 

Le colonne della navata  e gli archi sono ancora visibili su via della Ninna dove si trova una epigrafe che recita:
"Avanzi e vestigia della chiesa di San Pier Scheraggio che dava nome a uno dei sesti della città e tra le cui mura nei consigli del popolo sonò la voce di Dante" 

Se poi volete sapere perchè via della Ninna si chiama così, ve lo diciamo noi: prende il nome dalla Madonna con il Bambino di Cimabue, detta Madonna della Ninna Nanna.

Già che siamo in zona, basta che vi giriate, perchè sulla facciata di Palazzo Vecchio, proprio ad altezza d'occhio di un adulto, potrete vedere con tutto agio, sulla destra dell'entrata, praticamente dietro la statua del Biancone, un piccolo profilo, diremmo di un uomo.

Se pensate ad un atto di vandalismo, siete completamente fuori tema, perchè questo ritrattrino appena abbozzato viene attribuito con ottime probabilità nientemeno che a Michelangelo Buonarroti.
Ci sono varie ipotesi, però, su chi possa essere la persona ritratta.
Alcuni pensano che si tratti dell'autoritratto di Michelangelo stesso.
(Mah... che motivo avrebbe avuto di farlo su un mattone di Palazzo Vecchio?) 
Altri ritengono che l'artista abbia abbozzato il riratto di un condannato a morte, che aveva visto passare sulla carretta che lo portava al luogo dell'esecuzione. 
Colpito da questo spettacolo, decise sul momento di scolpire il suo ritratto su quello che aveva sottomano.
(Ci potrebbe anche stare, come ipotesi)
Ma a noi piace decisamente questa versione: pare che ci fosse un tizio che continuamente importunava l'artista con le richieste più assurde e noiose. Un giorno in cui  Michelangelo era particolarmente annoiato dal suo interlocutore, fingendo di ascoltarlo,  scolpì il suo ritratto con le mani dietro lo schiena.
Tant'è vero che il ritratto è conosciuto come "L'importuno di Michelangelo"
Questo sì che ci piace!

Adesso ci dobbiamo spostare alla Loggia del Porcellino, dove abbiamo potuto vedere questa particolare curiosità solo grazie al lockdown, che se ci aveva permesso di tornare a Firenze, non aveva ancora permesso al mercato che di solito si tiene sotto queste logge, di posizionare i banchi ed esporre la merce.
La loggia del Mercato Nuovo (questo è il suo nome) vuota,  è cosa che non capita spesso,  per cui abbiamo potuto vedere la "Ruota dell'Acculata".
Da questa ruota originano due detti tipicamente fiorentini: "essere con il culo per terra" e "essere sculati", perchè su questa ruota veniva comminata una punizione ai debitori nella Firenze medioevale.

La condanna veniva eseguita proprio qui, nella loggia del Mercato Nuovo, alla presenza, del popolo. Una specie di gogna, perchè al condannato veniva scoperto il fondoschiena, sollevato per le braccia e le gambe con una corda legata la soffitto della loggia, e calato violentemente per diverse volte, in modo che il sedere potesse sbattere sull'immagine della ruota del carroccio, disegnata sul pavimento.
Era un modo per lasciare al condannato un segno indelebile - c'era da farsi veramente male! - un monito per chi aveva intenzione di fare debiti, e un gran divertimento per il pubblico, che come si sa, si diverte sempre un mondo alle disgrazie altrui.

Spostiamoci ancora un po' e andiamo in Piazza Santissima Annunziata, dove nel centro c'è il monumento equestre di Ferdinando I° de' Medici.

Su retro del monumento c'è una cosa curiosa. Sotto il motto latino 
"Maiestate Tantum" (noi il latino non l'abbiamo studiato, e viviamo felici) c'è uno sciame di api con l'ape regina (rappresentata dal Granduca Ferdinando, e da chi altrimenti...) circondato dalle api operaie che rappresenterebbero il laborioso popolo fiorentino.
Evvabbè.

La particolarità è che le api operaie sono disposte in cerchi sfalsati, per cui è  davvero un'impresa contarle.
Già pochi anni dopo la costruzione del monumento, i genitori più accorti, avevano trovato in questa sorta di arnia di bronzo, un modo per liberarsi dei capricci dei loro bambini viziati: quando c'era qualche giocattolo o dolce o chissà che altro che i loro figli volevano ad ogni costo, li portavano dietro al monumento di Ferdinando I°, promettendo che avrebbero soddisfatto i loro desideri purchè... avessero contato esattamente il numero delle api che c'erano lì sopra.
Siccome senza prendere un riferimento contarle è quasi impossibile, i ragazzini pestiferi rimanevano con un palmo di naso e venivano portati via piangenti e singhiozzanti. Ma i genitori sapevano che le api erano 91!


Fonte "1216 Firenze al tempo dei Guelfi e Ghibellini " di Andrea e Fabrizio Petrioli



























2 commenti:

  1. Statua del Biancone???
    Il Biancone è il Nettuno di Ammannati.
    L'Importuno è dietro all'Ercole & Caco di Baccio Bandinelli.

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